Le migliori poesie inserite da Antonio Prencipe

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Scritta da: Antonio Prencipe

Se io fossi

Stringo pugni
raccolgo vetri
mischio l'odio con l'amore
sparo al passato e colpisco il presente
corro nel vento
e cerco di svuotare il mio fiume
di felicità per far spazio al mio mare di sofferenza.
Se io fossi un angelo
cadrei in bocca al mare.
Se io fossi una stella
offenderei il sole.
Se io fossi la luna
spegnerei il sole.
Se io fossi il mare
affogherei nel cielo.
Se io fossi il cielo
mi specchierei nel mare.
Se io fossi il paradiso
invidierei l'inferno.
Se io fossi pioggia
scapperei con il vento.
Se io fossi vento
porterei il caldo alla sofferenza.
Se io fossi la morte
darei la vita a chi non ha mai amato.
Se io fossi la vita
cancellerei la morte a chi soffre.
Se io fossi me stesso
ringrazierei la vita e
perdonerei la morte.
Composta sabato 2 gennaio 2010
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    Scritta da: Antonio Prencipe

    Non so chi sono

    Non so più chi sono
    Non si muore di ricordi
    Si muore di speranze non cercate
    Forse sono il vento che rincorre i miei sogni
    Forse sono quell'onda che si scontra contro i miei sentimenti
    Forse sono il fuoco che brucia nel mio sangue
    Forse sono quel fulmine che uccise quell'orgoglio del cazzo
    Forse sono la guerra che vive nella mia dannata esistenza
    Forse sono il paradiso che chiuse le porte al mio inferno
    Forse sono quell'angelo che si perse nelle tenebre
    Oggi so chi non sono
    Oggi mi godo questo dolore
    Forse finirà la mia punizione
    Forse l'ombra del cielo mi prenderà con se
    Forse saluterò le mie stelle
    Anche il niente vive nel presente
    Ho perso il mio sorriso nelle colline del paradiso.
    Composta mercoledì 19 maggio 2010
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      Scritta da: Antonio Prencipe

      Gelida follia

      Nei viali senza luce
      la follia scorre, appassita,
      mille petali di Margherite
      sparsi tra i davanzali di un nuovo sogno.
      Noi pazzi
      al contrario della gente sana
      conosciamo il confine
      tra dolore e realtà...
      Ed è per questo
      che i nostri sorrisi
      nel silenzio suonano
      dolci melodie frantumate
      e rabbiose nell'ombra di un'amore
      che consolerà la nostra
      malinconica solitudine,
      assopita nell'acqua gelida
      di una vita fredda,
      come i pianti nostri
      sulla ripa
      di un mare solitario.
      Composta giovedì 7 aprile 2011
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        Scritta da: Antonio Prencipe

        Io Vivo

        Con la rabbia nel cuore
        Con le mani in tasca
        Con l'anima guerriera
        Con la voglia di vivere senza un angelo d'ammazzare
        Io Vivo

        Libertà negate
        Io Vivo

        La mia sofferenza
        i miei amori
        la mia guerra
        i miei attimi rubati
        Le mie delusioni
        i miei segreti
        i miei tatuaggi
        Io Vivo

        Odio la gente che non sogna
        Io Vivo

        Sogni e Incubi
        Morte e Vita
        Oro e Argento
        Sofferenza e Felicità
        Sesso e Droga
        Io Vivo

        Non mi accontento e godo
        Io Vivo

        Stringo pugni
        Accarezzo Inferni dannatamente belli
        Getto la mia anima nel mare
        Regalo il mio cuore al sole
        Raccolgo pezzi di cielo
        Io Vivo

        Ai bordi del cielo
        Io Vivo

        Non sono un Santo e mai lo sarò
        Io Vivo

        Mi nutro di follia
        Io Vivo.
        Composta lunedì 31 maggio 2010
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          Scritta da: Antonio Prencipe

