Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Ostia

Dolce promessa
non mantenuta.
Riposi
fra le braccia del mare
mentre a gran voce
il ricatto del fato
reclama i tuoi seni.
Nuda
come preghiera
recitata in segreto
da mani senza onore.
Dipinto di resina
e orchidee,
sabbia
e frumento,
severe Torri
a guardia
di un tesoro
sepolto dall'infamia.
S'erge la Rocca sul grano
vanto di secoli
che danzano su rovine pazienti.
Dolce menzogna
sulle tue labbra
mi perdo
quando al tramonto
attracca la sera
e una carezza di pace
torna a salvarmi.
Composta mercoledì 19 febbraio 2014
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    Scritta da: Michele Gentile

    La via del Pensiero

    Piove il mattino
    da curvi rami.
    Costeggia fiordi d'ebano
    assolve acque ostili.
    Sboccia su prati di pietra,
    si forgia nella quiete.
    Liturgia, sorda al capestro
    cammino che contempla affilate dottrine.
    Selvaggia verità
    che logora
    condanna
    dilania
    onora...
    salva.
    Giunge il mattino
    dai porti della notte,
    antiche colonne
    che non rovinano.
    Lentamente si svela
    la via del Pensiero.
    Composta domenica 18 gennaio 2015
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      Scritta da: Michele Gentile

      A Pierluigi Cappello

      L'ultima, notturna ora
      prima delle strade piene
      del traffico di fiori
      di lancinanti scuse,
      la dedico a te,
      come scalpello a cui
      importi soltanto accadere
      la incido sulla dura pietra
      della poesia.
      Quella poesia che non tradisce
      che stride e mite
      ci accompagna al crepuscolo.
      Ora l'assenza inizia
      a trafiggermi,
      sapientemente mi accoltella
      i respiri,
      poi i tuoi versi immortali
      sul greto sgualcito
      di una lacrima.
      Composta martedì 3 ottobre 2017
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        Scritta da: Michele Gentile

        In fondo al mare

        Quante creature strane,
        particolari
        nel ventre del mare.
        Una
        più di tante altre
        mantiene un vivido colore
        una sostanza oramai
        assuefatta alla mancanza di luce,
        alla prepotente pressione
        che deve patire.
        Senza lisca, squamato
        ancorato agli abissi...
        laggiù riposa il cuore mio
        da quando l'hai lasciato.
        Composta giovedì 18 luglio 2013
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          Scritta da: Michele Gentile

          Incontro

          Tra le fiamme di un vespro
          nel vorticoso danzar di foglie spente
          ti vidi.
          Quando infine il furente mare
          fagocitò il dì soave
          ti pensai.
          Forte, di amori tramontati e mai anelati
          a disegnar il volto tuo tra stelle e luna
          mi ritrovai.
          Ora torno fin su alla rocca
          all'ombra di bastioni in lotta
          con un tempo avido di rovine
          vittima predestinata d'ignara fiera.
          Ti cerco vita mia
          ti supplico...
          spettro amabile
          in un effluvio di limoni e pioggia
          forse, d'invidiata Siris
          fosti tu la più inclemente tra le dee.
          Composta giovedì 18 luglio 2013
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            Scritta da: Michele Gentile

            Desideri

            Quando scongiuro il tuo respiro
            quando imploro le tue mani
            come esule,
            penosamente
            anela al ritorno
            tu non ti nascondere.
            Quando ti chiedo un tenero sguardo
            quando confido nel tuo abbraccio
            per sopire i miei tormenti
            non distrarti.
            Continua a cercarmi
            quando l'inverno
            appesantisce i passi,
            continua a chiamarmi
            quando il silenzio
            annichilisce i venti
            e quando, infine
            deciderai di perdermi
            tu, almeno
            dedicami un'attesa,
            l'incanto dell'ultima vista al faro
            prima del mare aperto.
            Composta lunedì 14 aprile 2014
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              Scritta da: Michele Gentile

              Ho conosciuto un Dio

              Ho conosciuto un Dio,
              un inverno
              con la mia stessa voce.
              Ho conosciuto un Dio,
              gravido di speranza
              condannato ad amarmi.
              Ho pregato quel Dio
              vero come il dolore
              giusto come il sogno.
              E'andato lontano,
              ha pianto
              cogliendo dei fiori.
              Ho avuto un Dio;
              ha urlato il mio nome,
              gli ho risposto
              col silenzio del tempo.
              Composta mercoledì 10 settembre 2014
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