Un masso sul cuore che peso, che oppressione, mi toglie il respiro, ma non sento dolore, è sordo, nascosto, dal buio inghiottito, è dentro il mio cuore, nessuno alza un dito. Un masso sul cuore che tu hai lasciato, non ti sei fidato del dire, del fato, non hai sentimento, parole nel vento, non hai la ragione, non sei in guarigione, hai solo paura e getti dall'alto quei massi e colpisci chi sta da basso. Verrà certo il giorno che ti stancherai e prima o poi da lassù scenderai, se bene ne tempo avrai seminato l'amore sperato laggiù troverai, se vento nel vento avrai gettato di dovuta tempesta quaggiù morirai...
Si è sgretolato piano, piano il muro costruito poche parole son bastate e tutto è finito. Non vedi la mia faccia, non c'è il coraggio, di guardare dritto dove c'era il miraggio. Come serpe nel deserto in cerca di riparo veloce come il vento andavo contro il muro, mi sono avvicinata vedevo già quell'ombra, di colpo sei sparito lasciando il vuoto e una tomba: "Qui giace disperato un amore senza volere, aveva lui amato, ma ora è solo cenere..."
Vi lascio per un po', in giro me ne vo, in cerca di me stessa nello specchio di me riflessa, di anni sconosciuti, di bambini mancati, di amori rubati, di sogni proibiti mai realizzati. Ho provato col cuore a gridare amore, ho preso ogni appiglio, ma non hai battuto ciglio. Adesso mi scrivi che la colpa è dovuta che non ti ho capito, che non ti ho voluto. Va bene, vado via, nel mio mondo mi chiudo, vi lascio una poesia, un abbraccio e un saluto.
La notte dorme mentre riposa il sole, il caldo è salito in soffitta, su per le scale, nuvole di primavera celano la luna, un grigio cielo sfuma la sera, il tuo sguardo va lontano oltre il volo del pensiero, dove non c'è estate né autunno dove non si sa che fine i ricordi fanno. E vedi nella notte gli occhi verdi quelli che tanto amavi, ma ora sordi, non c'è tristezza che non tardi, arriverà mai il sereno? Tu sei vivo, almeno spero...
La tua delicatezza è carta vetrata che passi sulla mia pelle, l'infrangersi del cristallo del mio cuore che hai provocato sbattendo la porta, la tua delicatezza è una mandria impazzita di bisonti che ha calpestato la mia anima, un fuoco che brucia i sogni, il domani ucciso, sepolto dentro te...
Sei solo aria che gonfia palloncini colorati, sei vento che soffia sui monti innevati sei sogno che svanisce all'alba di un giorno maledetto, sei inferno che brucia l'anima, sei soffio che sibilla dentro le vie del mio cuore, sei il nulla che riempie il vuoto della tua mente... e la mia...
Prendo il sole del mattino lo punto verso te scaldo il cuore di chi ti è vicino, prendo la rugiada la dono al mio cuore così che possa raffreddare questo amore, prendo un sorriso te ne faccio dono così che io possa avere il tuo perdono... prendo le parole le spargo al vento così che tu possa uscire dal tuo labirinto... vieni amore, c'è un cielo stellato aspettiamo la notte su un cavallo alato, solo nei sogni prenderai il mio cuore e potrai scrivere parole d'amore...
E rimani nel respiro dentro me non sei anidride carbonica, perché? Vorrei espellerti per non pensare che ad ogni battito tu puoi ritornare. Leggo veloce le pagine del sonno mi sveglio e mi ritrovo con te intorno, perché mi segui come un'ombra se il vento ti ha sbattuto nella tomba? Hai lasciato un segno vuoto su di me hai cercato di scrivere, perché? Il mio foglio era bianco e lo è ancora lascio a te finire questa storia...