I Sogni di Astrid
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...in scuro legno di quercia, intagliato dal papà e dipinto con piccole figure di elfi e folletti dalla mamma. Toccava, o così sembrava il soffitto, in realtà c'era uno spazio di una decina di centimetri di cui nessuno si ricordava e dove Astrid nascondeva tutte i regali inutili e sgraditi, in caso potesse usarli per qualcos'altro. Il comodino era un'acquario cubico, in cui vivevano i suoi tre pesci tropicali, bellissimi e colorati: Pippo, Carol e Cocco. Ci teneva molto a quei pesci, guai a chi li toccava! Li aveva trovati ad una fiera, in svendita. Li aveva comprati e portati a casa, dopodiché la madre era stata praticamente costretta a comprargli l'acquario. A fianco al letto c'era la porta cha andava al bagno, il suo bagno, personalizzato, interamente blu notte, sanitari compresi.
Astrid tirò le tende di tulle verde, raggiunse gli scaffali pieni zeppi di libri e prese quello che stava per finire. Si stese sul letto, aprì il libro e corse alla pagina in cui aveva interrotto la lettura. Nell'ora seguente si perse fra le parole della storia, immaginandosi nei panni della protagonista. Perse la cognizione del tempo e non pensò più a niente, né ai compiti per l'indomani ... [segue »]
Composto venerdì 11 novembre 2011
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