Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Via d'uscita

Tu lì ed io qui
mentre il cielo affonda
e Dio non guarda più.
Occhi verso l'alto, cuore in basso
e la vita sembra un film senza fine.
Siamo qui in quest'alba,
in questo orizzonte,
in questa casa di cristallo chiusi
tra la pazzia e la voglia di sparire
dietro quella nuvola
che lentamente divora i nostri sogni,
Ci rincontreremo sulla luna e insieme
spareremo al sole.
Ho perso il tuo inizio dietro quella stella
e tu vita mi hai perso dietro quell'attimo,
quel raggio di sole che mi penetra e
mi porta via dalla ragione verso quella
via d'uscita che tanto abbiamo atteso.
Composta venerdì 27 novembre 2009
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Respiri spenti dal niente

    In questo gioco maledetto
    ho vinto io...

    Con le mie bugie,
    i miei pianti.
    I miei sorrisi freddi come l'inferno
    nel deserto presero fuoco
    e si sciolsero nel vento.

    Insensibile nel sangue.

    Ma cosa ho fatto per mischiare
    il tuo odore con il mio?

    Sono vivo con le ali
    infuocate dal destino...
    Io non vivo più nell'infinito.

    Il mio nome è scritto
    nelle galere degli angeli
    portatori di dolore e paura.

    E scrissero le pagine
    della vita...

    La mia vita tormentata dal gelo,
    distrutta dal cadere
    di sogni e respiri spenti...
    Dal niente
    mio unico padrone.

    Di fronte ad un Addio
    io non crollo,
    ho l'anima puntata
    verso il mare mio generoso
    maestro senza fede.
    Composta mercoledì 18 maggio 2011
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Una folata di vento

      Non riuscendo e non potendo
      pregare un Dio che non vive nel mio cuore
      prego te,
      Vento
      educato e assassino
      che accompagna i miei desideri
      e i miei sogni nei cortili lontani e folli di felicità
      Una folata di vento
      accompagna la mia anima alla ricerca di un orizzonte
      Una folata di vento
      accompagna i miei sentimenti nei tramonti tanto attesi
      Una folata di vento
      accarezza il mio viso e commuove il mio cuore
      Questa sconosciuta folata di vento
      trascina via quei pezzi di cielo persi e mai ritrovati
      In questa vita non c'è posto per la felicità
      In questa vita ho bisogno di combattere
      Solo una folata di vento può sconfiggere
      quell'oscurità che vive nel mio piccolo cuore
      Addio sole mio
      Ben arrivato vento.
      Composta venerdì 2 luglio 2010
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Padre

        Padre,
        sei tutto per me
        Mi hai visto morire e non risorgere
        Mi hai visto toccare il fondo
        Mi hai visto piangere e sognare ai bordi del mare
        Mi hai visto sacrificare il cuore
        Padre,
        Hai conosciuto le mie lacrime
        Hai conosciuto la mia disperazione per questa dannata Vita
        Hai pianto lacrime amare, salate per me
        Padre,
        Mentre il mondo giudicava
        tu eri al mio fianco
        Padre
        tu non sai quante volte
        ho venduto la mia anima
        per il semplice e naturale
        bisogno di raggiungere la mia stella
        Grazie a te sto imparando a vivere
        Grazie a te sto imparando cosa significa la parola "lavoro"
        Padre,
        Non potrò mai tradirti
        ti deluderò,
        ma non potrò mai non amarti
        perché
        Tu,
        Padre,
        Con le mie ali volerai e non cadrai mai
        te lo prometto
        Ero timido,
        ma dentro me viveva la guerra
        e non mi accorsi del tuo amore
        Sei venuto in culo il mondo
        e ci sei finito dentro
        per non starmi mai lontano
        in un passato ormai lontano
        Ora
        voglio semplicemente dedicarti
        questa poesia
        Ti Amo Papà.
        Composta giovedì 9 settembre 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Suicidio senza cieli...

