Racconti di guerra
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...tra le braccia una femminuccia, mi paragonarono a una pagnotta di pane, lui faceva il mestiere di fornaio, i miei nonni non troppo entusiasti, zia Gina felice, disse che ero bellina, sarebbe stata contenta se mi chiamavano Paola Piera Francesca. Fui chiamata Paola
Un'altra zia con un pancione grosso, era evidente che pensava più a quello che a me... aspettava mia cugina, che nacque 18 giorni dopo di me. Mio zio Alvaro con una signora, mi hanno voluto subito tanto bene mi sono molto cari ho un bel ricordo di loro.
Il momento più bello di quella prima giornata fu quando rimasi sola con la mamma, mi accarezzava tentando di mettere la mia piccola bocca al suo seno, a quel seno che non aveva latte da potermi nutrire, li iniziarono i guai
Il giorno dopo avevo un occhio gonfio da sembrare "tutta testa", avvertivo tensione e preoccupazione.
Mi ritrovai a casa, guardavo mia madre avvicinarsi, sorridermi, sentivo le sue mani che mi lavavano, il biberon con latte che avidamente succhiavo, mio padre mi prendeva in braccio con affetto, li sentivo felici insieme apparecchiavano la tavola, mi mettevano vicino a loro, li sentivo parlare mi addormentavo felice,
Ricordo le passeggiate in carrozzina, molto ... [segue »]
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