Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...delicata e calda di amore. Due occhi azzurri incastonati come diamanti nel viso di un angelo. I rumori si affievolirono e con loro il furore, mentre il caldo abbraccio di sua madre lo travolse in un turbinio di emozioni. La sua voce, una melodia soffice nel cuore ferito.
"Nik, tuo padre non è l'uomo che dicono".
Lo sapeva già, ma sentirlo dire da sua madre mentre le loro lacrime si scambiavano in un tenero abbraccio, fece sgorgare dal suo cuore tutto quello che aveva cercato di nascondere. Non le trattenne più. Liberi da ogni freno torrenti di lacrime presero a scorrere veloci lungo le guance mentre il suo esile corpo scosso dai singhiozzi si liberava da ogni tensione, ogni pensiero, ogni paura.

Non sapeva esattamente quanto avesse dormito. Non ricordava nemmeno come ci fosse finito nel suo letto. Cercò di fare mente locale.
Suo padre. La corda. Le donne. Sua madre.
Istintivamente portò le mani agli occhi, come se si aspettasse di trovarvi delle lacrime. Ma le aveva versate tutte ormai. Ora ricordava.
Era tornato in braccio alla madre come un bambino. Aveva pianto così tanto che il petto e gli occhi gli dolevano. Sua madre l'aveva portato fino al ... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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