Scritto da: Daniele Alberani

La Tormenta


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...vento sferzante più che mai sulle sue guance arrossate. Gli animali erano tutti al sicuro. Si chiese se per caso fosse il caso di andare a dormire nella stalla per quella notte. Sicuramente il calore degli animali sarebbe stato maggiore dell'appena accennato tepore del fuoco nel camino. Ci pensò un po' su. No, probabilmente il camino sarebbe bastato.
Stava chiudendo l'ultimo dei catenacci quando udì uno scalpitare di zoccoli sulla neve fresca.
Si mise una mano sulla fronte per proteggersi dai candidi fiocchi ghiacciati. Un brivido lungo la schiena gli impose di rannicchiarsi il più possibile nel grosso giaccone imbottito di lana e peli di cane. La figura si fece più nitida. Un uomo a cavallo. No, non l'aveva mai visto. Anzi, forse sì, al mercato, qualche giorno prima. Non ne era sicuro.
"Oooh"
L'uomo intimò all'animale di fermarsi.
"Nik Longwood?"
"Si?"
"È in corso una riunione cittadina per parlare del problema dei banditi. Hanno attaccato una carovana poco lontano dal villaggio."
"Banditi? Beh... Sì, va bene, credo... Dove...?"
"Seguimi. Ah, credo che anche tua madre e tua sorella..."
"Mia madre al momento è impegnata in altre cose, mia sorella dovrebbe tornare a..."
"A momenti, infatti eccomi. Parlavi di me?"
"Come le dicevo, è ... [segue »]

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    Scritto da: Daniele Alberani
    Riferimento:
    Nasce come un racconto fantasy. Probabilmente i dialoghi sono stereotipati e alcuni espedienti per trascinare la trama sui binari che avevo in mente non sono stati dei più sensati.
    Lo stile si avvicina molto (moltissimo) a quello di G. R. R. Martin. Che altro, se vi va di leggere un racconto che rasenta il noir (così mi è stato detto) e che lascia al lettore l'intuizione, beh sprecate qualche minuto per leggere "La tormenta", altrimenti fa niente.
    Ogni commento, critica o consiglio sono sempre graditi.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Bello. Come hai detto, stile forse troppo vicino a Martin e alcune incongruenze. Il lavoro è lodevole, un ottimo inizio, un'ottima caratterizzazione del personaggio principale, con dubbi e contraddizioni tipiche dell'età del ragazzino che già vuole diventare grande. Si perde un po' nella fase centrale anche se considerato che deve essere concepita nel lettore l'idea della sua vita normale ci può stare. Interessante l'intreccio che si viene a creare e, devo dire, lasciando l'intuizione al lettore anche nel finale, senza dare una completa e assoluta visione delle cose sei riuscito a creare quella sensazione di 'scomodità' tipica dei thriller o dei noir, mettendo nella testa di chi legge mille idee che si aggrovigliano e danno spazio a interpretazioni, rendendo eccitante anche il dubbio. Un buon lavoro, da migliorare, come hai sottolineato, ma un bel lavoro. ++++++++

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