L'esploratore
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...iniziammo a lavorare insieme come operai, in una ditta tessile.
La giornata di un operaio non presenta grandi emozioni: sveglia, caffè, lavoro, pranzo, lavoro, cena, riposo.
Il ritmo alla fine è questo, interrotto per fortuna dal week end dove finalmente ci si ritrova, si riflette.
La vita lavorativa, così com'è concepita nella nostra società, allontana dalla riflessione, dagli affetti e dai figli.
Non stupiamoci se poi abbiamo violenza minorile e droga in aumento ovunque.
Se la società fosse impostata sul lavoro con turno unico, ad esempio dalle sei alle tredici, sia i genitori che i figli sarebbero impegnati nello stesso orario e rimarrebbe il tempo per conoscersi, parlarsi, discutere, fare sport insieme.
E ne gioverebbe pure la nostra economia perché nel tempo libero si fanno girare anche i soldi.
Quindi, visto come è codificata la nostra vita, non stupiamoci se non abbiamo tempo per pensare a cosa c'è dopo la fine del corpo.
Quando si torna a casa la sera stanchi morti dopo una giornata stressante ci ricordiamo a mala pena cosa è accaduto il giorno prima, come potremmo ricordare chi eravamo prima di nascere? E quand'anche qualcuno di noi lo ricordasse avrebbe il tempo di riflettere e di parlarne ... [segue »]
Composto domenica 4 luglio 2004
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