Le migliori poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Al mio cane

Ficcando il naso nero nel vetro,
il cane aspetta, aspetta sempre qualcuno.

Infilo la mano nel suo pelo,
io pure aspetto qualcuno.

Ricordi, cane, c'è stato un tempo
quando una donna abitava qui.

E chi era essa per me?
Forse una sorella, una moglie forse,

e forse, talvolta, sembrava una figlia
a cui dovevo il mio aiuto.

Essa è lontana... Ti sei fatto zitto.
Più non ci saranno altre donne qui.

Mio bravo cane, sei bravo in tutto,
ma che peccato che tu non possa bere!
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Magia nera

    Una donna che scrive è troppo sensibile e sensuale,
    quali estasi e portenti!
    Come se mestrui bimbi ed isole
    non fossero abbastanza, come se iettatori e pettegoli
    e ortaggi non fossero abbastanza.
    Crede di poter prevedere gli astri.
    Nell'essenza una scrittrice è una spia.
    Amore mio, così io son ragazza.
    Un uomo che scrive è troppo colto e cerebrale,
    quali fatture e feticci!
    Come se erezioni congressi e merci
    non fossero abbastanza; come se macchine galeoni
    e guerre non fossero già abbastanza.
    Come un mobile usato costruisce un albero.
    Nell'essenza uno scrittore è un ladro.
    Amore mio, tu maschio sei così.
    Mai amando noi stessi,
    odiando anche le nostre scarpe, i nostri cappelli,
    ci amiamo preziosa, prezioso.
    Le nostre mani sono azzurre e gentili,
    gli occhi pieni di tremende confessioni.
    Ma quando ci sposiamo
    ci abbandoniamo ai figli, disgustati.
    Il cibo è troppo e nessuno è restato
    a mangiare l'estrosa abbondanza. "
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Solitudine di luna

      Per tutta la notte
      i grilli gridarono:
      "Luna! Grande luna... "

      Per tutta la notte
      i rami,
      braccia tese
      dalle quali salivano al cielo
      i sospiri sensuali
      e la brezza arresa
      ai decreti degli dèi misteriosi
      e sconosciuti
      e i mille respiri segreti
      nella vita occulta della terra
      e la lucciola
      nel suo cerchio luminoso e vagante
      e l'inquietudine sul soffitto di legno
      e Laila dietro il velo
      e le rane nello stagno
      tutti insieme, tutti insieme
      incessantemente
      fino al chiarore gridarono:
      "Luna! Grande luna... "

      Per tutta la notte
      luna
      fiammeggiò sulle terrazze
      Era
      il cuore solitario della sua notte,
      dorata e nodo in gola
      stava scoppiando in lacrime.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        Sera grigia

        Mi duole in petto la bellezza: mi dolgono
        le luci
        nel pomeriggio arrugginito; mi duole
        questo colore sulla nube – viola plumbeo
        viola repellente; il mezzo anello della luna
        che brilla appena – mi duole. Passò un
        battello.
        Una barca; i remi; gli innamorati; il tempo.
        I ragazzi di ieri sono invecchiati. Non
        tornerai indietro.
        Serata grigia, luna sottile, – mi fa male
        il tempo.
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Guscio di noce

          Guscio di noce
          Amo
          le piccole cose,
          adoro
          quando pronunci
          il mio nome,
          impazzisco
          quando dividiamo
          un caffè assieme.

          Il mio cuore
          freme di gioia,
          quando
          i tuoi occhi gentili
          accarezzano i miei.

          Abito
          nella casa della felicità quando
          ti vedo coccolare un fiore, cerchi
          un quadrifoglio per donarmelo.

          Con te vesto
          sempre abiti di gioia,
          frequento,
          sempre e solo,
          attimi di gioia.

          Mi bolle
          il cuore di sorrisi
          quando vari
          il tuo guscio di noce
          in una pozzanghera,
          e mi sfidi
          con i tuoi grandi soffi,
          in una regata
          all'ultimo sangue.

          Non posso
          che amare il mondo
          quando tu lo vivi,
          quando tu lo ami.

          Ma vedrai amore mio
          che, prima o poi,
          riuscirò
          a battere il tuo guscio,
          soffiando sulle vele
          della felicità.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Voglio la tua anima

            Voglio
            amarti tutto.

            Non voglio la tua carne
            l'apparenza
            o i sensi di un attimo.

            Voglio la tua anima
            il tuo cuore
            la tua mente
            essere la tua follia.

            Voglio scenderti dentro.
            Voglio sentirti dentro.
            Voglio l'immenso.

            Voglio appartenerti
            averti
            essere il tuo brivido
            dentro e fuori
            per quell'attimo folle di noi.
            Composta nel 2014
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