Le migliori poesie inserite da Michele Gentile

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Scritta da: Michele Gentile

Frontiere

Scorci di luce
inattesi
imprevisti vagano
per questo inferno.
Acque di oblio
lacrime, grida senza vita.
Ho sognato un bimbo
che non piangeva,
libero di sbagliare.
Un vago ricordo di Dio
sarà il mio domani.
Un principio senza senno
una casa dove annoiarsi,
il canto dei gabbiani.
Scorza di luce in attesa...
gli abissi sono il mio approdo.
Composta giovedì 18 giugno 2015
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    Scritta da: Michele Gentile

    Il rumore bianco

    Sono tornato
    nel cuore della notte
    attraversando parole in declino.
    Zuppo di solitudine,
    fuori da una disperata evidenza
    ho strisciato.
    Non si rassegna il destino,
    spietati abissi germogliano
    sulle creste dell'inquietudine.
    Eppure cresce la quiete
    il rumore bianco delle onde.
    Si avventa sull'oscura nube,
    varca l'amaro sentire
    con pietosa eco di mare.
    Sfuma il canto di morte
    oltre gli argini di questo giaciglio
    si perde.
    Composta martedì 5 aprile 2016
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      Scritta da: Michele Gentile

      Che

      Non si consuma
      questa terra,
      questo sangue d'autunno.
      È dolce l'aria
      Rosario lontana
      dalle tue labbra.
      Ha venti e occhi
      per implorarti ma
      l'alba tarda a sorgere
      ed è il nostro male
      più caro.
      Un nome basta
      a sciogliere le mani,
      giunte restano
      quelle delle madri
      a Santa Clara chine
      sulla promessa di una vittoria.
      Non accadranno altre stelle
      o poderose imprese
      ancora la tua pioggia
      che non sa smettere,
      ancora la mia
      che non si rassegna.
      Composta mercoledì 27 aprile 2016
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        Scritta da: Michele Gentile

        Ai poeti

        Ai poeti dico di non tornare
        di insistere, di trovare
        altri silenzi da raccontare.
        Ai poeti auguro di non svegliarsi
        di non attenersi alle regole,
        di non lasciare mai un tramonto
        in balia del proprio cielo.
        Auguro un mare, un deserto,
        una lacrima in più da attraversare.
        Ai poeti dico di non disperare
        quando stillano solitudini,
        di camminare anche al buio
        perché una carezza di luna
        farebbe più male.
        Ai poeti dico di sorridere
        quando il vento della notte
        li trascina via lontano
        perché quando tutto è perduto
        nuove ali e nuove parole
        una volta ancora
        offriranno loro
        la malinconia di vivere.
        Composta giovedì 18 agosto 2016
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          Scritta da: Michele Gentile

          Il giardino dei tigli

          Tace questo inverno di ingratitudine
          in equilibrio sulle paure.
          Considero le carezze della malinconia
          un penoso spreco di sangue.
          Mento con la voce dell'allegrezza
          mentre scavo più mansueti orizzonti.
          Dal silenzio dei boschi sino al fruscio delle onde
          il sole compie il suo giogo
          incredulo dinanzi ai nostri travagli.
          Perdiamoci nel giardino dei tigli;
          cogliamo il dolce grappolo
          prima che i venti
          ne assaporino la carne.
          Da questo naufragio
          possiamo salvarci
          stringendoci intorno al fuoco.
          Composta giovedì 11 gennaio 2018
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            Scritta da: Michele Gentile

            L'ora perduta

            La strada deserta promuove
            solitudini, troppe speranze
            ancora da puntellare.
            L'ora perduta è un rumore familiare
            la chirurgica attesa prima
            di chiudere la porta.
            Così il silenzio allaga questa stanza
            e io imparo a nuotare
            rubando al tempo
            la sabbia più amara.

            "L'ora perduta è d'improvviso una stagione ritrovata"
            Composta sabato 22 settembre 2018
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              Scritta da: Michele Gentile

              In Viaggio

              Sii sempre la meta del tuo viaggio
              e del viaggio
              assaporane l'essenza
              le assenze lungo il sentiero.
              Governa i passi ma
              lascia sempre correre
              libero lo sguardo.
              Alimenta i giorni del cammino
              con il grano della curiosità
              e dissetati con le piogge della solitudine.
              Sentirai parlare di te
              dal vento del mattino,
              ti guiderà la saggezza del crepuscolo.
              Sii sempre la ragione del tuo viaggio
              e nessuna strada mai
              sarà stata inutile.
              Composta mercoledì 6 giugno 2018
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