Mi sono arresa sotto il peso dei miei sogni, sotto il peso del tuo silenzio, sotto il corpo che non ho mai avuto, sotto il bacio desiderato, sotto il tramonto del tuo sole, sotto le nubi delle tua tempesta, sotto l'indecisione di esserci, sotto l'indecisione di non esserci, sotto gli occhi dei bambini, sotto questo amore che non ha confini...
Germogli sugli alberi accesi, colori di visi sospesi incontri avvenuti nel tempo di un battito di ciglia, ti penso.
E tu che mi segui lontano avvolgi il sorriso di un pianto sentendo i passi veloci per fuggire a giorni d'attesa.
Non sono la noia né il dolore, non sei che un sogno d'aprile nel dolce silenzio d'amore il suono del tuo dolce dormire, mi rubi le note del vento per porle in un canto d'argento, mi sfiori con gli occhi di marzo e poi mi scompari nel volo, ma sei il sogno felice che solo svegliandomi mi darà pace...
Trascorrono i giorni senza sapere perché ascolto il rumore della memoria che martella incessantemente, come un film in bianco e nero rivivo ogni fotogramma di te, di quell'amore vissuto in un attimo e scomparso oltre il sempre, e riavvolgo la pellicola di me taglio gli errori e l'amore, quell'amore che ci ha visti vicini quasi a sfiorarci, quell'amore che ora riempie i tuoi giorni di silenzio quell'amore che ora svuota la tua mente e la riempie di me...
Le tue parole stese su un tappeto di sabbia, aride, lontane, calde, arrivano a me come il vento caldo che soffia da sud, come rintocchi di campana echeggiano scandendo il tempo che ci separa. L'odore della sera scende piano, mi entra dentro e muore la speranza di vederti, ora, ora che la notte è dentro me, ora che sei lontano dalla mia pelle, ora che non sento il tuo respiro, ora io muoio lentamente... Come foglia al vento vago dentro un buco di follia, accarezzo l'orizzonte col mio io accendo una candela e la lascio a te sperando che tu trova la strada di me...
E stringo quel bicchiere che mi hai lasciato tra le mani, ho assaporato il tuo silenzio per non pensare al domani, le schegge di cristallo mi penetrano nel sonno dove eravamo soli, padroni del nostro mondo, stavamo insieme per ore a prosciugare il vuoto che nel passato aveva cavalcato, ora che non ci sei mi sento come il nulla, non posso più amare se ho te nel cuore, accanto nel silenzio mi resti tu accanto ti lego e ti rilego con un bel nodo al cuore ma non trattarmi male o io potrei morire...
Sognami appesa al tuo domani che mi scaldi spesso le mie mani, non dire se non sai che dire, non fare se non sai che fare. La fame del silenzio ha morso il tuo respiro, vorresti urlare al vento il tuo dolce sentimento, non puoi perché sei in gabbia chiuso nella tua rabbia, ma lei è lì che aspetta, ma forse non c'è fretta, e se un giorno lei sparisse? Non farti le domande e vivi in ogni istante...
Eri in mezzo ai miei pensieri, non riuscivo a trovarti, forse cercavo dalla parte sbagliata quella meno colorata. Eri in mezzo alle mie confusioni storte, eri tra le righe del mio diario ingiallito, eri nel mio cuore... eri? Sei nel mio cuore... E rovisti tutto, tiri fuori i cassetti della tua anima, sparpagli le emozioni sopra il letto, ma che cerchi? Ti siedi e te lo chiedi, ma che stupida che sei, non vedi che quel che cerchi è davanti agli occhi tuoi?