Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Preludio

Odio l'usata poesia: concede
comoda al vulgo i flosci fianchi e senza
palpiti sotto i consueti amplessi
stendesi e dorme.
A me la strofe vigile, balzante
co 'l plauso e 'l piede ritmico nè cori:
per l'ala a volo io còlgola, si volge
ella e repugna. Tal fra le strette d'amator silvano
torcesi un'evia su 'l nevoso Edone:
più belli i vezzi del fiorente petto
saltan compressi,
e baci e strilli su l'accesa bocca
mesconsi: ride la marmorea fronte
al sole, effuse in lunga onda le chiome
fremono à venti.
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Anniversario

    Non chiamarmi, non dirmi nulla
    Non tentare di farmi sorridere.
    Oggi io sono come la belva
    che si rintana per morire.

    Abbassa la lampada, copri il fuoco,
    che la stanza sia come una tomba.
    Lascia ch'io mi rannicchi nell'angolo
    con la testa sulle ginocchia.

    L'ore si spengano nel silenzio.
    Salga in torbide onde l'angoscia
    e m'affoghi: altro non chiedo
    che di perdere la conoscenza.

    Ma non è dato. Quel volto,
    quel riso l'ho sempre davanti.
    Giorno e notte il ricordo m'è uncino
    confitto nella carne viva.

    Forse morire io non potrò
    mai: condannata in eterno
    a vegliare il mio strazio in me,
    piangendo con occhi senza palpebre.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Notturno nuziale

      Quando tu venisti, una notte, verso il suo letto, al buio,
      e le dicesti, piano, già sopra di lei: Non ti vedo, non ti sento.
      E la ghermisti con artiglio d'aquila, e tutta la costringesti nella tua forza
      riplasmandola in te con tal furore ch'ella perdette il senso d'esistere.
      E uno solo in due bocche fu il rantolo e misto fu il sangue e fu il ritmo perfetto,
      e dal balcone aperto la notte guardava con l'occhio d'una sola stella
      rossastra,
      e il sonno che seguì parve la morte, e immoti come cadaveri
      la tristezza dell'ombra vi vegliò sino all'alba.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Un sorriso.

        Un sorriso
        sparso nel vento,
        un sorriso
        sparso nel tempo,
        sparso nell'eternità,
        nell'eternità della luce,
        avvolto per istanti
        dall'ombra di un cuore.

        Un sorriso
        seminato in un sentimento,
        bagnato da dolcezza,
        serenità, amore.

        Un sorriso
        scoperto
        e coperto da un gioco di labbra,
        di ciglia, di guance paffute.

        Un sorriso smaltato di fresco,
        ricoperto di gioia,
        fissato con felicità.

        Un sorriso,
        nato da un piacere di donare,
        mostrare ciò che noi siamo.

        Un sorriso del mio amore,
        questo è il sorriso
        mi fa sentire tutto questo.

        Un sorriso d'amore.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Tenero è...

          Tenero è quel bambino
          appena nato,
          che non parla,
          e non cammina.
          Con gli occhi inconsapevole,
          verso il futuro guarda...

          Triste è quell'anziano,
          seduto sul divano
          che non parla,
          e stanco non cammina,
          Con gli occhi consapevole
          verso il passato guarda.
          Entrambi hanno bisogno di noi.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Oblio d'amore...

            Una notte di pura follia
            un gioco erotico fatto di sguardi
            di silenzi, di parole, trasgressione
            e sussurri dell'anima.
            Il donarsi è totale
            in quella danza senza ipocrisia.
            Parlano i silenzi ballano i SENSI.
            In una solo una notte
            dove tutto è lecito
            senza inibizioni.

            Il proibito è dei codardi
            che non sanno amare
            che non sanno vivere
            ogni battito dell'essere vivi.

            Gli abiti cadono a terra spogli di tutto.
            Le labbra percorrono antichi sentieri
            segnati dal tempo ma vivi d'amore dentro.
            Il brivido profondo l'uno dentro l'altro
            una sola entità.
            Respiri di me respiro di te
            per quell'ATTIMO ETERNO
            che ci compone.

            Una forte stretta
            uno struggente abbraccio
            l'uno dell'altro.
            Prima di riprenderci i corpi
            e andarcene via
            così.... con un addio
            Io eternamente parte di te
            Tu eternamente parte di me.
            Composta martedì 6 dicembre 2011
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Sono un groviglio

              Io sono strana, lo so.
              Sono un groviglio
              di contraddizioni,
              mescolo la rabbia con i sogni
              i sogni con la speranza
              l'amore con il desiderio
              la delusione con la determinazione
              il pianto con una sana risata.
              Lancio un sasso e nascondo la mano
              per tirarle fuori entrambe.
              Sono un groviglio di tutto
              nel mio essere donna
              madre, compagna, amante, amica
              con tutta la mia luce
              e con tutta la mia oscurità.
              Sono un bagaglio di vissuto
              di lividi nascosti sotto pelle
              di battiti improvvisi soffocati
              di sogni sognati caduti a terra
              prima di prendere il volo.
              Di traguardi raggiunti, di fallimenti
              di rabbia uccisa
              di momenti di si e momenti no.
              Sono un groviglio di donna
              di passione, amore
              di odio, di indifferenza.
              Sono schiva e solare
              rido e piango con la stessa forza
              sono mare in tempesta
              onda calma che abbraccia
              passione che travolge.
              Troppo presente, troppo assente
              troppo vicina, troppo lontana
              ma se non mi trovi è solo perché
              non hai allungato la mano.
              Gioco in difesa
              ma senza armi d'attacco,
              mi arrendo davanti a un sogno
              e so ascoltarne i battiti
              perché vivo di quei "battiti".
              Composta domenica 1 febbraio 2015
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