Scritto da: Davide Capelli

L'esploratore


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...iniziammo a lavorare insieme come operai, in una ditta tessile.

La giornata di un operaio non presenta grandi emozioni: sveglia, caffè, lavoro, pranzo, lavoro, cena, riposo.

Il ritmo alla fine è questo, interrotto per fortuna dal week end dove finalmente ci si ritrova, si riflette.

La vita lavorativa, così com'è concepita nella nostra società, allontana dalla riflessione, dagli affetti e dai figli.

Non stupiamoci se poi abbiamo violenza minorile e droga in aumento ovunque.

Se la società fosse impostata sul lavoro con turno unico, ad esempio dalle sei alle tredici, sia i genitori che i figli sarebbero impegnati nello stesso orario e rimarrebbe il tempo per conoscersi, parlarsi, discutere, fare sport insieme.

E ne gioverebbe pure la nostra economia perché nel tempo libero si fanno girare anche i soldi.

Quindi, visto come è codificata la nostra vita, non stupiamoci se non abbiamo tempo per pensare a cosa c'è dopo la fine del corpo.

Quando si torna a casa la sera stanchi morti dopo una giornata stressante ci ricordiamo a mala pena cosa è accaduto il giorno prima, come potremmo ricordare chi eravamo prima di nascere? E quand'anche qualcuno di noi lo ricordasse avrebbe il tempo di riflettere e di parlarne ... [segue »]
Composto domenica 4 luglio 2004

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    Scritto da: Davide Capelli
    Dedica:
    Dedicato a tutti coloro che credono di aver perduto per sempre una persona amata.

    Commenti


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    postato da , il
    Hai ragione Gio, potrebbe tranquillamente definirsi conseguenza, la materia potrebbe essere la conseguenza di errori commessi in vite precedenti, e quindi da correggere. In effetti il ragionamento è questo. Però, da un punto di vista prettamente pessimistico (ma anche realistico...), l'ho chiamata punizione, anche per evidenziare la differenza tra la vita materiale e quella spirituale. Grazie per avermi letto e per i complimenti.
    6
    postato da , il
    Ti faccio i complimenti per come hai descritto... LA REALTA’. Io non ho avuto un’esperienza traumatica come la tua, ma sono arrivato alle tue conclusioni, diciamo per altre vie. Ho letto il tuo racconto con molto interesse e se mi permetti, vorrei evidenziare quello che io ritengo un errore o un’imprecisione. Nella pagina 33 tu dici “La punizione è questa, è la materia, non c'è inferno o paradiso, c'è la luce e l'energia da una parte e la materia dall'altra.” Io non la chiamerei punizione ma semplicemente conseguenza. Faccio un esempio, - se uno si butta da un ponte, sicuramente si sfracellerà al suolo, ma non si tratta di una punizione, bensì di una conseguenza. Non so se mi sono spiegato... mi piacerebbe sentire una tua opinione. Ti rifaccio i miei complimenti. A presto.
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    postato da , il
    Complimenti! Una cronaca ben dettagliata e piena di emozioni e di sentimenti veri e reali.
    4
    postato da , il
    Esorto tutti a leggere, e semmai rileggere, questo scritto. E' lungo, sì, ma vincete la pigrizia. Si tratta del resoconto sincero di un'esperienza intensamente vissuta: un dono veramente speciale per tutti.
    3
    postato da , il
    grazie ... qui, se volete, potete trovare la versone stampabile.
    http://caffe-letterario.net/2011/11/07/lesploratore-un-caffe-con-davide-capelli/

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