Poesie inserite da Simone Sabbatini

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Scritta da: Simone Sabbatini

Silenzio

Mi parli:
come la neve in un freddo mattino,
come la roccia nel mezzo al deserto,
come la foglia sul tremulo pioppo.

T'ascolto:
come la pioggia sui rami d'olivo,
come la rena nel mare d'inverno,
come la brina in un bianco giardino.

T'avverto:
come il calore del vento d'agosto,
come il sapore nell'acqua che bevo,
come il colore in un raggio di sole.

M'avverti:
come fragore di tuoni lontani,
come scirocco sul mese di maggio,
come ciliegio nei primi di aprile.

T'ignoro:
come una voce che parla da dentro,
come un lamento che muore di fame,
come un bambino che vuole giocare.

Ti sento:
come il rumore che fo camminando,
come la sabbia che vo sollevando,
come la nebbia che sto attraversando.

Mi aiuti:
come canzone che m'entra nel cuore,
come segnale che pensa l'amore,
come il profumo leggero dei fiori.

Ti scrivo:
come una rima imperfetta o banale,
come una rima sognata o segreta,
come una rima sincera o copiata.

E ancora:
come la brezza in un campo di grano,
come l'ebbrezza in un goccio di vino,
come la rabbia che a volte respiro.
Ma a volte ti trovo così inaspettato
che sento soltanto tristezza e paura.
Composta lunedì 27 marzo 2000
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    Scritta da: Simone Sabbatini

    Paura

    Paura paura!
    Paura ed orrore,
    terrore ed errore,
    mistero!
    Pensiero straniero
    pensiero sconosciuto,
    pensiero nascosto
    scuro dentro il bosco,
    fosco nell'immenso
    verde in cui sei perso.
    E dal buio della mente
    già ti tende un nuovo agguato.
    Ne riesce sagomato
    a mò d'inconsueto,
    pensiero desueto
    che ti resta non spiegato,
    ti desta dubbi atroci,
    riaffiora nella crisi,
    rifiorisce di veleno incontrollato
    nella foresta del tuo non consapere.
    Composta mercoledì 9 luglio 2003
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      Scritta da: Simone Sabbatini

      La casa nel bosco

      La statistica certezza di non essere normale
      credevo m'aiutasse ad affrontare i miei problemi
      ma stasera cerco la mia intelligenza:
      in quale stanza l'ho appoggiata?
      Trovo solo la mia rabbia
      non mi voglio rassegnare...
      Trovo solo sogni e gloria
      nel cestino, e cassetti pieni di fantasmi
      che dovrei combattere e cacciare,
      ma non posso riconoscere
      soltanto trasformare,
      maschere reali
      regali e autoritarie
      adulte.
      E armadi sempre vuoti dei miei scheletri
      che pagherei solo per sapere dove passano la sera
      e dove prendono le chiavi
      per rientrare.
      Composta martedì 27 aprile 2010
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        Scritta da: Simone Sabbatini

        Die hard

        Piango un'altra morte in questa vita di sospetti
        speranze, sogni, delusioni, e una valigia di dispetti
        da portarmi sempre dietro dentro a questa corsa ferma.
        Il problema non è perdersi, è capirlo:
        forse qui son già passato e non ricordo
        cosa ho letto tra le righe del mio viaggio...
        Parole in movimento
        ricerca
        racconto o realtà.
        Composta mercoledì 2 febbraio 2011
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          Scritta da: Simone Sabbatini

          Ave, Maria!

          Ti saluto, o Piena di Grazia!
          Rallegrati e non temere: il Signore è con te!
          E nel tuo cuore risplende
          tutta la luce della Sua grazia.
          Tu sei benedetta tra le donne
          e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
          Santa Maria, dolce vergine immacolata,
          dolce Madre di Dio,
          dolce madre piena di Spirito Santo,
          prega, intercedi per noi peccatori e bisognosi
          adesso, e nell'ora della nostra morte.
          Amen.
          Composta martedì 15 novembre 2005
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            Scritta da: Simone Sabbatini

            Tutto

            Ho preso tutto, ed ho scoperto
            la relatività del sottinteso
            assolutamente
            sempre presente.
            Ho perso tutto. Cosa mi dai
            in cambio? Un errore
            l'umana natura
            l'evoluzione
            un bacio, un grido
            la rabbia
            e l'addio.
            Per tutta questa ed altre vite
            per tutta questa e la prossima
            gioventù
            per tutto il giorno e per domani
            fino a che lascerò
            tutto quello che ho detto
            e ho detto tutto.
            Composta venerdì 1 ottobre 2010
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              Scritta da: Simone Sabbatini

              Spengo la tv?

              Telecomando e sempre le comanderò
              Queste aritmie impulsive sempre le nasconderò
              Perché si può cambiar canale, sempre si può.
              Telecomando e le raccomanderò
              Queste pulsioni logiche sempre le controllerò
              Basta premere un bottone che io poi le cambierò.
              Telecomando me le ricorderò
              Che se non le controllo verso il muro guarderò
              Che se sbaglio canale troppo peggio non sarò.
              Telecomando e sempre temerò
              Che non me le nascondo, mio Dio più non lo so
              La pila sta finendo il tasto fa e due volte no.
              Telecomando e sempre tremerò
              Il passo è un po' più falso, dov'è che inciamperò
              Già il dito è indolenzito forse non ci riuscirò.
              Telecomando e forse sembrerò
              Forse più umano senza cuore diverrò
              Non ce la fo? Forse meglio forse lo saprò.
              Telecomando come finirò
              Questo mio cuore non è mio, non lo conosco, aspetto chi lo capirò
              Già il tasto scivola, mille pezzi io ne avrò.
              Telecomando che me le comandò
              Dall'incertezza fermo fu lui, mi risvegliò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò.
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Io!
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Ero io!
              Rimasi sbalordito, la cassetta si fermò
              Sono io!
              Rimasi sbalordito, la
              Esiste ancora io!
              Io sempre esisterò.
              Composta venerdì 6 dicembre 2002
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                Scritta da: Simone Sabbatini

                Osservato

                Sbuca lo stronzo dal fondo del cesso
                guardingo mi scruta dall'acqua, indefesso,
                rimango perplesso. Nemmeno una scossa ne turba la posa:
                continua a studiare ogni singola mossa
                – apertura, flessione, estrazione –
                anche quando lo stagno in cui è immerso
                s'increspa, e ingiallendo si scalda
                – flessione, richiamo, chiusura. –
                Non ho il coraggio di guardare quando tiro la catena
                – avrà osservato anche il sollievo sul mio volto? –
                Ormai ho l'impressione di annegare una creatura:
                spengo la luce, appoggio la mano e mi volto.
                Ma il dubbio poi resta, se ineluttabile è il destino:
                forse s'è aggrappato, forse è ancora vivo
                temo e spero, sorrido e rimpiango
                piango e mi consolo: di suoi figli è pieno il mondo.
                Composta sabato 17 luglio 2010
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