Mi chiamo Antonino Esposito, ho diciassette anni.
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...è stato in galera quando ero piccolo, si dice che ci sia finito al posto di un altro e che ora ne goda i frutti. Passa il tempo nel suo bar con una puttana dell'est bella e dolce, ma con gli occhi tristi. Di lui non me ne frega un cazzo, mi ha dato da mangiare, comprato i vestiti e pagato il motorino. Ha fatto il suo dovere ed io lo rispetto, ma di amore non si parla, lui non me ne ha dato, ed io, con un sorriso amaro, ricambio.
Mia madre invece mi fa pena, non dice nulla, non conta nulla e piange cercando di non farsi vedere; quando ero piccolo a volte mi dava un bacio, mi sembrava bellissimo, ma sono ricordi inutili, ora sono solo e la mia solitudine è acqua sufficiente per i miei giorni.
A dire il vero un "amico" ce l'ho, Lorenzo Falavita, lo abbiamo nominato prima, naturalmente è solo un fottutissimo figlio di puttana. Ha circa trent'anni, lo conosco da quando ne avevo dieci, è stato lui a dirmi che era un mio amico. Si crede un grand'uomo, in realtà è un pezzo di merda che galleggia nella fogna più putrida, ma ... [segue »]
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