Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Stella guerriera

Raccolgo petali di rose
persi nel deserto.
Strappo pagine del mio passato
regalandole al futuro.
Guardo il cielo
mentre cado nelle tenebre
e tu stella guerriera
persa nella notte triste e scura del giorno
mi parli da lontano
mi sussurri lentamente
non mollare
ma io ho perso il tuo presente
ed ho trovato il tuo passato
mentre cercavo di parlare con il mare.
Stella guerriere
aiutami a combattere,
insegnami a volare,
a catturare sogni,
insegnami il valore della morte.
Io t'insegnerò a trovare
il mio inizio
perso nelle colline del vento...
La luna ti cercava
ed io ti tradii con il sole.
Stella guerriera
combatti per me
nel tuo regno,
santifica la speranza
e salva i miei dubbi.
Ho rincorso l'alba per trovarti
ma il tramonto mi ha raggiunto.
Composta sabato 2 gennaio 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Spogliati

    Spogliati,
    della tua vita e
    lanciala in alto un angelo
    la prenderà.
    Spogliati,
    delle tue incertezze e
    della tua verità persa nelle scale,
    divora la mia anima
    e spogliati ancora,
    fammi vivere del tuo odore
    e del tuo dolore
    Spogliati,
    e impara a vivere
    e ad amare,
    non giudicare
    ammira chi si spoglia della sua vita per
    donarla ad altri,
    Spogliati,
    e getta la tua ignoranza
    giù da quella finestra,
    impara a spogliarti e
    insegnalo anche ad altri.
    Spogliati senza amore
    e invidia chi non sa amare
    non vincere se hai già vinto
    Spogliati,
    con la paura di
    vivere senza cieli da esplorare
    non dimenticare chi si spoglia per te
    Spogliati,
    e illumina le tenebre
    Spogliati,
    e uccidimi lentamente
    con il tuo amore perso nella mia solitudine.
    Composta domenica 3 gennaio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Sono stufo d'amare

      Non riesco a scrivere d'amore
      non parlo d'amore
      l'amore è un mondo a parte
      non vivo d'amore
      non fingo l'amore
      non scherzo sull'amore
      non amo, non odio
      non so amare
      non voglio amare e non voglio giudicare
      non voglio amare chi mi ama sarebbe troppo semplice
      vorrei amare chi mi odia,
      vorrei ascoltare l'amore
      vorrei invidiare l'amore ma non riesco
      odio l'amore perché l'amore non soffre
      senza amore si soffre
      senza amore si vive
      con l'amore nasce l'odio
      sono stufo di ricevere amore
      sono stufo di ascoltare amore
      basta accusare l'amore
      l'amore è una scusa
      l'amore si scusa
      l'amore perdona
      io sono stufo di perdonare.
      Composta domenica 3 gennaio 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        L'anziano e il giardino incantato

        Un cespuglio,
        un tappeto di foglie stese
        sul pavimento umido e macchiato
        dalle mille lacrime
        di noi angeli senza ali
        e stelle da perseguitare
        C'era una volta un signore
        seduto su quella panchina
        abbandonata da un Dio scomparso
        tra le onde del mare,
        mi fermai e l'osservai
        mi fece avvicinare
        e mi raccontò la sua storia,
        osservai i suoi occhi pieni di lacrime
        trattenute da rimpianti e dolori
        nascosti nel profondo del suo cuore,
        con aria assorta e sofferente
        mi disse: "osserva quel giardino
        arancione, osserva i tulipani
        e i girasoli che lo consacrano
        e regnano tra le erbe
        e il fango di mille diamanti sospesi
        da quel raggio di sole che sostiene
        perfino i nostri innoqui sentimenti,
        ragazzo in questo giardino
        dormiva una donna con mille
        speranze e pochi sogni,
        dimenticata dal cielo, dal mondo
        e dalla sua anima,
        fra le mani un coltello
        e una sigaretta spenta e devastata
        dalla paura di un amore che fa male,
        pioggia e lampi sconfinarono l'infinito
        quella notte di Settembre,
        il vento ululava più forte
        e un angelo dalle ali bianche
        raccolse la donna e la porto con lui,
        ragazzo, da quel giorno ogni notte
        la terra smette di girare
        e dal cielo un raggio color verde smeraldo
        penetra l'orizzonte più lontano,
        cade sul terreno umido
        ed è proprio li ragazzo,
        che la donna morì,
        ci sono ancora le sue lacrime,
        il suo sangue e i suoi mille
        tulipani e girasoli avvolti
        ancora dal dolore e dal respiro
        della sua anima".
        Composta mercoledì 17 novembre 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Per sempre insieme

