La Tormenta
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...uccidere quei due bambini."
"Si, un vero mostro. Sembra che abbia anche cercato di difendersi e fuggire colpendo le guardie con un osso spezzato. Dicono che fosse l'osso di uno dei bambini e che lo custodisse come un tesoro."
"Già. Un vero e proprio mostro."
Stava per prendere quelle due megere a calci ma sua sorella l'aveva trattenuto per il cappuccio. Non voleva piangere, lui non piangeva mai perché ormai era un uomo fatto e gli uomini non piangono. Eppure quelle dannate lacrime si ostinavano a scendere imperterrite. In 14 anni non aveva mai provato nulla di simile: rabbia, odio, tristezza, angoscia. Suo fratello maggiore l'anno prima non era tornato dalla guerra, ma era diverso, era tutto completamente diverso.
L'aria era gelida, la neve scricchiolava sotto i piedi e i rumori parevano ovattati, ma non nella sua mente, nel suo cuore. La fiamma del furore si agitava indomita dentro di lui, le parole dei presenti si confondevano in un ruggito assordante. Stava per mettersi a urlare dalla disperazione e dalla rabbia.
Una mano afferrò la sua. Dolce il tepore che proveniva da quella esile, gelida mano arrossata dal freddo. Un'altra mano si posò sulla sua guancia, fredda al tocco ma ... [segue »]
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