Odio la noia del mare in tempesta mette scompiglio nella mia testa, odio il rumore della foresta soffia il vento e foglia non resta, non sono ad un bivio mi addentro ferita, cerco l'uscita il tormento resta, scavato, inciso.
Non è una scelta, non si tratta del cuore, ma solo sapere dove risiede l'amore, se giace in testa, sono tranquilla volo leggera come una farfalla, se segui il cuore, capisci pure, che non posso restare per non deviare la tua decisione.
I ritagli del tuo cuore li ho messi da parte creerò qualcosa a regola d'arte, li incastrerò ad uno ad uno fin quando non saranno un tutt'uno con il mio fin quando lo vorrà Dio.
Leggo le schegge di vetro incastrate parti di vita sputate, striate di sangue ferito nessuna vita in te, sei finito.
Parole incise nel tempo, musica sorda di un pianto, il rumore della tua anima irrequieta rimbomba nella mia testa vaga oscura senza meta cercando quel che resta di una vita spezzata e confusa un amore impossibile e concluso.
Ho solo un torto amaro quello di aver dato amore ora che sono in pace con il cuore lui vive come un acaro. Si nutre di schifezze, di escrementi e puzze non sa che il vero nutrimento sta nel godimento di un succo raro e prezioso come un gioiello costoso, non ha capito che nella vita la partita non è finita se non butti giù le carte quelle vere e non in disparte. Sincero è colui che ha l'anima pulita, ma tu bello mio non l'hai mai usata e di coscienza ancora meno perché spargi solo veleno.
L'altra me affogherebbe nel silenzio, l'altra me darebbe l'assenzio, accartocciata nella parte peggiore sarebbe in questa vita al livello inferiore, lei completa me stessa, ragiona con la testa, che stress!
Non la lascio comandare nelle faccende di cuore, in quelle dell'amore, se fosse per lei starei al sole senza saper cos'è soffrire per amore.
Ti ho lasciato il mio sapore sulle labbra l'odore della pelle sulla tua, gli attimi vissuti in confidenza le frasi che dicevo con pazienza, ti sei preso una parte del mio essere componendo un canto melodioso e come uccel di bosco sei andato a cercar cibo in altro luogo. Com'è difficile capire quel che tu volevi dire, com'è difficile sperare che tu mi possa ritornare ciò che hai rubato nel mio cuore.
Non hai mai preso le mie mani neppure hai baciato il mio viso hai lasciato che il sole riscaldasse il mio cuore senza il tuo sorriso, non senti gelosia se gli altri fanno quel che tu vorresti con affanno, non trovi fastidio nel sapere che altri occhi stanno a guardare, che la mia pelle è esposta al vento in balia del sole o della tormenta, ma tanto non t'importa di ciò che faccio hai perso l'occasione di un abbraccio, non pensi che altri possano sfiorare ciò che vorresti invece avere?
Nei cassetti della memoria solo polvere che noia! Affondo le mani per cercare un ritaglio, un appiglio che mi faccia ricordare il battito del tuo ciglio, solo vuoto, spazio immenso che rimbomba in un prato sconfinato, nel tuo essere di sempre, il nulla, il niente, il silenzio.
Quel che era delle notti ora è fumo nei tuoi occhi, quel che sembra il domani ora è cenere nelle mani, quel che vuoi per dispetto ti ha già fatto lo sgambetto, sei caduto e ora strisci come un verme e pure ferisci, non sei umile nel dire le parole che hai nel cuore, le trasformi in una lama che taglia in due la mia anima.
Ti sei lasciato andare nel tuo lento camminare hai perso l'ago del destino, forse non ti ero vicino, ma ti ho preso per mano, andavamo piano, però ti sei fermato e hai perso il fiato. Cercami nel sapore dei tuoi sogni, fa che il giorno non dormi che il vento ci accarezzi ancora che i fiori si colorino per noi che rinasca il cuore prima o poi.