          Per sempre insieme,
          la notte arriva,
          il cielo tramonta, si rincasa
          nel dolore ammaliato
          da nubi e granelli di neve
          sparsi nei viali del vento.
          Rimangono i sorrisi deturpati dal sole,
          i baci consumati.
          Piccola mia vieni con me,
          abbracciami, niente ci può dividere
          rivoglio i tuoi sospiri sulla mia pelle,
          lasciami toccare i tuoi sguardi,
          lascia avvicinare le mie labbra.
          Andiamo!
          Verso la notte,
          verso il mare
          c'ascolterà la sera,
          seguimi nel buio di questa ultima avventura,
          insieme, sempre liberi.
          Saltiamo, profana il mio cuore,
          sorreggimi, niente ci può dividere,
          raggiungimi nell'oblio.
          Amore mio sull'asfalto
          c'è ancora il nostro ricordo,
          il nostro amore si mescola
          al sangue e al profumo di
          rugiada sparso tra la nebbia,
          in questo giorno ormai strangolato
          dal destino.
          Per sempre insieme
          nella morte,
          nella libertà violata.
          Composta sabato 27 novembre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Acqua dall'odor sangue

            Pensavi che era finita?
            Solo nella vasca da bagno nudo senza vento
            sulla pelle aspra ed immatura di saggezza,
            l'acqua è rossa sporca dal sangue tuo
            prigioniero del tuo essere egoista,
            una lametta poggiata sullo spigolo
            senza ombre di un lavandino arrugginito,
            sporco, devastato dall'orrore di un gesto
            che spacca, fa crollare ogni muro
            riposto sul proprio cammino.
            Scorre acqua fluida come lacrime sul pavimento,
            scorre sangue sporco dalla sofferenza
            di mille rimpianti, dolori e oscurità
            nascosti all'interno di un cuore morto
            con la speranza di poter rinascere tra le mani
            di chi cura e amore li prometterà.
            Occhi marroni, scuri si riflettono
            nell'acqua dall'odor sangue rimurginato
            negli angoli bui di un sole senza raggi
            o colori da poter donare ad anime che come lui,
            che come me hanno regalato la propria vita
            al passato dannato corroso da un tempo meschino.
            Pugni contro la porta che nasconde
            ancora il corpo del povero angelo sconsolato
            dall'amarezza di mille nubi di fumo
            leggiadre e poggiate sulle vie dell'infinito,
            calci, urla, pianti e la porta resta chiusa.
            Il sole tramonta, la notte lentamente arriva,
            il gelo consuma la stanza e il corpo
            del ragazzo resta immobile e nudo
            in quel lago di sangue, lacrime e puro dolore
            innalzato dall'odor del mare
            che con delicatezza e armonia accompagnò
            quell'anima nella felicità
            tanto attesa ed eterna.
            Composta mercoledì 26 gennaio 2011
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Si frantumerà

              Non prendermi mai per mano
              Perché quando la lascerai
              Il mio cuore sul suolo
              Si frantumerà
              Mille pezzi di vetro
              Sparsi sul pavimento di ceramica antica
              E non ci sarai più
              Sarò solo
              Raccoglierò i vetri
              E in quei coriandoli di dolore rivedrò
              Il tuo viso
              La mia anima squarciata
              Macchiata dai tuoi sorrisi
              Scorrerà il sangue
              Un disegno irriverente
              Scava nei miei ricordi
              Il sentimento nascosto
              Che avevo proposto
              In Cambio del tuo Amore
              Non prendermi mai per mano
              Il giorno che la lascerai
              La notte piangerà stelle comete
              Senza coda
              Il tuo nome scritto sulle ali
              Degli Angeli rivedrò
              L'alba un nuovo graffio
              Regalerà al mio viso
              Dolore e rabbia
              Compenseranno la tua mancanza
              Rinascerò ad occhi aperti
              L'oscurità gli attraverserà
              Stringo cielo
              Stringo bambole di porcellana
              Antiche rivali
              Belle come
              La tua innata eleganza
              Si ricomincerà.
              Composta venerdì 1 aprile 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Un fiore di pesco

