Occhio di mare
la sabbia su cui siedo -
palpebra scura.
Composta mercoledì 7 ottobre 2015
Occhio di mare
la sabbia su cui siedo -
palpebra scura.
Cielo ciclope
lentiggini le stelle -
luna unico occhio.
Sforzo inutile.
La mano,
correndo nel deserto,
in disperata
ricerca di acqua
Non la troverà.
Se va indietro troverà
soltanto le sue impronte.
Non chiara, semmai scura
la pena di scrittura:
han versato le dita
due lacrime di inchiostro.
Ho temuto che nel pianto
vi sguazzassero... quegli occhi
diventassero dei pesci.
A colazione, a pranzo,
ed a merenda, a cena;
ieri, oggi e poi domani:
Il menù del mare
qui rimane uguale,
tutt'un grande piatto
di pianto integrale.
In pratica, lo scrivere sul foglio
è l'operazione
del + nero - bianco.
Ombra,
pecora nera
della gallina bianca,
Anima.
Costruisco sulla schiena
un tetto fatiscente
con le tegole
dei miei brividi.
L'invisibile
- credimi - esiste:
ci guarda la pupilla
d'acqua della lacrima.