Ricordi di Renzo Ferrari
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...una gallina. Un vecchietto stava lì nell'orto e commentò mentre passavamo: "Eh, quello non ha freddo."
Nelle domeniche pomeriggio di Gennaio, gelide e ghiacciate, a volte arrivavamo a s. Vito ma non c'era nessuno. Allora proseguivamo sempre in bici, fino all'incrocio sulla strada per Minerbe. Proseguivamo dritti su una strada non asfaltata e poi lungo sentierini campestri che ora non saprei ritrovare. Sbucavamo a Boschi s. Anna di fronte a una osteria. Si entrava scendendo uno scalino. All'interno c'erano due stanze piene di gente e il juke box che suonava. Restavamo là a scaldarci e poi tornavamo indietro sempre per la stessa strada. Qualche domenica andavamo a scaldarci nel bar di Orti, dove in fondo c'era il bocciodromo. Nei freddi pomeriggi invernali a volte andavamo a casa dell'amico Antonio di Vangadizza. Antonio era intagliatore, aveva la barba, viveva con suo padre ed era molto ospitale. Stavamo nella cucina a riscaldarci. Chiacchieravamo e intanto io ammiravo sua sorella Adelina.
Altre volte andavamo al Salus a Legnago dove io mangiavo un toast. Conoscemmo alcune ragazze, e una la accompagnammo al ritorno in bici fino a san Pietro. Era piccolina e giovanissima, almeno così sembrava. Invece lei ci disse: "Sapete quanti anni ho ... [segue »]
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