          Troppe volte hai bussato alla porta di Dio
          ma mia cara sei rimasta fottuta
          nessun Dio ti ha mai risposto,
          Ti rimetti le scarpe e scappi via
          A terra c'è ancora il sangue,
          A terra c'è ancora l'odore del sesso,
          Odio e lacrime cercano di fuggire via
          da quella finestra consumata dalla ruggine
          e dal freddo,
          Un uomo, un "bastardo"
          Una donna, una "vittima"
          Piccolo tesoro,
          sei stata tradita, sei stata abusata
          sei rimasta li,
          immobile, senza speranze e senza amore
          violentata dal destino,
          violentata da colui che ti ha volutamente condannata,
          Condannata all'oblio,
          Il mio cuore non batte più
          La mia anima grida vendetta
          Non sai più cos'è l'amore
          Non vuoi più vivere
          Accanto a te c'è una finestra aperta
          Accanto c'è una scelta
          Ormai hai deciso
          Ormai il tuo cuore ha paura del sole
          Continui a lottare ma è una guerra inutile
          ormai hai scelto,
          Un salto, Tante lacrime
          La tua anima vola via dal tuo corpo
          immobile sull'asfalto,
          La mia anima si perde
          Addio Cielo e Addio Amore mio.
          Composta martedì 14 settembre 2010
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Correrò da te

            Perché ti amo?
            Le notti sono lontane dalla primavera,
            i destini incrociati deridono l'orizzonte.
            Santifica il mio disegno,
            Aprendo quel nostro libro intriso di dolore e malinconia,
            vidi quella pagina nascosta
            tra le nuvole del nostro amore
            non predisposto,
            perché non posso amarti
            anche nelle mie stanza d'albergo
            travestite da mille orgasmi
            e pochi sentimenti.
            Vita, vita io riesco ad amare
            il tuo splendido ed anche amaro sorriso,
            lontano e veloce dal mio passato
            correrò da te, ti bacerò,
            soffrirò con te
            e mai, mai ti lascerò morire
            tra il forte e prolungato istante
            di tiepide avventure,
            quelle avventure che in un giorno
            ormai lontano m'insegnarono a vivere.
            Amore, oggi accendiamo il rumore che l'Universo nasconde.
            Amore, oggi doniamo
            stelle e raggi di sole a chi non ne ha,
            ho una vita intera di fronte a me
            non lasciarmi solo.
            Ho paura del vento padrone dei miei sogni.
            Composta domenica 31 ottobre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              La notte è ancora nostra

              Questa notte
              non voglio lasciarti andar via...
              Sinuosa e raffinata
              mi prendi con fare armonico le mani
              e poggiando le tue labbra sulle mie
              mi baci lasciando scorrere brividi sonanti
              e nuovi sulla mia pelle.
              Le tue eleganti parole accarezzano il mio corpo
              nudo e impaziente del tuo...
              Voglio te, voglio goderti,
              voglio sentirmi tuo.
              Le serrande si chiudono sole...
              Nessuno può osservarci,
              soli in questa notte eccitata
              dal muoversi simultaneo
              dei nostri corpi affamati, insaziabili.
              Voglio assaporare il tuo fiore
              e sentir cader gocce
              di rugiada nelle mie calde labbra...
              L'orgasmo arriva sfiorando l'orizzonte
              mette in mostra i suoi doni.
              Non mi stanco voglio sentirmi dentro di te
              ancora...
              Entrare senza sosta nel tuo paradiso,
              baciare i tuoi seni e nell'aurora sfiorare
              l'infinito nelle più strane
              e perverse fantasie d'amore.
              Il tuo sudore sulla mia pelle
              lentamente si poggia sulle lenzuola color
              smeraldo dall'odor ciliegio avvolgono
              dolcemente i nostri corpi sospesi
              da questo vortice di passione e dolore.
              Ti prego non fermare il tuo istinto...
              Nei tuoi occhi mi perdo
              per poi riscoprirmi vivo
              e desideroso di te, del tuo corpo,
              delle tue mani che delicate
              sfiorano lo stelo vittima d'amore.
              Composta martedì 7 dicembre 2010
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                Viaggio senza ritorno

