Luce di una strada buia, hai tracciato il percorso segnando i punti fermi, hai gridato al mondo quel che valevo e non sentivo, sei stato duro e dolce con il mio pensiero, ora che avrei bisogno di te non sei vivo... Sei nei ricordi di quei giorni, di quando ti piangevo accanto, sei nell'orgoglio del silenzio che ci ha avvicinati senza dire niente. Padre, che avevi preso la mia mano, reggevi la fiaccola dei miei sogni, rimproveri che ferivano i miei giorni, tasselli che hanno reso me donna... Ora che sei angelo del cielo ti guardo mentre fumi e sei assorto pensando che nella vita non va tutto storto, se hai due gioielli che ti danno gioia... Grazie di essere assente così che io possa comprendere cosa si lascia se si vive come te, degnamente, una vita che non cancellerà neppure Dio...
La mia anima scivola verso il fondo, con lei anche i pensieri, si inseguono in una corsa del destino che non mi vedono protagonista, come lo ero. Se cerchi di guardare l'arrivo, non vedi che il buio, chissà perché si è spenta la luce di ogni mio pensiero. Provo ad attaccarmi a qualsiasi cosa, ho le unghia consumate, la pelle scorticata, i piedi indolenziti, la faccia un po' bagnata, ma la corsa non si frena, inarrestabile verso il tramonto di una vita sincera, che vivrei fino in fondo. Mi chiedo dove sia finita la musica dell'anima, quella che mi permetteva di scrivere la rima, potessi sporgere la tua mano e afferrare la mia, salveresti quel che resta e la mia poesia. Mi arrendo sconfitta, se si capovolgesse il mondo, non sarebbe una discesa, ma una salita che scalerei volentieri pur di non toccare il fondo. È stato bello e gratificante scrivere per la gente, per questo amore grande, per le soddisfazioni ricevute, avrò da ricordare alle generazioni future quanto è bello parlare col cuore... è terminato il momento di descrivere un rimpianto, di riempire di parole ciò ce vorrei tacere, di prendere sul serio un mio desiderio che è morto con il sole che ha accecato l'amore...
Non sono la musa di nessuno, mi chiudo come un fiore che di notte dorme, conserva i suoi colori, li ritempra, li accudisce, così che il sole il giorno dopo sorrida ancora, ma non è così per me...
La notte spegne ogni lampione d'anima, scava ancora dentro ai sogni per apparire unica cancella i giorni dedicati a te, a me, al noi che non c'è, che non ci sarà, semmai sarà notte, semmai sarà domani, semmai... mi mancherai...
La penna sul foglio segna delle righe vuote, non ci sono parole sul tuo diario d'amore, non provi, non senti, sei trasparente al mondo, vorresti che la tua musa apparisse, ma dentro un sogno si perde... semmai... semmai sarai, semmai andrò, semmai cammineremo, semmai... dopo... semmai...
Lento è il leggere del mio cuore, lento è il riposo dentro al sole, lento il cammino di chi è arrivato, lento il sospiro dell'innamorato...
Veloce dentro al vento sei sparito, fulmineo il tuo canto un po' sbiadito, soffocato il tuo sogno dentro una stella, veloce l'amor che muore se ribelle...
Mormora il mare al tuo silenzio, calmo è il sorriso di chi ha pianto, forte è il profumo della tua anima, leggera vola al vento la tua lacrima.
Mi spengo di luce per non fare ombra, mi siedo in silenzio dentro un pensiero, mi bagno di sale per rimaner ancora, per sopportare il tempo che qui ci separa...
Cammino a piedi nudi sulla sabbia, tra il giallo e il blu, mi sento in gabbia tra i sogni che ho sperato tu avverassi e la realtà che percorro a piccoli passi.
L'aria si muove per inerzia, non ha profumo di passato, ora inizia la nuova stagione della vita con te che mi attraversi tra le dita.
Raccolgo gli occhi in un pensiero, fisso nella mente un punto nero, sei tu che in un angolo del cuore te ne stai fermo ad aspettare.
Ma cosa poi, mi domando, se te ne stai solo nel tuo mondo?
Di colori e sfumature ce ne sono tanti dipingi con il sole questi anni, lascia che la risacca porti via la noia, la paura e la malinconia...
E quando chiudi gli anni dietro te quando senti che il tempo scende le scale senza te quando il giorno non ha l'alba, ma solo il tramonto, quando non sai quanto avrai, è lì che finisce il tempo.
Conti le candeline sulla torta inacidita dalla vita, spegni in fretta, non c'è partita, furtiva guardi ciò che lascerai di te, una donna piena di se, una figlia degna di te.
Provi a contare le stelle per distrarre il cuore, provi a non gridare amore, provi a fuggire dal sonno del cacciatore stanco, ma non fai in tempo, si riparte di punto in bianco.
Adesso che hai passato metà della tua vita, ti aspetta la discesa che sembra una salita, tracci una linea che segna i bilanci, cosa fai, smetti o rilanci?
Dall'alto del domani vedo un cielo chiaro, un sorriso che mi regge, un compagno che mi adora, una vita che val la pena vivere ancora...
Dillo in sei parole, che amore sia, stringi, accorcia, taglia la via, ma ce la fai se fai la dieta a stecchetto le parole e il cuore senza meta.
Dillo in sei parole quello che hai dentro, in sei parole, quel che non hai mai provato in sei parole, tutte d'un fiato!
Petalo blu come il mare il tuo cuore, rosso vermiglio come l'inferno il tuo umore, verde dell'erba bagnata al mattino, giallo del sole se con te m'incammino, bianca è la zagara del nostro paese nera è la fascia che porta il nostro amore, assembla insieme questi colori sai che meraviglia ne vien fuori? Un arcobaleno che traccia la pioggia, una conchiglia si arena nella spiaggia, tinte che da sole non hanno valore, ma che insieme formano un mondo migliore...
Ti fermi nel silenzio della notte, sfidi il freddo che ti prende a botte, per leggere le scritte su quel muro che non c'era prima, era un cuore puro.
Ti fermi nella notte ad ascoltare un pensiero non facile da capire, rifletti e calcoli che dire, è meglio tacere per non tradire.
Ti fermi nella notte cullato da domande cerchi le risposte, te ne vengono in mente tante, scarti le più banali, le prendi sottobraccio, neppure questo freddo scioglie in te il ghiaccio.
Ti fermi nella notte ad ammirar le stelle, il tuo sguardo è lontano dal suo cuore ribelle, ti chiedi cosa sei, ti chiedi dove vai, se è giusto o sbagliato tagliare corto il fiato.
Ti fermi nella notte aspettando il giorno, infreddolito da un sogno che è svanito col tempo, lavi il tuo viso e il sangue è più amaro, non puoi far nulla, lei è solo un faro...
Disteso sei nato col primo vagito, cullato dai sogni di un viso gradito, deriso da quelli più forti di te sei stato maturo non rispondendo al perché.
Amori tra i banchi di scuola hai vissuto, nessuno è perfetto e così ti sei arreso, sul lavoro hai piegato la schiena e vinto adesso respiri perché la vita è un incanto.
Gli anni pesanti non regge il tuo io, perché questo soffrire, lo chiedi a Dio, sempre ligio hai vissuto e il dovere lo hai fatto, dei figli stupendi che tieni a te stretto.
Ora che il tuo cammino si fa lento nella sera ricordi com'era bella lei in quella primavera, un goccia di pioggia bagna i ricordi, non c'è tempo per nulla e disteso ritorni.