Le onde biancastre solcano la sabbia, è un lento sfiorarsi senza rabbia, una carezza dopo l'altra che dura da secoli immaginate se accadesse a tutti i popoli? Sarebbe la fine delle guerre assurde sono inutili, portano distruzione e morte, armano di fucili anche i bambini che bruciano l'infanzia come dei camini, dovrebbero giocare col pallone invece di rischiare di saltare sulle mine poste dal nemico per fermare in fuoco amico. I potenti della terra non hanno mai fatto una guerra, non sanno che vuol dire vivere e uccidere per non morire...
Il mio riflesso allo specchio mi inorgoglisce, qualche ruga lo confesso, mi avvilisce, ma nel fiore dei miei quarant'anni solca un po' il viso senza inganni.
Ho visto l'alternarsi delle stagioni i tempi brutti e quelli buoni, e tutto passa, tutto fluisce lentamente appagando in pieno la mia mente.
Ho scritto versi e gesti di una vita scalando fino in cima la salita, di strada ancora tanta ne dovrò fare per arrivare lassù e ammirare il mare.
Pensavo che il riflesso fosse solo mio invece molti lo hanno ammirato e ciò che ho scritto e quello che ho dato non è rimasto solo nel mio io.
Ringrazio con umiltà ed onore una gran donna di buon cuore per avermi spinta a salire la vetta del successo senza alcun patire.
Passavo le ore tra le rime del cuore, posavo lo sguardo là dove c'era il sole o dove l'anima soffriva per amore. Poi all'improvviso leggevo le rime che similari a quelle quartine che tanto hanno fatto metter il nero nell'animo mio, dove risiedevo. Che delusione scalare la vetta con rime baciate da qui e là copiate, e tutti i commenti che ti venivan scritti non erano giusti visti i tuoi male fatti. Non provi vergogna se continui a cantare di amori non tuoi, preferisco andare...
Dolce colore del cielo, luce del mattino, soffio del cuore, silenzio dei pensieri, ma dove sei anima mia? Nel domani che verrà, nel dopo che non sa, nel fiore del destino, nei petali sparsi sul tuo cuscino... Nel giorno del silenzio, nell'amore senza tempo, nei dubbi e le incertezze, nella frasi mai dette e in quelle maledette, dove dorme una crisalide aspettando di aprire le sue ali volare anche solo per un giorno... io aspetto te domani...
Un cuore di carta avevi creato di rosso vermiglio lo hai colorato preso, accudito, tenuto in vita per la nostra gioia infinita. Per una burla di questo destino l'hai accartocciato e cestinato, lo guardi piangendo, non è quel che volevi non trovi pace nei tuoi pensieri, si vive lo stesso pur senza un cuore e al suo posto hai tenuto il dolore, sordo, penoso perché lei è vita ha il tuo respiro, non è finita...
Accesso negato, cos'ho sbagliato? Ritento testarda a batter la pazienza riscrivo il tuo nome, ma mi da errore! Non posso sbagliare così era scritto nel nostro dischetto non è ammesso fallire! Nel video rifletto, un puntino lampeggia, la pass la metto, ma lui vaneggia. Forse è sbagliato scrivere un sogno, ma io ci ho creduto e adesso c'è solo un segno...
Col fino spinato mi hai recintato cercavo la vita, ma la morte mi hai dato, ti osservo nel ricordo sporco di te nell'ultimo giorno che hai concesso a me, avvolto nel sole splendevi di luce, ma poche parole han tolto la voce, dell'anima hai riso ed è lì che hai inciso il tuo nome bastardo, sei solo un codardo, adesso che il filo mi stringe la vita tu ridi che hai vinto una sola partita, ma io che son dura non ho paura di te che del male hai fatto una cura, chiudo gli occhi e non sento dolore il filo spinato non arriva al mio cuore.
Quello che provo va oltre il respiro nel cielo stellato, in ogni sospiro, è un vento incantato che soffia veloce che porta nel cuore la tua splendida voce... Tu dolce sentiero percorso in affanno tu dolce poeta dei giorni d'inganno, hai preso il mio cuore ne hai fatto tesoro, per metterci amore farne ristoro, io che ero persa in una valle incantata tu mi aspettavi per ridarmi la vita, nell'ombra restavi in silenzio e sapevi che prima o poi avrei avuto il sorriso di ieri...
Ho salito un gradino per volta dal fondo in cui ero, ora la svolta, faccio fatica a sollevare i passi, ma con te nel cuore scanso i sassi, tolgo le spine dall'anima il sangue gocciola via guardo in cima seguo la scia del tuo sorriso, l'ombra del viso, parole sonanti di favole e santi, non posso fare a meno del tuo arcobaleno che da mille colori mi investe come un treno impazzito mi veste, non sento dolore, ma tanto amore come un fiume che scorre in salita con la tua mano cerco l'uscita...
Una coccinella si posa sulla mano, cammina lentamente sulla pelle, la guardo e vedo che non porta la fortuna che sembra sia morta. Penso alla sua vita così breve e utile e alla mia così lunga e futile, lei ha la fortuna di volare, di poter andare fino al mare, io imprigionata ne mio cuore non riesco neppure ad uscire... Com'è strana la vita ti sembra in discesa ma poi paghi le corse di una vita di forse... Un amore dissolto nel mare disciolto, nel buio di un giorno nel fuoco d'inferno. Non sei più la stessa non ami te stessa non sei una fallita, ma la tua vita è finita.