Rosa
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...convinta che durante la notte la sua vita facesse una sosta e perciò viverla non le costasse più tanto dolore e fatica. Durante il sonno, sognava. Sognava ed i sogni spesso erano strani. "Diversi". Con la voce tremante continua a raccontarmi anzi a confidarmi... Quella sera si era addormentata facilmente e la giornata che era passata non aveva avuto particolare importanza. D'improvviso si era sentita sola, impaurita. Era seduta su una panchina posta lungo un corridoio stretto... Dal soffitto basso, anche la luce era appena soffusa e ciò le sembrava togliere il respiro. Nella stessa panchina, però, un po' più in là sedevano altre persone che aveva la sensazione di conoscere ma di non considerare, anzi di voler proprio ignorare. Le sembrava di essere in attesa di qualcosa o di qualcuno. Ed ecco che le apparve, in lontananza, un uomo basso di statura, magro, con un'espressione "maligna". Ma lei, intuiva che fosse il ruolo che aveva, a renderla tale; e non fosse per sua volontà. Senza che nessuno dicesse nulla, intuì, che quel luogo era un rifugio creato per ripararsi dai bombardamenti provocati dalla guerra che ormai imperversava da un po'... Si interruppe ritornando alla realtà, alla sua realtà di ... [segue »]
Composto martedì 22 gennaio 2013
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