          Sboccia la rosa

          Un'ala di farfalla
          su un fiore
          bagnato...
          Da rugiada fresca
          di una notte solitaria.
          Una campagna
          raffinata di follia...
          Bruciano le lacrime.
          Rinascono i sorrisi.
          Sboccia la Rosa
          in un mattino
          freddo d'inverno
          così come sboccia
          l'amore
          negli occhi,
          nel cuore morente
          di chi l'oscurità
          con mano ha toccato.
          Composta lunedì 18 aprile 2011
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            Scritta da: Antonio Prencipe

            Baciami come il vento

            Di fronte al tuo viso
            io mi fermo immobile
            come un amore sospeso
            su un marciapiede sconosciuto nell'Orizzonte,
            scorrono realtà e neve sulle
            mie mani fredde e levigate
            dal dolore che logora
            ogni mio strano sospiro violentato
            e molestato dal vento caldo e crudele d'inverno.
            Un sole bianco sulla mia testa,
            il vento ci sente
            il vento ci guarda
            tengo stretto il tuo calore fra le mie braccia,
            come il vento nessuno mi bacia,
            distesa su quel letto
            pieno di vetri macchiati dal mio sangue
            ti muovi impaziente
            tra i miei sguardi gelati, fuggenti.
            La luna spenta crolla su di me
            e in lontananza una canzone
            danza fra i cocci infranti sull'asfalto,
            Dei e Angeli sollevano
            la mia anima e dolcemente
            l'accompagnano nell'inferno tanto desiderato
            dove finalmente potrà continuare
            a far l'amore tra le fiamme e la passione
            del suo unico vero amore
            privato dalle sue ali.
            Composta mercoledì 24 novembre 2010
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              Scritta da: Antonio Prencipe

              Il mondo si squarcerà

              Il mare si apre...
              Un angelo dagli abissi appare.
              Una ragazza inginocchiata alla riva
              della notte e della spiaggia dimenticata
              da Dio e dal mondo
              ascolta le parole di quell'angelo
              dalle ali nere e lo sguardo dannato.
              Lei...
              incompresa perfino
              dagli sguardi depressi della luna.
              Incompresa da tutto ciò
              che respira vita.
              Nella solitudine cantava
              e nella poesia viveva
              ed ogni lacrima versata
              in quei versi inquieti,
              sofferenti e malinconici in diamanti
              bianchi e opachi si trasformava.
              Le risate macchiate di dolore,
              gli occhi grandi gridavano aiuto
              nella pioggia di catrame
              che il suo corpo puro e bello devastava.
              Nessuno riusciva ad udire
              quelle urla così potenti,
              ferite da chi
              d'ignoranza e buonismo vive.
              Che serve essere amati
              se nemmeno il cielo riesce a comprenderti.
              L'illusione viveva dentro di lei,
              l'illusione di un giorno.
              Il giorno in cui
              il mondo in due
              si squarcerà e la vita dalle sue mani
              svanirà...
              Innamorata dell'amore ma
              no della gente.
              Troppe volte si confonde
              il sesso per amore e si finge
              in quell'ingrata illusione
              di essere felici.
              Grondava sangue ghiacciato
              dalle braccia abbronzate e tatuate.
              Composta domenica 7 agosto 2011
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                Scritta da: Antonio Prencipe

                La vita che tu non hai voluto

                Ovunque sei ricordati
                di poggiare sul comodino
                quel cuore che sorridendo
                ti avevo regalato squarciando
                a mani nude il mio petto umido
                come la polvere sull'anima.

                Bastardo io che non
                ti ho mai detto Ti Amo.

                Di guardarmi non smettere mai,
                di piangere non smettere mai
                perché il cielo è troppo
                piccolo per te e per me,
                qualcuno lassù ha deciso così.

                Il mio petto è ancora
                aperto aspetta te.

                Ti perdonerei si io lo farei ancora,
                bacerei la morte ma le mie
                labbra sanguinano ancora.

                Ovunque sei sogna con me
                la vita che tu non hai voluto
                veder sorridere tra le dita
                bagnate dall'aria.

