Le migliori poesie inserite da Silvio Squillante

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Scritta da: Silvio Squillante

C'è un luogo lì nell'anima...

C'è un luogo lì nell'anima
dove adagiato, con i piedi penzoloni,
guardi gl'attimi scorrer veloci
come asfalto nero di periferia.
Lì, seduto tra i ricordi
il dolore si agita a mezz'aria
sembra una falena ferita,
non può più volare
ma questo non la ferma,
continua a dimenarsi.

Il re del mondo è cieco
non dissimile dall'amore,
vive suonando il violino,
incompreso come pochi
e vivo come pochi.
Indolente la notte s'alza
nel deserto dei miei dubbi,
sprofondo nelle illusioni e nelle paure
di una vita vissuta sempre dimenticando
quanta gioia c'è
nel prender per mano un angelo.
Composta giovedì 20 gennaio 2011
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    Scritta da: Silvio Squillante

    La biro rotolò dalle mani del poeta...

    La biro rotolò dalle mani del poeta,
    prima d'abbandonarsi al sonno
    disegnava anelli di gioia blu
    che avvolgevano una bugia vestita d'amore.
    Cangiante luce, in una fredda mattina,
    lo rendeva ancor prigioniero
    del suo onirico mondo,
    svegliatosi del tutto
    non poté far altro che guardare
    il suo sogno frantumarsi
    come mille e mille specchi.
    Ma questo non lo scoraggiò
    nel suo incessante desiderare
    un mondo migliore.
    Composta giovedì 9 giugno 2011
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      Scritta da: Silvio Squillante

      Diventare grande...

      Ridammi le mani sporche d'inchiosto,
      lo sconvolgente odore di cioccolato sulle labbra
      mentre si fa acre quello di sangue e di lametta.
      Occhi viola d'emozione
      se una madre perde la speranza.
      Restio a dimenticar la nuvola con la quale giocavo,
      rimango all'ombra di una scrivania
      sciogliendo la mia età in lacrime di latta.
      Composta venerdì 8 ottobre 2010
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        Scritta da: Silvio Squillante

        Maledetto è il giorno in cui son nato

        Dei pensieri è assordante il canto,
        una familiare sensazione di soffocamento
        mi persuase nel tirar giù
        le tende dall'indifferenza.
        Sempre meno cupa è la finestra
        che ha sempre avuto tanto da nascondermi.
        La luna da onnisciente narratrice
        s'accende di un inquietante pallore.
        Bacco si abbatte su una vetusta anima,
        maioliche bagnate da nere ombre,
        lunghe le mani, rossi gli occhi.
        L'ingenuo fanciullo
        capisce che inutile
        accende la bagnata luce dei suoi occhi,
        contro tenebre cosi vere.
        Composta sabato 6 novembre 2010
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          Scritta da: Silvio Squillante

          La poesia ovvero

          Bastò un distico di Rimbaud
          a sradicare la mia esistenza
          dai valori a tutti noti.
          Bastò quel respiro per inseguir
          la parola che "parla da sé"
          per ritrovarmi, poi, appeso
          come cencio nel fiume della poesia.

          Sarò violento ed arroventato,
          nero figlio del mio stesso bruciare
          e con mano ferma segnerò
          l'attimo più alto del mio impetuoso ardere.
          Sarò lo spirito pigro e privo di fiamma
          che appoggiato alle "sue stelle"
          ammirerà di esse la bellezza e la frammentarietà.
          Composta venerdì 10 dicembre 2010
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            Scritta da: Silvio Squillante

            Andar via dal letto di lei...

            Andar via dal letto di lei
            per evitar di lasciarci dentro il cuore.
            Crescere in fretta
            per paura dei sogni.
            Riempire di rumori le orecchie
            evitando il lamento di una madre straziata.
            Giocare a vivere
            sotto gli occhi vigili della società
            per paura d'essere se stessi,
            nient'altro che danzanti sputi
            sul davanzale della realtà.
            Composta domenica 6 marzo 2011
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              Scritta da: Silvio Squillante

              Quanti cieli ho visto...

              Quanti cieli ho visto,
              a farmi compagnia c'eran sempre
              aquiloni e nubi di pensieri,
              ho distrutto castelli di sabbia
              e aperto spiragli nelle notti nere di nuvole.
              Nei sanguinolenti tramonti di settembre,
              ho asciugato la febbre di vita
              dalla fronte degli uomini liberi,
              quelli che scandiscono il tempo
              in battiti di cuore.
              Quanti cieli dovrò ancora vedere,
              a quanti sguardi fissi verso l'orizzonte
              dovrò ancora rubar le lacrime,
              quante piume d'angelo dovrò spazzar via.
              Lega le tue speranze al vento, piccola,
              prima o poi qualcuno le ascolterà.
              Composta mercoledì 27 aprile 2011
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                Scritta da: Silvio Squillante

                L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato...

                L'uomo è l'unico animale degno d'esser tumulato
                ma è allo stesso modo incapace
                di non farsi beffa
                di chi appar diverso
                per la sua pelle, per la sua sessualità;
                pensa a quanto è singolare l'umanità
                così strana da non ammettere
                altri esseri al suo pari.
                Mi ritrovo in silenzio a render grazie ai fiori
                per le loro sfumature, tutte diverse,
                e tremo pensando a ciò che la farfalla
                potrebbe dirmi
                infondo io non so ancora volare.
                Composta sabato 14 maggio 2011
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                  Scritta da: Silvio Squillante

                  Sembra quasi dolce dirsi addio...

                  Sembra quasi dolce dirsi addio
                  in questa notte fatta di bugie
                  che avvolge il nostro mondo,
                  mentre tu persa nei miei occhi
                  mi regali le tue labbra
                  per sfamare il mio desiderio d'affetto.
                  Compagnia non avrò mai
                  dai verbi al passato che regalerò a tutti
                  quando te ne andrai
                  ma adesso è ancora ieri
                  ed il buio attorno a noi mi invita a stringerti.
                  Nell'aria c'è profumo d'amore,
                  nei pensieri profumo di lacrime.
                  Composta domenica 24 giugno 2012
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                    Scritta da: Silvio Squillante

                    Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta...

                    Se ho toccato il fondo era per prendere la spinta
                    inseguendo un'idea di bellezza oramai dimenticata,
                    la mia voglia di vivere senza catene.
                    La felicità non è solo tirar su gli occhi
                    ma anche imparare a cadere,
                    senza lacrime,
                    avendo già chiaro in mente
                    la voglia di rialzarsi.
                    Composta lunedì 29 ottobre 2012
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