On sleepless roads the sleepless go
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...aprire le porte del paradiso. Amava specchiarvisi. Amava il modo in cui lui la guardava, come se fosse la cosa più bella del mondo. Si era alzata e gli si era lanciata tra le braccia, con enfasi, aveva appoggiato la testa umida sulla sua maglia e aveva lasciato accarezzarsi, con tutta quella dolcezza che ormai era sbiadita tra i ricordi. Il cuore di Marco batteva calmo, sereno, placava anche il suo, di solito veloce e stressato. Piano piano scopriva la serenità che le mancava e passarono molti minuti prima che si staccassero per andare a mangiare. Cenarono senza fretta, chiacchierando senza impegno di cose futili e di altre importanti, lui sapeva salvarla sempre. Sapeva esserci quando era necessario, era la sua unica certezza anche se odiava ammetterlo. Bevevano e mangiavano, in sottofondo la musica, tutto sembrava perfetto, irreale come i migliori sogni che tanto le mancavano. Respiravano quella dolcezza e quella pace che Marta temeva da sempre, le faceva paura perché sapeva che era solo momentanea, che era solo una pausa dalla realtà. Non quella notte, ne aveva troppo bisogno. Si abbandonò fiduciosa a quelle cure cui non era abituata, lui la coccolava come se fosse una bambina, le aveva ... [segue »]
Composto lunedì 3 ottobre 2011
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