L'esploratore
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...di ritorno, telefonai al medico che mi confermò ciò che avevo intuito dalla sua occhiata.
Stavano curando da mesi un'artrite che in realtà era un tumore osseo all'omero, non visto e non diagnosticato da un medico e un radiologo incompetenti, mi disse anche che era una metastasi di un cancro che avremmo dovuto cercare al fegato o ai polmoni.
La prognosi fu di due mesi di vita circa.
Dopo alcuni esami trovammo il cancro ai polmoni in fase molto avanzata.
Fu una mazzata anche per mia madre perché, pur essendo separati da trent'anni, avevano sempre mantenuto ottimi rapporti.
Iniziò così il calvario di mio padre, dentro e fuori da ospedali, con un braccio quasi spezzato dal cancro.
Dovettero operarlo per fissargli una placca di titanio che tenesse insieme l'omero. Lui sperava di vincere la sua battaglia, noi contavamo i giorni che gli rimanevano.
Passarono un paio di mesi e mio padre alternava periodi di dolore e di sconforto ad allegre serate nei bar del paese in compagnia dei suoi migliori amici.
Una mattina, al rientro dallo jogging quotidiano, sentii un dolore al petto, sembrava quasi che una mano enorme mi stringesse all'altezza dello sterno.
Mi allarmai un po' perché ormai ... [segue »]
Composto domenica 4 luglio 2004
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