Poesie inserite da Simone Sabbatini

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Scritta da: Simone Sabbatini

R.V.

Tu non stai simpatico alla gente:
tu non stai simpatico per niente.
Ed io, che tremo alle tue pennellate,
su tele ruvide arricchite
di parole dimenticate
di note stonate,
non capivo. E comunque la sfera
del mio visibile è ridotta
forse rotta, forse solo smontata
mai rimessa a posto, che il sesto
è ben nascosto, e la ricerca è il senso.
Costruendo
vie di briciole di sabbia
ho raggiunto un punto nero sull'asfalto:
non per tutti, non a tutti
fa piacevole lo stridere vitale
il fruscio di quelle setole appuntite,
né sentirsele sfregare sulla pelle,
senza capire.
Composta martedì 14 aprile 2009
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    Scritta da: Simone Sabbatini

    Paterne certezze

    T'ho sognato: e più volte
    desideravo conoscerti,
    saper come sei
    - senz'altro speciale.
    Avrei voluto già averti con me:
    ascoltare i tuoi santi capricci,
    volare più in alto di tutti
    con te.
    Ma a diciassette anni non t'aspettavo ancora,
    e la restante parte sta in una parola.
    Noi due soli, la gioia nel mio cuore,
    il coraggio di proteggerti da tutto sto rumore...
    Ma forse era solo per me. Forse
    sei la certezza che cercavo
    e mai avrò.
    Composta martedì 25 luglio 2006
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      Scritta da: Simone Sabbatini

      Courses / Bancarelle

      La nana et son mec s'en vont au marché,

      elle trés jolie, lui bien musclè.

      Il âchéte un chapeau, elle regarde des chaussures,

      mais l'amour, leur amour, où se trouvera-t-il?

      Ils regardent partout, ils ne trouvent rien;

      ils le cherchent n'importe où, ils ne trouvent rien.

      Cet amour enfant maintenant s'est caché...

      C'est qui le voleur de notre amour désarmè?

      Et il parait disparu, et il parait évaporè

      et dans l'air repandu, et dans l'air polluè.

      On ne peut pas l'accepter, mais d'ailleurs on le sait,

      que l'amour, cet amour, on le vend pas au marché.


      La ragazza al mercato col suo fidanzato
      lei tanto carina lui bel palestrato
      tra scarpe e cappelli si guarda, si compra
      ma l'amore, l'Amore... dov'è che sarà
      il loro amore? Rovistano, cercano
      non trovano niente. Frugano, scavano
      non trovano niente. Quest'amore bambino
      nascosto è per bene, ingenuo, burlone...
      Chi è il ladro che ha preso il nostro amore indifeso?
      Qui sembra sparito, svanito, svampato
      nell'aria disperso, nell'aere inquinato...
      Non si vuole accettare, ma in fondo si sa
      che l'amore, l'Amore, non si vende più qua.
      Composta domenica 18 gennaio 2004
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        Scritta da: Simone Sabbatini

        Punto di vista: partita

        Piccolo astruso gioco infinito della vita!
        Giocare una partita nella luce di un black-out!
        Tortura continua e gioia sconfinata!
        Dolcissimo dolore, e fragile emozione!
        Percorso come labirinto senza uscita in apparenza,
        ma con uno scopo più grande di ogni umana comprensione!
        Poesia catturata, versi persi per sempre!
        (o soltanto abbandonati al vento, e ripresi
        da qualcuno che ne ha fatto ciò che può?
        O soltanto partiti per un viaggio,
        che poi ritorneranno identici o cambiati,
        rinnovati, rinfrescati?).
        Gabbia angusta, trappola crudele,
        dentro la quale godersi la propria libertà!
        O grande dono, o spasso senza fine!
        Che tutto fa nelle regole del gioco,
        che poi alla fine non c'è chi vincerà,
        che poi alla fine non ci sarà una fine!
        Composta sabato 27 maggio 2000
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          Scritta da: Simone Sabbatini

