Sotto il segno dell'ofiuco
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...cespuglio e entrò nel rifugio, lasciato distrattamente aperto dal giovane. Entrata, Diane dovette trattenere un grido di terrore. Lena, come già sospettava, era morta. Quello che fece rabbrividire Diane, fu il modo in cui alla ragazza era stato impostata la morte. Il corpo era disposto a modo di puzzle: testa, braccia, gambe erano staccati dal busto della povera ragazza. Diane non riuscì a trattenere le lacrime. Tirò fuori il suo cellulare per chiamare la polizia. "Batterie scarica" lampeggiava il display. Diane in preda al panico, cominciò a singhiozzare. Tutt'un tratto un colpo. La porta dietro Diane venne chiusa. Grandi mani impregnate di sangue la afferrarono per la vita e la trascinarono in angolo buio, soffocando l'ormai inutile pianto. Diane si risvegliò poco dopo, rintontita. Era ancora viva? Si tastò varie parti del corpo, incredula. Infine si tastò la testa, dove percepiva i postumi di una forte botta. Era così. Guardò la mano e vide che era impregnata di sangue. Che ore erano? Da quanto dormiva? Si rese conto solo poco dopo di essere rimasta solo in maglietta. Era sola in quella piccola cantina. Albeggiava. Diane si rese conto di essere stata fuori più del previsto. I suoi la stavano sicuramente ... [segue »]
Composto mercoledì 22 giugno 2011
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