Dalla luna scruto tutto il mondo, le foglie al vento, i gufi e le civette le strade buie e strette non c'è rumore tutto intorno. Dalla luna si ammira tutto, le stelle, il mare e quel peschereccio che prende il largo con il tempo brutto e non ha paura del libeccio... E vedo i tuoi sorrisi spenti che mandi ai tuoi amici silenti, e la tua anima non è sincera con lei che al dito ha una vera, nascondi il tuo sguardo per paura che gli altri vedano la tua anima scura... E chiudi a chiave la tua stanza, non entra né luce né speranza perché anche se è l'ultima a morire tu hai deciso che lei non deve venire...
E mi illumino di te prendo luce dal tuo cuore come un faro nella notte fa strada nel mio amore. L'immenso è il mio silenzio lo spazio senza tempo il volo di un sorriso rimane ben inciso. La nebbia si dirada nel sole del mattino, i grilli sono in festa e tu nella mia testa. Capisco che mi lasci capisco che ci soffri capisco questo amore capisco che devo andare...
Il nostro amore si è fermato sulla riva di un respiro non ha avuto neppure il tempo di tradire un mattino, sulle note di un sogno ha danzato in eterno sul volo di un gabbiano ti ha portato lontano. Trascorre lento il fiume di noi lo guardi fisso, ma poi? Non sto in silenzio, urlo l'amore per cercare di farti sentire il piacere e non il dolore. Ma dove sei anima candida che hai illuso il mio tempo? Forse dove nasce il sole o dove muore l'amore...
E poi mi è bastato un attimo per ridere, vedendo te nel tuo infinito incanto, hai fatto di me una regina nel tuo mondo di favole e di sogno. La rabbia ha traslocato nel salotto del mio vicino, avevo perso l'orientamento, il senso del destino, lo sguardo perso verso il vuoto, ora non è che un buco come il solco lasciato nella mela da un bruco... Adesso la mia vita riprende a girare ed è nel mondo dei miei sogni che voglio andare.
Percorri il tuo sentiero in salita, ti porterà alla fine della vita, sei stanco e non sai che fare puoi tornare indietro, ma preferisci proseguire, con l'occhio ti volti un attimo al passato ti è bastato uno sguardo, l'amore di un minuto, alla donna che ti ha dato il suo cuore infinito. Piangi, viandante della sera, volevi altro da questa primavera, il coraggio ti è mancato, ma non solo quello di prendere la strada giusta e non l'ostello un timido riparo per il resto dei tuoi giorni invece che il suo sorriso, ma da lei non torni...
Abiti in una casa in affitto usi il mio sangue per nutrirti, la mia pelle è una lavagna dove disegni i tuoi sogni, le mie braccia per pulire, sistemare, il mio cervello per pensare.... e respiri dove respiro io, mangi dove mangio io, vivi dove vivo io, qui, nella mia anima.
Amore triste perché non vedo, amore sano perché ci credo, aspetto la notte per ridere ancora dei nostri litigi, di un tempo, di allora, ma la notte è ingorda e mi ha rubato quel solo momento che tu mi hai donato, aspetterò gli anni, i mesi e i giorni che il tuo sorriso da me ritorni, ma meglio se penso che è stato un sogno altrimenti non vivo e ne ho bisogno...
E rivivo il tempo ormai passato quello segnato dal sogno mai avuto, quello strappato in un momento quando dicevi amore, ma solo al vento invece pensavi altrove, a lei così bella da mostrare io cosi misera da nascondere, aspettavo i gesti degli amanti quelli con i sorrisi mai spenti, invece era solo un'illusione dettata da troppa passione, i lunghi anni facevano silenzio nel freddo del mio cuore... e ora penso... Chissà quante risa dietro me per divertire il gioco dentro te, chissà quante volte avrai sbuffato per un telefono che suonava, mentre il mio era muto... Chissà se la ragione ti accompagna o forse è una menzogna anche quella...
La terra piange di dolore per anni le abbiamo fatto male ora è stanca di soffrire, rigetta l'odio per gli uomini che senza fine l'hanno calpestata senza averne cura l'hanno odiata e ora non v'è rimedio... ormai è andata... E lei si rivolta al suo padrone, soffia di vento in ogni stagione urla di pianto dove c'è sete, smuove il dolore dove c'è quiete, inonda i campi là dove c'è un cuore dove non c'è la bella stagione, scioglie l'inverno come d'incanto andando al mare senza rimpianto. E adesso intorno c'è solo il grigio della polvere, il rosso del fuoco, il blu del mare... non c'è respiro che possa cambiare...
Le lacrime dell'anima lasciano il segno, solcano strade mai percorse, scivolano lente verso il loro destino, tirate fuori da un gesto inumano... Le lacrime dell'anima restano nel tempo, segnate da amori finiti, da deboli cuori, da infiniti dolori... Le lacrime dell'anima non hanno corpo, vivono nella notte buia, di lampi improvvisi, di gesti strani, di cuori divisi... Le lacrime del cuore non saranno lacrime se negli occhi brillerà ancora il sole.