Io sono la vostra voce, il calore del vostro fiato, il riflesso del vostro volto, i vani palpiti di vane ali... fa lo stesso, sino alla fine io sto con voi.
Ecco perché amate così cupidi me, nel mio peccato e nel mio male, perché affidaste a me ciecamente il migliore dei vostri figli; perché nemmeno chiedeste di lui, mai, e la mia casa vuota per sempre velaste di fumose lodi. E dicono: non ci si può fondere più strettamente, non si può amare più perdutamente...
Come vuole l'ombra staccarsi dal corpo, come vuole la carne separarsi dall'anima, così io adesso voglio essere scordata.
A digiuno sperduta assiderata Tutta sola senza un soldo Ferma in piedi una ragazza Età sedici anni In Piace de la Concorde Il quindici agosto a mezzogiorno.
Si sente un galoppo lontano (è la...? ), che viene, che corre nel piano con tremula rapidità. Un piano deserto, infinito; tutto ampio, tutt'arido, eguale: qualche ombra d'uccello smarrito, che scivola simile a strale: non altro. Essi fuggono via da qualche remoto sfacelo; ma quale, ma dove egli sia, non sa né la terra né il cielo. Si sente un galoppo lontano più forte, che viene, che corre nel piano: la Morte! La Morte! La Morte!
Posa il capo assopito, amore mio, umano sul mio braccio senza fede; tempo e febbri avvampino e cancelliano ogni bellezza individuale, via dai bambini pensosi, e poi la tomba attesta che effimero è il bambino: ma finch'è spunti il giorno mi rimanga tra le braccia la viva creatura, mortale sì, colpevole, eppure per me il bello nella sua interezza.
Anima e corpo non hanno confini: agli amanti che giacciono sul suo tollerante declivio incantato in preda al deliquio ricorrente, solenne la visione manda Venere di soprannaturale armonia, di universale amore e speranza; mentre un'astratta intuizione accende, in mezzo ai ghiacciai e fra le rupi, dell'eremita l'estasi carnale.
Passano sicurezze e fedeltà allo scoccare della mezzanotte come le vibrazioni di campana, e forsennati alla moda lanciano il loro pedantesco, uggioso grido: il costo fino all'ultimo centesimo - sta scritto in tutte le temute carte - andrà pagato, ma da questa notte non un solo bisbiglio, nè un pensiero, non un bacio o uno sguardo sia perduto.
Bellezza muore, e mezzanotte, ed estasi: che i venti dell'alba, mentre lievi spirano intorno al tuo capo sognante, mostrino un giorno di accoglienza tale che occhio e cuore pulsino e gioiscano, paghi di un mondo, il nostro, che è mortale; meriggi di arsura ti ritrovino nutrito dei poteri involontari, notti di oltraggio ti lascino andare sorvegliato da ogni umano amore.
Talvolta la mia gioia ti spaventa amore mio nasce dal nulla e si nutre di poco di larve invisibili che il vento trasporta di frammenti di paura che si fondono in tepore di briciole di serenità cadute dalla mensa dei poveri di un raggio di sole che risveglia lucciole addormentate in gocce di rugiada se mi ami amore mio perdona la mia gioia.
Un sepalo, un petalo e una spina In un comune mattino d'estate, Un fiasco di rugiada, un'ape o due, Una brezza, Un frullo in mezzo agli alberi - Ed io sono una rosa!
Le mie mani aprono la cortina del tuo essere ti vestono con altra nudità scoprono i corpi del tuo corpo le mie mani inventano un altro corpo al tuo corpo.