Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Appunti di viaggio

Le mie stanche vele
le tue arse rive,
l'inevitabile deriva.
Il mio cielo sporco
il tuo cieco pentirti
il mio centesimo errore.
La folle indulgenza
l'amichevole inganno
la squallida misericordia
di lascivi monarchi.
La tua parola
la mia condotta
la statura della verità,
le semplici differenze
che ci allontanano.
Appunti di viaggio
presi in fretta
senza pensarti.
Composta martedì 31 ottobre 2017
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    Scritta da: Michele Gentile

    L'ora più buia

    Dimoro il frastuono
    di stanze vuote
    di porte chiuse a chiave.
    Metrica di silenzi
    incisa sulla pelle
    prima ancora di nascere.
    E tutto l'orrore, le violenze
    le paure, la vergogna
    la desolazione
    incontrano le assenze,
    la perdita
    la disfatta, le solitudini
    il dolore.
    Questa è l'ora più buia
    l'ora del tumulto.
    È il momento di scoprire
    dove muore il giorno.
    Siamo soli
    in guerra
    con i nostri demoni
    per un raggio di sole.
    Composta lunedì 15 febbraio 2021
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      Scritta da: Michele Gentile

      Ostia

      Dolce promessa
      non mantenuta.
      Riposi
      fra le braccia del mare
      mentre a gran voce
      il ricatto del fato
      reclama i tuoi seni.
      Nuda
      come preghiera
      recitata in segreto
      da mani senza onore.
      Dipinto di resina
      e orchidee,
      sabbia
      e frumento,
      severe Torri
      a guardia
      di un tesoro
      sepolto dall'infamia.
      S'erge la Rocca sul grano
      vanto di secoli
      che danzano su rovine pazienti.
      Dolce menzogna
      sulle tue labbra
      mi perdo
      quando al tramonto
      attracca la sera
      e una carezza di pace
      torna a salvarmi.
      Composta mercoledì 19 febbraio 2014
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        Scritta da: Michele Gentile

        Per sempre

        E proverò a cercarti
        amico mio,
        ho un paio di stelle
        ancora
        da chiederti.
        So che hai da fare
        che non basterà una vita
        per lasciarti andare
        ma ho bisogno che qualcuno
        mi spieghi perché
        è già ora di salutarci.
        Continua a tenermi,
        se capiti da queste parti
        ricordami di insistere.
        Ho ritrovato quel gabbiano,
        se ne andava verso il tramonto
        con ali pesanti di pioggia
        rotta senza bussola;
        lo hai convinto a voltarsi.
        Taciturna cala la sera
        e se torna la voce
        amico mio
        sarà solo per venire
        a chiamarti,
        nel cuore
        nelle parole
        per sempre.
        Composta lunedì 7 aprile 2014
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