                Avevo preso quella decisione,
                volevo donare la mia vita al niente,
                cancellare tutto questo dolore
                cancellare le lacrime salate, bastarde dal pavimento
                e cadere nel buio, cadere per sempre
                e non alzarmi,
                volevo sperare la morte con lieve pazienza
                senza aggredirla o impaurirla,
                ho desiderato morire nei boschi
                pieni di fragole mature, avvelenate dal mio
                cuore diviso, squarciato in due.
                Una puttana che ha perso
                la via si perde negli occhi di chi la sua
                dignità calpesterà,
                un angelo suicida per le strade e le montagne
                cerca invano un cuore da poter
                seppellire assieme alle sue ali,
                un carnefice, uno stupratore con le mani giunte
                inginocchiato sul tappeto sporco
                ancora dal sangue innocente
                di colei che l'amore ancora aspettava,
                prega un Dio che nel suo cuore
                ha già tradito, prega, si pente,
                chiede perdono per i suoi peccati così orrendi,
                non passa molto tempo
                il cielo è ancora scuro,
                il carnefice ha consumato un'altra vita,
                si pente ancora e prega ancora
                quel suo Dio così amato, buono, tradito.
                Maledico il mio essere poeta
                in un mondo strumentalizzato
                da un Dio che non ha padroni.
                Steso a terra rincorro colori e sogni,
                sono già morto dentro,
                una parte del mio cuore è ancora illuminata
                da una strana luce,
                osservo gli smeraldi e penso al vuoto
                che nel profondo non sono
                mai riuscito a colmare,
                corrò verso l'Africa
                per poter così donare la parte
                illuminata di questo
                mio cuore sconosciuto a coloro che sicuramente
                ne hanno bisogno e forse anche più di me.
                Composta sabato 11 dicembre 2010
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Un deserto senz'acqua

                  Il mio soffrire è quasi appariscente
                  come l'aria di Novembre,
                  i miei seguaci avvistamenti
                  nel torpore del mio destino
                  sorreggono con mano il paradiso,
                  l'autunno squarciando il tempo
                  inonda l'azzurro di un mattino
                  freddo all'improvviso,
                  caldo come la neve dai candidi coriandoli
                  pesanti come sassi nel vento,
                  l'odore del mare non è in vendita,
                  le nuvole rosso fuoco
                  sobbalzano di forza propria
                  e con fare armonico svelano i segreti
                  del proprio contemporaneo infinito.
                  Più di una volta con le mani
                  sporche del mio stesso sangue
                  mi sono chiesto chi ero
                  e che fine ha fatto il mio sorriso
                  schivato dal mio pianto
                  costretto, crocifisso dal tempo e dallo spazio,
                  più di una volta ho scelto
                  le tenebre alla luce
                  purtroppo mi ero abituato
                  allo sconforto sonante
                  di leggere foglie levigate
                  dallo scuotere incessante
                  di paure ed emozioni sussurrate
                  da un cuore senza nessun ritegno
                  e devozione per questa vita amara
                  ma deliberatamente vissuta
                  fino all'ultima libera lacrima
                  versata in un deserto senz'acqua,
                  più di una volta ho riesumato
                  la mia anima sotterrata nel profondo,
                  di un corpo nudo, bello
                  e privo di qualsiasi emozione
                  che il color del cielo
                  possa ironicamente far brillare
                  come stelle nell'Universo represso.
                  Composta domenica 12 dicembre 2010
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    Nel cielo bianco il mare è caduto

                    Siamo noi il futuro con il culo
                    a terra di sicuro...
                    Figli di un Gesù Cristo nato sbagliato.
                    Ci siamo prostituiti noi anime tristi
                    nelle discoteche assieme alla birra
                    e alla droga unica amica in quei momenti
                    letali, devastanti per chi come
                    me ha chiuso gli occhi
                    per paura di perdere la vista
                    in quel lancinante dolore
                    mischiato alla finta allegria,
                    figlia del disprezzo...
                    Il disprezzo verso noi stessi.
                    Ho visto il mare cadere sulle lacrime amare...
                    Ho visto le sue onde accarezzare le
                    inquietudini fredde come l'avara ignoranza...
                    Mare che bagna i miei sorrisi...
                    Non ho mai smesso di toccare il tuo tormento.
                    Mare nella tua agonia ho gettato via
                    il sole spento sul mio petto stanco.
                    Abbraccerò la tua ira sotto questo
                    cielo grande quasi quanto te.
                    Mare immenso di vite infrante.
                    Mare di parole d'amore dette e negate.
                    Eppure con mano ho toccato il suicidio,
                    ho toccato le sue mani fredde
                    e insensibili mentre tremava
                    e mi diceva Addio balbettando.
                    Ci si può sentire vecchi e senza vita
                    anche a vent'anni...
                    Ci si può sentire l'adolescenza rinascere
                    anche a ottant'anni.
                    Nel mare ho seppellito il castano
                    dei miei occhi...
                    Sabbia bianca sulle ali dei malati
                    d'amore che piano moriranno perdendo
                    il cuore per poi disegnarlo sopra un sasso
                    trovato per caso sulla riva di un sogno.
                    Composta martedì 24 gennaio 2012
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