Giuseppe Freda

Nella frase "Dobbiamo avere fede che la ragione produca la..." di Abraham Lincoln
Tu ragioni, Giulio, in termini di reazione sociale all'azione criminale. La reazione consiste nella sanzione, che varia a seconda della gravità del crimine commesso.
      Già da tempo, nel diritto penale l'idea repressiva è stata sostituita dall'idea della rieducazione e della prevenzione: alla pena, secondo quello che è stato definito il "sistema del doppio binario", è stata affiancata la misura di sicurezza. Questo sistema non va bene ai fautori della teoria retributiva, proprio in considerazione della pretesa funzione deterrente che avrebbero per alcuni crimini pene più severe e draconiane, inclusa la pena di m0rte.
       Niente di più fallace: tant'è che, proprio in quegli stati americani in cui tale ultima (e barbara) pena è più praticata, maggiore è la commissione di crimini che la meriterebbero.
       Ma in generale, io direi che TUTTO il diritto penale è estremamente primitivo. Se il fine è infatti (e non potrebbe essere diversamente) la PREVENZIONE (cosa è lo stesso deterrente di cui parli, se non una forma di prevenzione?), bisogna dire che il diritto penale, per sua natura inteso ad irrogare sanzioni a fatto compiuto, appare in re ipsa la forma più primitiva di prevenzione possibile.
        E torniamo al solito punto: l'attuale situazione del genere umano è estremamente primitiva ed arretrata: siamo un pianeta delle scimmie, Giulio, e non tanto per le norme di diritto penale che ci siamo date, quanto per il fatto stesso di avere bisogno di un diritto penale.
       Quanto a coloro che hanno sganciato l'ordigno sul parco giochi, ed a chiunque compia i crimini più efferati, vorrei fosse chiaro che il perdono è un fatto individuale, non sociale (un sentire sociale non esiste: esistono solo sentimenti dei singoli individui); e che esso arreca benefici spirituali innanzi tutto al perdonante, per l'avvenuto superamento del sentimento di rancore e di vendetta.
       Circa poi la giustizia di cui parli, è mio parere che la giustizia umana sia di sua natura fallace e... scimmiesca; e che quella divina non possa che coincidere con l'amore. Chi dice che Dio "è buono, ma è anche giusto" pecca a mio avviso di una visione antropomorfica della divinità, giacché non possono esistere limiti all'amore di Dio.
        Chiaramente, poi, questi discorsi sono meno che nuvole per chi in Dio non creda.
11 anni e 12 mesi fa
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