Notte ad ore
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...disfarsi di quello sterile dialogo.
L'uomo capì perfettamente il desiderio del suo cliente e tornò dietro il banco, aprì il rubinetto e iniziò a sciacquare i bicchieri.
Remo era immobile con il bicchiere in mano assorto nei suoi pensieri e fissava il colore ambrato e legnoso del whiskey quando sentì aprire la porta ed entrò, insieme a una folata di aria fredda, anche una giovane donna, probabilmente infreddolita della notte.
"Fammi un caffè dolcezza" disse al barman in modo disinvolto.
"Ah... macchiato e!?" Proseguì istintivamente.
L'uomo senza rispondere proseguì le faccende davanti al rubinetto e solo in un secondo tempo fece il caffè alla donna.
La donna si accorse di questo e rimase a fissarlo nervosamente con le braccia conserte poi voltandosi diede un'occhiata al locale semi vuoto e sorridendo fece una smorfia stropicciandosi con i denti le labbra lucide e scarlatte dal rossetto.
"Appena hai finito di farti i cazzi tuoi portami il caffè a quel tavolo... e ricordati macchiato!" Reagì la donna.
Remo sentì la voce della sconosciuta e capì anche senza guardarla che si sarebbe seduta al suo tavolo.
"Ti spiace se mi siedo qui?... sai ho sempre odiato gli sgabelli dei bar, non so mai dove ... [segue »]
Composto venerdì 17 aprile 2009
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