I sorrisi del destino
Capitolo: Storie vere d'amore.Scegli la pagina:
...calando quando arrivammo alla chiesetta di santa Lucia, allora sempre aperta. Visitammo la chiesa e ad alcuni bambini domandai la strada per Veronella. Era l'altra; così tornammo indietro.
Nella sera grigia percorremmo una strada non asfaltata, piena di pozzanghere, con ai lati grandi piantagioni di cavoli che mandavano cattivo odore.
Mentre entravo in Veronella ricordai il mio sogno. Il paese non era identico ma mi dava la stessa sensazione di familiarità.
A piedi raggiungemmo il centro. Il grigio e la foschia nebbiosa erano scomparse. Adesso si vedeva il cielo rosso cupo del crepuscolo. Sulla facciata di un vecchio palazzo (ora abbandonato) stavano due lapidi e dietro alla finestra con inferriata c'era una ragazza seria che guardava fuori.
Percorremmo la via con le mura merlate. Arrivati in centro era sceso il buio. Chiesi indicazioni delle strade a un passante. Una portava al Borgo, altre verso san Bonifacio. Ripartimmo con l'intenzione di ritornare perché il paese mi affascinava.
Arrivato a casa mio papà brontolò come al solito perché ero in ritardo. Io scrissi la poesia: Inverno.
La domenica successiva, pomeriggio freddo e nebbioso, io e Renzo ritornammo a Veronella per esplorare il paese. Renzo aveva un raffreddore terribile, ma sembrava non badarci.... [segue »]
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