Questa frase è vera al mille per mille, secondo me.
E' in quel "quasi tutti" che secondo me risiedono per un verso il dramma della nostra società, marcia ormai fino alle radici, per l'altro la necessità che i pochi non abbagliati dal potere lottino quotidianamente e con tutte le proprie forze contro questo iignobile stato di cose. Anche contro i "potenti", senza paura e senza quartiere.
12 anni e 8 mesi fa
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Perfettamente d'accordo: per come sono organizzate le aziende moderne, il manager o non è manager, o se riesce a diventarlo non è per via del suo valore, ma per via della fiducia che ispira all'azienda il suo cieco obbedire. Obbedire che spesso si sostanzia nell' "eliminare" (nel senso di mettere a tacere) i dissidenti. Tipico del killer... : )))))))))
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12 anni e 8 mesi fa
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In queste poche parole la lingua italiana scritta... non è ben trattata, e mi spiego:
- Le virgolette iniziali dovrebbero comprendere la sola parola "mai", e non anche l'articolo "il", perché è solo "mai" la parola da contraddistinguere.
- Messe le virgolette a "mai" (che si potrebbero anche non mettere, senza problemi, posto che l'articolo "il" che precede l'avverbio già lo soggettivizza, contraddistinguendolo quanto basta), bisogna però metterle anche a "per sempre". Non si comprende infatti il perché di una disparità nel trattamento;
- Il significato della locuzione "il mai è per il per sempre" sarebbe forse meglio espresso dicendo, semplicemente: "Il mai è per sempre", o "per il sempre"... ma in ogni caso, trattandosi di prosa e non di poesia, ci vuole un punto o almeno un punto e virgola dopo la parola "sempre", giacché cambia la persona del verbo essere (terza plurale da terza singolare) ed occorre evidenziare con la pausa di punteggiatura il mutamento del periodo e del soggetto (che è il sottinteso "essi");
- Infine, il mai ed il sempre non "sono" tempi, per il semplice motivo che sono avverbi, e di un avverbio non si può dire che E' un tempo,ma semmai che riguarda un tempo, o lo richiama.
Conclusione: scrivendo Il "mai" ed il "sempre" riguardano tempi infiniti che non possono appartenere all'uomo. si dice la stessa cosa in un italiano corretto e più comprensibile. Oppure, volendo spostare l' l' "accento" sul mai, come mi sembra di capire dalla frase: Il "mai" è come il "sempre": riguarda un tempo infinito che non può appartenere all'uomo". Io, per parte mia, mi auguro che venga compreso lo spirito in cui esprimo questi pareri: essi sono dettati esclusivamente dall'amore della lingua italiana.
Relativamente, Paolo, al consiglio che mi davi tempo addietro, di esplicitare questi rilievi in messaggio privato e non in commento pubblico, non lo ritengo utilmente praticabile, per tre motivi:
1) perché chi inserisce una frase in questo sito è un autore che scrive per il pubblico, non per se stesso; ed in quanto tale non ha bisogno di miei consigli privati, che potrebbero anche apparire una indebita interferenza nell'atto creativo, che è fatto sia di pensiero che di forma espressiva del medesimo;
2) perché tentativi operati in precedenza in tal senso (non in verità con Silvana) non hanno conseguito alcun risultato di modifica di testi di cui era invece necessaria una generosa revisione;
3) perché l'esplicitazione in commento di una serena disamina critica sia sulla forma italiana che sul contenuto della frase giova a tutti, massimamente ove riguardi frasi di autori di un certo successo, che in assenza potrebbero, nel bene o nel male, fare "scuola".
Nel pensiero, la frase reca un profondo contenuto di verità. Il mio voto è 1 per la lingua italiana, 10 per il pensiero. Media 5,5. La trovo a media 4,5 in due voti... e dunque, sia pur di poco, incremento la media. : ))
Sono certo che Silvana, cui va tutta la mia simpatia e la mia stima, non seguirà un recente cattivo esempio e non cancellerà questo mio modesto lavoro di commento alla sua frase.
