Ricordi di Renzo Ferrari
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...finì lì.
Un pomeriggio mentre giocavamo, la palla saltò al di là di un basso muro. Nessuno voleva andarla a prendere e così andai io. Scalai il muro e discesi facilmente dall'altra parte camminando su un gran mucchio di legna. La nostra palla era in fondo al cortile deserto. Mi chinai per raccoglierla e sentii un ringhio basso e feroce alle mie spalle. Mi girai e rabbrividii vedendo il grosso cane. Ora capivo perché nessuno voleva scavalcare il muro. Pianissimo, senza voltare la schiena, indietreggiai mentre il cane avanzava. Salii a ritroso la catasta di legna, usando la palla come scudo per il cane e raggiunsi così la sommità del muro.
Trascorremmo pomeriggi autunnali incantevoli.
Una domenica di fine Settembre abbiamo incontrato Annamaria seduta sui gradini della vecchia casa a Orti. Siamo rimasti a chiacchierare durante tutto quel grigio pomeriggio, mentre il vento sollevava le stoppie nel campo di fronte a noi. Passò in macchina l'amico Giorgio r* con la fidanzata e ci salutò. Quando arrivai a casa scrissi la poesia breve incontro. Settembre 1974
Un tardo pomeriggio di fine Settembre di ritorno da Minerbe, Renzo in motorino tirava me in bici. Arrivati a Bonavigo abbiamo seguito la strada a sinistra ... [segue »]
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