                L'aria che nei miei stanchi
                e vigliacchi polmoni intrisi
                di fumo lacera l'ossigeno
                e le ossa stanche di rinascere
                dentro un corpo ormai impegnato
                a non amarti più.

                Tutto prima o poi finisce ma
                non capisco perché i tuoi anni
                così innocenti sono stati
                scaraventati sull'asfalto assieme
                al tuo stanco respirare.

                Sorrisi squarciati
                e capelli volati via.

                Se ti incontrassi ora
                mi volterei di fianco.

                Se ti sognassi ora sognerei
                un pezzo di cielo nel sangue
                di uno stronzo come me.

                Innamorato ancora,
                stringo fra i denti la solitudine
                che regna ormai nell'immensità.

                Sono così, un pazzo sbandato
                che cerca ancora di aggiustare
                le stelle rotte
                al centro di una notte troppo dolce.

                E un po' per volta ho nascosto
                nella fossa assieme al tuo amore
                anche il mio viso.
                Composta mercoledì 27 giugno 2012
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                  Scritta da: Antonio Prencipe

                  Il silenzio di un Aborto

                  Il silenzio di un orgasmo,
                  la paura d'amare,
                  il desiderio di sognare.

                  Ombre sottili e oscure pervadono
                  i nostri sentimenti ormai sconosciuti e nascosti tra le stelle,
                  il cielo aspetta quel pezzo di te,
                  quel pezzo di me,
                  un piccolo fiore disperso nel peccato.

                  Un'anima innocente sta per sfiorare il cielo.
                  Un'anima bianca e pia non conoscerà mai
                  il valore della parola "vita".

                  Un tavolo, una sigaretta, un preservativo bucato.

                  Un Silenzio dannato pervade le nostre anime,
                  un urlo che implode nel silenzio infiamma il mio cuore,
                  una scelta da non poter evitare.

                  Due corpi, Tre anime e poi il Silenzio.

                  In questa notte di Novembre
                  il sole non tramonta e la luna sprofonda,
                  in questa notte di Novembre
                  le mie lacrime tacciono nel silenzio.

                  A Novembre
                  il cielo ha maledetto i nostri nomi

                  Non voltarti mai
                  l'oscurità desidera la tua anima,
                  non voltarti
                  ti supplico!
                  Gli angeli hanno chiesto in prestito
                  il tuo dolce e ingenuo cuore.

                  Non nascerai mai,
                  non conoscerai mai l'amore,
                  non conoscerai mai il dolore di una scelta
                  che si è portata via Due anime e Tre cuori.
                  Composta sabato 2 aprile 2011
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                    Scritta da: Antonio Prencipe

                    In questi giorni miei

                    Non te ne puoi andare
                    io ti amo come la prima volta
                    io ti amo come se fosse ancora ieri
                    Cazzo,
                    il sole non sorge
                    ed io sono qui
                    stesso su quel letto
                    rincorrendo l'odore della tua pelle
                    che vive ancora tra le lenzuola,
                    quelle lenzuola macchiate,
                    devastate dalle mie lacrime,
                    Ma dove sei,
                    nella solitudine il mio cuore vaga
                    inondato da mille pensieri
                    e da mille sentimenti,
                    Sto toccando il fondo
                    cerco, inseguo te
                    ogni volta che cammino, che respiro
                    ogni volta che cerco di morire,
                    Da solo al mondo sto morendo
                    aiutami ti prego,
                    Sento che ci sei
                    nell'aria, nella vita mia,
                    In questi giorni miei
                    non so nemmeno cos'è più l'amore,
                    per te cosa darei,
                    darei gli occhi miei
                    ti farei vedere ciò che vedo,
                    ciò che si è consumato tra le braccia del tuo cielo
                    ti farei vedere il mio cuore
                    che ora senza te non batte più
                    e insieme alla mia anima scompare
                    nel silenzio inspiegabile di un addio
                    che consuma i giorni, i secondi
                    e i sorrisi miei.
                    Composta lunedì 11 ottobre 2010
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