On sleepless roads the sleepless go
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...reale o se le persone che incontrava stessero solo aspettando di distruggersi il mondo intorno. Non lo capiva. Ogni sguardo incrociato, ogni mano stretta, ogni bacio sulla guancia le sembrava segno di tradimento, ogni sorriso nascondeva il marcio e tutto, tutto intorno era nero. Pericoloso. Letale.
I suoi grandi occhi, un tempo belli e indimenticabili, avevano iniziato ad essere solo stanchi, cerchiati, spenti, vuoti. Avevano iniziato ad essere inutili. Forse, ciò che doveva capire da tutti gli incubi era semplicemente che non avrebbe potuto salvare tutti. Che doveva arrendersi alla realtà che ognuno è come è, e non può essere cambiato. Eppure lei continuava a lottare, a cercare sempre nuovi modi per convincere la gente ad essere migliore, a puntare sui propri pregi. Marta era fatta così, amava combattere ben sapendo di non poter vincere. Lo faceva anche di notte, mentre le persone le morivano intorno lei continuava a correre da un lato all'altro, bloccava emorragie, si scagliava con forza contro tutto ciò che c'era di sbagliato, non mollava mai, anche quando capiva che non c'erano speranza continuava a cercare modi di salvare tutti. Ma era sola, a combattere. Sola a sporcarsi di sangue e ogni mattina, al risveglio, nel ... [segue »]
Composto lunedì 3 ottobre 2011
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