Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Sotto la pioggia camminava la primavera

Sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un'ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sè
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskj sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all'ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull'asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Scalpitio

    Si sente un galoppo lontano
    (è la...? ),
    che viene, che corre nel piano
    con tremula rapidità.
    Un piano deserto, infinito;
    tutto ampio, tutt'arido, eguale:
    qualche ombra d'uccello smarrito,
    che scivola simile a strale:
    non altro. Essi fuggono via
    da qualche remoto sfacelo;
    ma quale, ma dove egli sia,
    non sa né la terra né il cielo.
    Si sente un galoppo lontano
    più forte,
    che viene, che corre nel piano:
    la Morte! La Morte! La Morte!
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      In pena

      In pena per un cielo infranto
      per la pioggia che ci bagnerà
      vado pensando alla gioia grande
      che se vorremo ci prenderà.

      Tra dovere ed inquietudine
      esita quasta vita rude.
      (È una molto grande pena
      confessarlo, ora)

      Qui ogni cosa odora d'erba.
      Su tutto il cielo, in cielo, il volo delle rondini
      ci distrae, ci fa pensare...
      Io penso una speranza quieta.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Ora che sei venuta

        Ora che sei venuta,
        che con passo di danza sei entrata
        nella mia vita
        quasi folata in una stanza chiusa –
        a festeggiarti, bene tanto atteso,
        le parole mi mancano e la voce
        e tacerti vicino già mi basta.

        Il pigolìo così che assorda il bosco
        al nascere dell'alba, ammutolisce
        quando sull'orizzonte balza il sole.

        Ma te la mia inqietitudine cercava
        quando ragazzo
        nella notte d'estate mi facevo
        alla finestra come soffocato:
        che non sapevo, m'affannava il cuore.
        E tutte tue sono le parole
        che, come l'acqua all'orlo che trabocca,
        alla bocca venivano da sole,

        l'ore deserte, quando s'avanzavan
        puerilmente le mie labbra d'uomo
        da sé, per desiderio di baciare....
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          La sabbia del tempo

          Come scorrea la calda sabbia lieve
          Per entro il cavo della mano in ozio,
          Il cor sentì che il giorno era più breve.

          E un'ansia repentina il cor m'assalse
          5 Per l'appressar dell'umido equinozio
          10 Che offusca l'oro delle piagge salse.

          Alla sabbia del Tempo urna la mano
          Era, clessidra il cor mio palpitante,
          L'ombra crescente d'ogni stelo vano
          Quasi ombra d'ago in tacito quadrante.
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