On sleepless roads the sleepless go
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...suo naso quell'odore forte e metallico le dava la nausea. Ogni mattino lei era più stanca della sera precedente, più dolorante, più triste. Perché non aveva salvato tutti, a volte non riusciva a salvare nessuno e se ne doveva restare seduta sul ciglio di una strada ad aspettare un'ambulanza che non arrivava mai, a vedere la vita sparire da volti di persone che amava.
Si sentiva inutile. Sempre. Non poteva fuggire, non poteva aiutare, non poteva fare nulla, solo apettare. Inutilmente. Per questo aveva smesso di dormire, perché oltre al senso di sconfitta, l'attanagliava un senso di impotenza intollerabile.
L'apocalisse biblica si realizzava davanti a lei, una serie infinita di dolore e piaghe e lacrime che sembravano implacabili, invincibili. In ogni luogo, in un istante, si passava dalle grida più forti al silenzio più assordante. Tutto si spegneva in pochi istanti e Marta era la sola a restare in piedi, sempre sola e sempre disperata. Sempre sola e sempre in lacrime. Accadeva sempre e lei non poteva più dormire.
Si accorse solo per caso che il solo momento in cui riposava serena era tra le braccia di una persona che le aveva fatto più male di tutte le altre, che ... [segue »]
Composto lunedì 3 ottobre 2011
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