Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

In Viaggio

Sii sempre la meta del tuo viaggio
e del viaggio
assaporane l'essenza
le assenze lungo il sentiero.
Governa i passi ma
lascia sempre correre
libero lo sguardo.
Alimenta i giorni del cammino
con il grano della curiosità
e dissetati con le piogge della solitudine.
Sentirai parlare di te
dal vento del mattino,
ti guiderà la saggezza del crepuscolo.
Sii sempre la ragione del tuo viaggio
e nessuna strada mai
sarà stata inutile.
Composta mercoledì 6 giugno 2018
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    Scritta da: Michele Gentile

    Ostia

    Dolce promessa
    non mantenuta.
    Riposi
    fra le braccia del mare
    mentre a gran voce
    il ricatto del fato
    reclama i tuoi seni.
    Nuda
    come preghiera
    recitata in segreto
    da mani senza onore.
    Dipinto di resina
    e orchidee,
    sabbia
    e frumento,
    severe Torri
    a guardia
    di un tesoro
    sepolto dall'infamia.
    S'erge la Rocca sul grano
    vanto di secoli
    che danzano su rovine pazienti.
    Dolce menzogna
    sulle tue labbra
    mi perdo
    quando al tramonto
    attracca la sera
    e una carezza di pace
    torna a salvarmi.
    Composta mercoledì 19 febbraio 2014
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      Scritta da: Michele Gentile

      La via del Pensiero

      Piove il mattino
      da curvi rami.
      Costeggia fiordi d'ebano
      assolve acque ostili.
      Sboccia su prati di pietra,
      si forgia nella quiete.
      Liturgia, sorda al capestro
      cammino che contempla affilate dottrine.
      Selvaggia verità
      che logora
      condanna
      dilania
      onora...
      salva.
      Giunge il mattino
      dai porti della notte,
      antiche colonne
      che non rovinano.
      Lentamente si svela
      la via del Pensiero.
      Composta domenica 18 gennaio 2015
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        Scritta da: Michele Gentile

        A Pierluigi Cappello

        L'ultima, notturna ora
        prima delle strade piene
        del traffico di fiori
        di lancinanti scuse,
        la dedico a te,
        come scalpello a cui
        importi soltanto accadere
        la incido sulla dura pietra
        della poesia.
        Quella poesia che non tradisce
        che stride e mite
        ci accompagna al crepuscolo.
        Ora l'assenza inizia
        a trafiggermi,
        sapientemente mi accoltella
        i respiri,
        poi i tuoi versi immortali
        sul greto sgualcito
        di una lacrima.
        Composta martedì 3 ottobre 2017
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