                Non ho mai compreso
                il valore del cielo.
                Imparerò a perdonare
                quella speranza
                che non ha asciugato
                le lacrime mie,
                quel giorno che piangendo morivo
                nel letto di rose bruciate
                dal dolore mio.
                Un fiore di pesco un giorno
                cercò d'entrare
                nella stanza di casa mia,
                luccicò e tra i miei occhi
                una lacrima scese
                perché per la prima
                volta in vita mia
                m'accorsi che l'anima mia
                rinasceva pian piano
                nel corpo mio,
                ed io forse non morirò.
                Per far si che qualcosa
                di bello continui a crescere
                a volte bisogna
                essere crudeli.
                Rinascerò tra la guerra
                spenta dal niente.
                Nonostante la mia follia
                i miei occhi marroni piangono ancora,
                odor mare, odor terra,
                la mia assenza in questa vita
                termina qui...
                In questa campagna sperduta
                d'amore e lacrime.
                Composta sabato 7 maggio 2011
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Ora come Ora

                  Ora,
                  cosa sei per me,
                  Sei solo un nome stampato su quella dannata lapide
                  Sei solo il mio primo è vero amore
                  Sei solo quella parte bella è dura della mia vita
                  Con te ho dipinto quadri nell'immenso
                  Con te ho scoperto il dolore di un Addio
                  Mi fa male la tua assenza
                  perché ora so
                  perché ora sono cosciente
                  che non potrai più tornare qui ad abbracciarmi,
                  a starmi vicino e ad amarmi di nuovo,
                  Mi fa male osservare il cielo
                  e vedere il tuo viso che mi osserva,
                  Quel viso tatuato nel mio cuore
                  Quel viso che mi fa piangere e desiderare la notte
                  Il mio polso possiede ancora il tuo bracciale
                  Quel bracciale macchiato ancora dalle tue lacrime
                  Quel bracciale che possiede ancora il tuo odore
                  Ora,
                  Veglia su di me
                  ti prego
                  perché ora come ora
                  ho semplicemente bisogno di te
                  Ora come ora
                  non riesco nemmeno a piangere
                  sono stanco
                  Nemmeno la felicità riesce a farmi sorridere.
                  Composta venerdì 3 settembre 2010
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Due Anni

                    Due notti, due vite, due amori
                    non riesco ancora a dimenticare
                    il sapore della tua innocenza
                    che brutalmente ti è stata strappata via,
                    violentata come un petalo di rosa
                    gettato nel fuoco assassino
                    di un dolore maledetto
                    che la vita ti ha sottoposto.
                    Due notti, due vite, due amori
                    vorrei poter dimenticare
                    le stanze chiuse, il gelo
                    sulla mia pelle,
                    il sangue gocciolare dalle mie mani,
                    dai miei occhi, vederlo attraversare
                    il mio destino era come morire
                    in angolo paludoso
                    corroso dalla ruggine e dal fango
                    che come pioggia assaliva la mia vita.
                    Due notti, due vite, due amori
                    fa freddo,
                    siamo soli in casa
                    vino rosso e marlboro,
                    tranquillità, amore,
                    i nostri visi si riflettono nel fumo
                    che tra i cieli costellati
                    di stelle e mari massacrati
                    dalla luce tiepida del tempo
                    mascherano il respiro straziato
                    di mille anime disperse,
                    disprezzate perfino dai loro cuori.
                    Due notti, due vite, due amori
                    la clessidra sta per giungere al termine
                    l'ultimo granello di sabbia
                    cade lasciando un forte boato
                    nelle mie orecchie stanche
                    di ascoltare il rumore del mondo
                    che senza pazienza si porta via
                    anche il più scortese degli amanti,
                    a piedi nudi attraverso il tempo,
                    ritorno indietro di due anni,
                    sono felice, fiero, innamorato,
                    la luce del sole accarezza il mio
                    corpo lasciandolo brillare
                    come cristalli in un mare di lacrime,
                    due anni fa donai il mio cuore,
                    oggi ho deciso di regalare
                    la mia anima al mare.
                    Composta giovedì 9 dicembre 2010
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