12 anni e 8 mesi fa
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E' in quel "quasi tutti" che secondo me risiedono per un verso il dramma della nostra società, marcia ormai fino alle radici, per l'altro la necessità che i pochi non abbagliati dal potere lottino quotidianamente e con tutte le proprie forze contro questo iignobile stato di cose. Anche contro i "potenti", senza paura e senza quartiere.
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- Le virgolette iniziali dovrebbero comprendere la sola parola "mai", e non anche l'articolo "il", perché è solo "mai" la parola da contraddistinguere.
- Messe le virgolette a "mai" (che si potrebbero anche non mettere, senza problemi, posto che l'articolo "il" che precede l'avverbio già lo soggettivizza, contraddistinguendolo quanto basta), bisogna però metterle anche a "per sempre". Non si comprende infatti il perché di una disparità nel trattamento;
- Il significato della locuzione "il mai è per il per sempre" sarebbe forse meglio espresso dicendo, semplicemente: "Il mai è per sempre", o "per il sempre"... ma in ogni caso, trattandosi di prosa e non di poesia, ci vuole un punto o almeno un punto e virgola dopo la parola "sempre", giacché cambia la persona del verbo essere (terza plurale da terza singolare) ed occorre evidenziare con la pausa di punteggiatura il mutamento del periodo e del soggetto (che è il sottinteso "essi");
- Infine, il mai ed il sempre non "sono" tempi, per il semplice motivo che sono avverbi, e di un avverbio non si può dire che E' un tempo,ma semmai che riguarda un tempo, o lo richiama.
Conclusione: scrivendo Il "mai" ed il "sempre" riguardano tempi infiniti che non possono appartenere all'uomo. si dice la stessa cosa in un italiano corretto e più comprensibile. Oppure, volendo spostare l' l' "accento" sul mai, come mi sembra di capire dalla frase: Il "mai" è come il "sempre": riguarda un tempo infinito che non può appartenere all'uomo".
Io, per parte mia, mi auguro che venga compreso lo spirito in cui esprimo questi pareri: essi sono dettati esclusivamente dall'amore della lingua italiana.
Relativamente, Paolo, al consiglio che mi davi tempo addietro, di esplicitare questi rilievi in messaggio privato e non in commento pubblico, non lo ritengo utilmente praticabile, per tre motivi:
1) perché chi inserisce una frase in questo sito è un autore che scrive per il pubblico, non per se stesso; ed in quanto tale non ha bisogno di miei consigli privati, che potrebbero anche apparire una indebita interferenza nell'atto creativo, che è fatto sia di pensiero che di forma espressiva del medesimo;
2) perché tentativi operati in precedenza in tal senso (non in verità con Silvana) non hanno conseguito alcun risultato di modifica di testi di cui era invece necessaria una generosa revisione;
3) perché l'esplicitazione in commento di una serena disamina critica sia sulla forma italiana che sul contenuto della frase giova a tutti, massimamente ove riguardi frasi di autori di un certo successo, che in assenza potrebbero, nel bene o nel male, fare "scuola".
Nel pensiero, la frase reca un profondo contenuto di verità. Il mio voto è 1 per la lingua italiana, 10 per il pensiero. Media 5,5. La trovo a media 4,5 in due voti... e dunque, sia pur di poco, incremento la media. : ))
Sono certo che Silvana, cui va tutta la mia simpatia e la mia stima, non seguirà un recente cattivo esempio e non cancellerà questo mio modesto lavoro di commento alla sua frase.
Questo è ciò che riesco ad apprezzare.
Tenta di riuscirci anche tu. : )))))))))
Mendelssohn Violin Concerto -3M (3/3) Anne-Sophie Mutter Kurt Masur Gewandhausorchester Leipzig