          Non sempre

          Non sempre, Signore, mi sento così:
          non sempre non so se fa bene, se sbaglio.
          Non sempre la vita è un naufragio tra mille pensieri e incertezze.
          Non sempre non so cosa fare.
          Non sempre: ma a volte è così.
          Non so il Tuo progetto preciso,
          ma a volte lo sento – impressione?
          Non sempre non sono deciso:
          a volte.
          È chiaro, lo so, faccio troppe domande,
          ti spiego qualcosa che Tu già conosci.
          E allora, Signore,
          Tu scruta il mio cuore,
          ti prego, non farmi sprecare parole,
          vuote
          sole.
          Composta giovedì 8 giugno 2000
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            Scritta da: Simone Sabbatini

            Lulù

            Dolce, piccola Lulù
            adesso dormi che è già tardi,
            e la mamma chissà quando torna!
            Ha da fare stanotte la mamma.
            No non piangere dolce Lulù:
            vedrai domattina una bambola,
            la più bella tua madre l'avrà presa per te.
            Cosa fa una stella nel fango,
            tra i porci pestata e non vista?
            Domani mia cara Lulù,
            tutto il giorno tua mamma a giocare con te!
            Ma ora dormi mia dolce Lulù,
            ora dormi e non piangere più.
            Dormi dormi, bellissimi sogni
            già son pronti ed aspettano te:
            non lasciarli svanire Lulù,
            no non farli svanire Lulù.
            Cosa fa una stella nel fango,
            tra i porci pestata e non vista?
            Dormi dormi e non dare mai ascolto
            alle voci cattive che hai dentro di te:
            domani tua mamma t'insegna la vita
            domani la vita ti aspetta, Lulù,
            e
            imparerai che fugge via,
            si scioglie un po' come la neve al sole.
            Ma questo freddo che la mamma ha nel cuore,
            sei tu il Sole che scaldarlo potrà.
            Cosa fa una stella nel fango,
            tra i porci pestata e non vista?
            Perché questo saprai da tua mamma:
            che tutto ha senso in amore,
            anche in quello che amore non è.
            Non ci sono mai errori in amore,
            c'è chi scappa, e chi aveva bisogno di te.
            E la mamma ci crede all'amore,
            lei ci crede, non avere mai dubbi,
            lei ci crede, lei ci crede e lo vede,
            che l'amore bambina sei tu.
            Cosa fa una stella nel fango,
            tra i porci pestata e non vista?
            Composta venerdì 27 dicembre 2002
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              Scritta da: Simone Sabbatini

              Dietro il prossimo tir c'è una scia di veleno

              Il vento finalmente è arrivato e spazza via lo smog dalla mia torbida e lurida città
              mi sbatte contro, mi entra dentro, lo butta tutto in faccia a me
              i miei polmoni sono neri io che non fumo ma ho già il cancro e un giorno o l'altro morirò
              oppure trovo un santone un mago un imbroglione un fannullone come me che mi guarisca
              e si guarisca o se ne accorga son già morto da vent'anni e da venti nato
              nato e morto poco dopo è solo che ho un corpo ancora e un'anima dolce da difendere dal veleno
              e quanti topi tutti miei e quanti gatti e cani e buoi ed imbroglioni e fannulloni
              non son io, non sono io stavolta e sempre non sarò mai io non esisto io io son già morto
              morto e nato poco dopo e poi chissà.
              Composta venerdì 8 aprile 2005
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                Scritta da: Simone Sabbatini

                L'amore e le sbarre

                Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
                quando limpida è la notte e il giorno arido
                nubi di zanzare roboanti e assai venefiche
                sono l'unico riparo per gli occhi alzati al cielo.
                E si confondono coscienza e volontà:
                nella luce che ti asciuga non riesci più a scacciarle,
                squarciarle, schiacciarle, o anche solo
                perderle, un po', cambiare dolore,
                come accade alle canzoni o le poesie
                e quante son passate, quante ne ho
                dimenticate
                per seguirle ciecamente, come un matto
                rincorre la sua mente, il regista una maschera
                truccata, il mago l'illusione d'un mistero.
                Invento ogni volta un amore di cartone
                cartongesso, gommapiuma e manichini rimediati
                come gusci di persone.
                Composta mercoledì 14 luglio 2010
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