Le migliori poesie inserite da Andrea De Candia

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Scritta da: Andrea De Candia

Impresso nella memoria

Si amarono tra i noccioli
sotto soli di rugiada,
raccolsero nei capelli,
foglie e terra bagnata.

Cuore della rondine,
abbi pietà di loro.

In ginocchio sulla riva,
pettinarono le foglie,
e i pesci si accostavano
lucenti nelle scaglie.

Cuore della rondine,
abbi pietà di loro.

I riflessi degli alberi _
fumo sull'onda minuta.
Rondine, fa che da loro mai
sia dimenticato.

Rondine, spina di nube,
ancora dell'aria,
Icaro perfezionato,
frac asceso in cielo,

rondine calligrafa,
lancetta senza minuti,
primo gotico pennuto,
strabismo nell'alto dei cieli,

rondine, silenzio acuto,
lutto festante,
aureola degli amanti,
abbi pietà di loro.
Composta lunedì 7 marzo 2016
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    Scritta da: Andrea De Candia

    Ape regina

    Accarezzami musica
    scorri su me come acqua d'argilla,
    scorri sulla mia bianca pietà:
    io sono innamorata di un aedo,
    sono innamorata del cosmo tutto,
    sono piena d'amore
    sono l'ape regina
    col ventre gonfio dei due golfi perfetti,
    dolcissimo chiaro preludio
    a una polluzione d'amore.
    L'uomo scorre sulle mie bianche viscere
    non s'innamora mai
    perché sono accademia di poesia.
    Composta mercoledì 25 marzo 2015
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      Scritta da: Andrea De Candia
      Quando codesto dèmone mi assalta,
      e con mani gravose e con mascelle
      dense di schiuma tutta mi divora,
      io mi rivolgo a te con gli occhi pieni
      di muto assenso e non ti dico basta,
      so quel che soffri mio signore quando
      ho le mani contorte e gli occhi muti,
      so che mi vedi fremere di rabbia
      contro mille imposture, o canto vero,
      se potessi tu pure come esperto
      grave chirurgo giungermi nel cuore
      e strapparvi il tormento, allora un urlo
      io darei di beata meraviglia,
      di contentezza, o Dio adorato e pieno
      come la notte, se mi capovolgo
      vedo le stelle e oscuri firmamenti
      tremano in me, di notte, quando taci.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        Prima che si concluda questo amore
        lascia che io ringrazi il mio destino
        per il bene assoluto che m'ha dato,
        per la fame dei sensi, per l'arsura
        che mi ha preso alla gola. Prima di andare
        lascia che ti riporti sul cammino
        dove giungesti o mio sanato amore
        così divino e immobile e lontano
        ch'io non oso toccarti. Addio, mai Nume
        fu più profondo e grande, mai d'altezze
        tali giunsi al confine. Addio mio inganno
        tacito e dolce come un grande lago.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          La sacra notte all'orizzonte è sorta
          e il consolante, grato giorno
          ha rotolato quasi velo d'oro,
          velo gettato sull'abisso. Come
          visione è dileguato il mondo esterno...
          E l'uomo ormai, quale orfanello privo
          di ricetto, sta nudo ed impotente,
          a faccia a faccia con il nero abisso.

          Ed è a se stesso abbandonato, il senno
          annullato, il pensiero derelitto;
          nell'anima sua propria inabissato,
          né di fuori è sostegno né confine...
          Ed ogni cosa luminosa e viva
          gli pare adesso trapassato sogno...
          E nel notturno, estraneo, indecifrato
          conosce egli il retaggio familiare.
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