Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Resilienza

Prendi pure la mia voce
gli ornamenti,
le isole che ho visitato.
L'ultima parola andrà alla deriva
in quest'ora di ombre e
ghiaia.
Una scheggia di cielo
in candidi riflessi obliqui
recide già il silenzio.
Si fa strada il vento,
adagiato sulla corteccia del cuore
ora spicca il volo.
Tornerà l'indifesa età
tornerà a chiamarmi
urlando tutti i disperati giorni
ma fra le onde, avrò da amarmi
al di là del torto
avrò da vivere.
Composta sabato 6 febbraio 2016
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    Scritta da: Michele Gentile

    Notte

    Dimmi notte
    chi scorre sulla mia pelle.
    Hai espugnato il firmamento
    e sei caduta senza dire
    una parola.
    Dimmi a cosa pensi
    risalendo il fiume.
    Per salvare la pioggia
    ti apro le mie stanze,
    per ingannare la luna
    ti dono i miei occhi.
    Dimmi notte,
    dimmi in cosa speri,
    se riposi tra rami di stella
    o pensi di cacciare ancora.
    Ci sono giorni possibili,
    solchi da riconoscere;
    i tuoi artigli
    non sono un ripiego.
    Dormi notte,
    dammi torto
    e dimmi
    per chi hai scelto di restare,
    a quale inferno dobbiamo rinunciare.
    Composta martedì 16 febbraio 2016
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      Scritta da: Michele Gentile

      Che

      Non si consuma
      questa terra,
      questo sangue d'autunno.
      È dolce l'aria
      Rosario lontana
      dalle tue labbra.
      Ha venti e occhi
      per implorarti ma
      l'alba tarda a sorgere
      ed è il nostro male
      più caro.
      Un nome basta
      a sciogliere le mani,
      giunte restano
      quelle delle madri
      a Santa Clara chine
      sulla promessa di una vittoria.
      Non accadranno altre stelle
      o poderose imprese
      ancora la tua pioggia
      che non sa smettere,
      ancora la mia
      che non si rassegna.
      Composta mercoledì 27 aprile 2016
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        Scritta da: Michele Gentile

        Ai poeti

        Ai poeti dico di non tornare
        di insistere, di trovare
        altri silenzi da raccontare.
        Ai poeti auguro di non svegliarsi
        di non attenersi alle regole,
        di non lasciare mai un tramonto
        in balia del proprio cielo.
        Auguro un mare, un deserto,
        una lacrima in più da attraversare.
        Ai poeti dico di non disperare
        quando stillano solitudini,
        di camminare anche al buio
        perché una carezza di luna
        farebbe più male.
        Ai poeti dico di sorridere
        quando il vento della notte
        li trascina via lontano
        perché quando tutto è perduto
        nuove ali e nuove parole
        una volta ancora
        offriranno loro
        la malinconia di vivere.
        Composta giovedì 18 agosto 2016
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          Scritta da: Michele Gentile

          Il giardino dei tigli

          Tace questo inverno di ingratitudine
          in equilibrio sulle paure.
          Considero le carezze della malinconia
          un penoso spreco di sangue.
          Mento con la voce dell'allegrezza
          mentre scavo più mansueti orizzonti.
          Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
          il sole compie il suo giogo
          incredulo dinanzi ai nostri travagli.
          Perdiamoci nel giardino dei tigli;
          cogliamo il dolce grappolo
          prima che i venti
          ne assaporino la carne.
          Da questo naufragio
          possiamo salvarci
          stringendoci intorno al fuoco.
          Composta giovedì 11 gennaio 2018
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            Scritta da: Michele Gentile

            Primo binario

            La notte
            Sempre
            mi dissangua.
            Restano tracce di noi?
            Ricordiamo davvero la speranza
            nascosta nei sorrisi?
            Polvere sulle dita quando ricalco
            quei giorni, imprigionati in un futuro
            che dovevamo esaudire.
            Ma quest'alba, inattesa
            ci restituisce la preghiera
            di un'irrisa felicità, l'amaro
            della rinuncia.
            Quanti treni passati
            inconsapevoli,
            balenati nel buio della stanza.
            L'ultimo, al primo binario
            non ci ha neppure provato.
            Abbiamo perso tempo
            o il tempo si è scansato
            per farci cadere.
            Composta giovedì 22 febbraio 2018
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              Scritta da: Michele Gentile

              L'ora perduta

              La strada deserta promuove
              solitudini, troppe speranze
              ancora da puntellare.
              L'ora perduta è un rumore familiare
              la chirurgica attesa prima
              di chiudere la porta.
              Così il silenzio allaga questa stanza
              e io imparo a nuotare
              rubando al tempo
              la sabbia più amara.

              "L'ora perduta è d'improvviso una stagione ritrovata"
              Composta sabato 22 settembre 2018
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