Frasi umoristiche Barzellette migliori


Scritta da: Annalisa Chiellino
in Umorismo (Barzellette)
Un giovane va a confessarsi.
"Mi perdoni padre perché ho peccato".
"Dimmi figliolo..." risponde il prete.
"Sa, durante la seconda guerra mondiale ho tenuto nascosto un ebreo dai nazisti in casa mia..." dice il giovane.
"Ma figliolo è stata una buona azione non vedo nulla da cui assolverti".
"Si ma vede padre per tenerlo nascosto gli chiedevo 50 mila lire al giorno..." continua il giovane.
"Figliolo l'hai fatto a fin di bene... Puoi andare!".
Il giovane si alza, fa tre passi e poi torna indietro dal parroco dicendo: "Padre, che dice... Glielo devo dire che la guerra è finita?"
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    in Umorismo (Barzellette)
    Un pappagallo è solito fare scherzi telefonici. Un giorno ordina 1000 Kg di nafta e ovviamente fa addebitare la spese al padrone. Scoperto l'autore del costoso scherzo il padrone afferra il pappagallo, lo rinchiude in uno stanzino buio e lo inchioda per le ali al muro. Quando i suoi occhi si sono abituati al buio intravede dall'altra parte della stanza un crocefisso e gli chiede: "Tu chi sei? ". "Sono Gesù Cristo". "E da quanto tempo sei qui? ". "Da quasi 2000 anni". E il pappagallo: "Cavoli! Ma quanta nafta hai ordinato?"
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      Scritta da: Federico
      in Umorismo (Barzellette)
      In una caserma di carabinieri decidono di fare una gita in pullman. Una bella domenica mattina partono tutti insieme. Dopo poco tempo il pullman si ferma e tutti gli agenti si chiedono come mai.
      Il pullman è giunto ad un ponte troppo basso per potervi passare sotto e quella è l'unica strada per arrivare a destinazione. Il colonnello che guida la comitiva allora pone il problema a tutti i presenti, ma nessuno riesce a trovare una soluzione. Ad un certo punto uno esce e dice: "Se sgonfiamo le ruote dopo potremo passare!". Il colonnello rimane un po' assorto e poi ribatte: "Ma sarai scemo! Il pullman tocca sopra, mica sotto!".
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        Scritta da: Jade S
        in Umorismo (Barzellette)
        All'interno di un aereo ci sono Berlusconi, Bush, il Papa e un boy scout.
        All'improvviso l'aereo comincia a precipitare e all'interno ci sono solamente quattro paracaduti. All'improvviso esce il comandante dell'aereo e dice: "No io non posso morire sono il comandante dell'aereo, non posso". Prende il primo paracadute e si butta.
        Si alza Bush e dice: "No neanche io posso morire sono il Presidente della più grande nazione del mondo, non posso morire". Prende il secondo paracadute e si butta.
        Ne rimangono due. Si alza Berlusconi e dice: "No neanche io posso morire sono
        l'uomo più intelligente d'Italia, non posso morire". Prende il terzo paracadute e si butta. Ne rimane uno. Allora il Papa si rivolge al boy scout e dice: "Figliolo se vuoi prendilo tu l'ultimo paracadute io la mia vita già lo fatta e posso precipitare con l'aereo".
        E il boy scout dice: "Non si preoccupi Sua Santità che l'uomo più intelligente d'Italia si è preso lo zaino!"
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          Scritta da: Edoardo Grimoldi
          in Umorismo (Barzellette)
          Ora di cena a tavola: mamma, papà, tre figli e la nonna che sferruzza sulla poltrona.
          Uno dei bambini a un certo punto chiede:
          - Mamma, come sono nato io?
          La mamma un po' imbarazzata, improvvisa:
          - Sai, un giorno è arrivata una bella e grande aquila e ha appoggiato un fagottino sulla finestra, ed eri tu!
          La nonna continua a sferruzzare e alza un sopracciglio.
          Allora il secondo bambino, incuriosito chiede:
          - E io, come sono nato?
          La mamma prosegue con lo stesso tema:
          - Tu invece sei stato portato da un grande condor.
          La nonna continua sempre a sferruzzare e alza l'altro sopracciglio.
          Il terzo bambino ovviamente vuole sapere anche lui com'è nato. E la mamma:
          - Un giorno è arrivata una bellissima cicogna e ti ha depositato sul davanzale della finestra.
          La nonna smette di sferruzzare e bisbiglia sottovoce:
          - Mi pareva infatti che fossero tre uccelli diversi!
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            Scritta da: Fausto Feltrinelli
            in Umorismo (Barzellette)
            Due amici romani si rincontrano dopo 20 anni; Ciao Mario, dove sei stato tutto questo tempo? Purtroppo non trovando lavoro quì a Roma sono andato in America, e là, dopo aver fatto il pizzaiolo mi sono comperato un ristorante diventando un cuoco tra i migliori, pensa che ho inventato una zuppa di tartaruga che per gustarla avevo sempre il locale pieno, così mi sono arricchito ed ora mi sono ritirato quì ai Parioli in pensione. Se questa sera mi vieni a trovare te lo faccio assaggiare. Alla sera i due scendono in cortile e prendono una grossa tartaruga per farne la zuppa, il cuoco con le dita estrae la testa dell'animale per tagliargli la testa senza però riuscirci, il romano gli prende la tartaruga dalla mani, gli infila un dito nel retro e questa estrae la testa e viene così uccisa e cucinata. Dopo aver gustato il tutto verso mezzanotte il romano saluta per accomiatarsi, a quel punto il cuoco gli chiede: come hai fatto ad imparare così bene ad uccidere le tartarughe? Devi pensare che mentre tu eri in America io quì a Roma ho fatto per 10 anni il maggiordomo ad Andreotti, e tutte le mattine dovevo mettergli la cravatta...
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