Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Nomenclatura di un tramonto

L'orpello di una lacrima
contempla sorrisi
ancor più vani.
Forse acerba è la luna,
giovane il mio volto
in questa stanza
di impetuosi echi.
È solo l'inverno a parlare
a fidarsi di me,
lontane distese di attimi
mentre il cielo si arrende
all'infinita agonia.
Fra i rami vermigli
l'impazienza della sera,
dalla riva immutata
pagine di poesia,
orizzonti immortali
e ritrovo la mia canzone.
Composta martedì 19 aprile 2016
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    Scritta da: Michele Gentile

    In riva alla sera

    Ho incontrato un uomo
    in riva alla sera.
    Mendicava il tramonto
    in fila con i suoi tormenti,
    probabilmente in pena
    o semplicemente stanco
    di assomigliare.
    Curvo dinanzi al passato,
    attento a non farsi sentire
    masticava l'amaro del tempo
    stonando una vecchia canzone.
    Ad un tratto, un bimbo
    giunto lì per caso
    gli donò una manciata di sabbia.
    L'uomo lo ringraziò con una promessa
    e tornò a farsi cercare.
    Seppi poi dalle solite voci
    che fu visto piangere
    in compagnia della notte.
    Lo ritrovarono abbracciato al mare
    appena i venti cessarono
    di spargere tra i ricordi
    polline di dolore.
    Composta mercoledì 9 agosto 2017
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      Scritta da: Michele Gentile

      Resilienza

      Prendi pure la mia voce
      gli ornamenti,
      le isole che ho visitato.
      L'ultima parola andrà alla deriva
      in quest'ora di ombre e
      ghiaia.
      Una scheggia di cielo
      in candidi riflessi obliqui
      recide già il silenzio.
      Si fa strada il vento,
      adagiato sulla corteccia del cuore
      ora spicca il volo.
      Tornerà l'indifesa età
      tornerà a chiamarmi
      urlando tutti i disperati giorni
      ma fra le onde, avrò da amarmi
      al di là del torto
      avrò da vivere.
      Composta sabato 6 febbraio 2016
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        Scritta da: Michele Gentile

        Il giardino dei tigli

        Tace questo inverno di ingratitudine
        in equilibrio sulle paure.
        Considero le carezze della malinconia
        un penoso spreco di sangue.
        Mento con la voce dell'allegrezza
        mentre scavo più mansueti orizzonti.
        Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
        il sole compie il suo giogo
        incredulo dinanzi ai nostri travagli.
        Perdiamoci nel giardino dei tigli;
        cogliamo il dolce grappolo
        prima che i venti
        ne assaporino la carne.
        Da questo naufragio
        possiamo salvarci
        stringendoci intorno al fuoco.
        Composta giovedì 11 gennaio 2018
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          Scritta da: Michele Gentile

          Primo binario

          La notte
          Sempre
          mi dissangua.
          Restano tracce di noi?
          Ricordiamo davvero la speranza
          nascosta nei sorrisi?
          Polvere sulle dita quando ricalco
          quei giorni, imprigionati in un futuro
          che dovevamo esaudire.
          Ma quest'alba, inattesa
          ci restituisce la preghiera
          di un'irrisa felicità, l'amaro
          della rinuncia.
          Quanti treni passati
          inconsapevoli,
          balenati nel buio della stanza.
          L'ultimo, al primo binario
          non ci ha neppure provato.
          Abbiamo perso tempo
          o il tempo si è scansato
          per farci cadere.
          Composta giovedì 22 febbraio 2018
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