Giuseppe Freda

Nella frase "In questo mondo siamo stati gettati come un..." di Jim Morrison (James Douglas Morrison)
"Esiziale" significa m0rtale, o quanto meno dannoso, funesto. Lo sc*hifo, quindi, quantunque forse condivisibile (dal punto di vista del cane, più che da quello dell'osso), non c'entra niente.
   Piuttosto, non capisco come possa Morrison, deceduto più di 40 anni fa, aver composto questo pensierino Mercoledì 7 Novembre 2012, cioè praticamente ieri.
   Mi sembra poterne agevolmente dedurre che o il pensiero non è suo, o c'è un errore nella data di composizione.
    Ci sarebbero in verità anche altre ipotesi; ma mi sembrano troppo peregrine per potere, in assenza di inattese quanto stupefacenti rivelazioni, essere ragionevolmente prese in esame.
    Se comunque era uno scherzo, almeno ci sarà qualcuno che vi ha fatto caso. Carino, e ben congegnato per persone poco attente.
   E non solo: c'è infatti da far caso anche a quella media 9,49 in 83 voti. Ulteriore elemento inquietante in un panorama complessivo che per puro distacco da certi indirizzi "culturali", ormai da tempo superati,  non definisco del tutto enigmatico, ma indubbiamente molto singolare.
   Mio caro Vincenzo, abbandona dunque immagini di ossa e di cani, e soffermati invece su questo pensiero, sicuramente di Morrison e che sicuramente ti troverà concorde: « La vera poesia non dice niente, elenca solo delle possibilità, apre tutte le porte, e voi potete passare per quella che preferite. »
   Per quale porta preferisci passare? 
   Io, a conclusione del mio commento, quasi quasi preferisco passare da quella che solitamente è posta in fondo a destra; anzi in fondo a sinistra, giusto per evitare fraintendimenti.  : ))
11 anni e 8 mesi fa
Risposte successive (al momento 1) di altri utenti.
Nella frase "Cielo, fonte di speranza: "spesso alziamo gli..." di Chiara Libero
Ma oltre il caro saluto, e al di là delle considerazioni tra me e me svolte nei panni di... abacuc, vorrei provare a dare, su questo tuo pensiero, un contributo in qualche modo più preciso, e anche più utile. E provo a spiegarmi. Istintivamente, i nostri cinque sensi ci inducono a ritenere che esista un nostro mondo interiore, e un mondo esterno che ci circonda. Che esista cioè da una parte il sé, l'io, il soggetto cosciente che ciascuno di noi è ed appare, e dall'altra ciò che è ESTERNO a questo soggetto: la natura, gli altri, e... il cielo. Questo ci conduce a vedere nella società umana un complesso di INDIVIDUI distinti l'uno dall'altro, che entrano in relazione tra loro attraverso le azioni materiali per il tramite delle quali si estrinsecano i sentimenti e il pensiero. Non ci sfiora neanche l'idea che questi soggetti possano GIA' essere in relazione tra loro attraverso un'unica sorta di COSCIENZA COMUNE, come una sorta di stormo di uccelli o di sciame di api. E che addirittura questa COSCIENZA COMUNE possa essere il terreno, l'humus nel quale sbocciano e al quale ritornano le coscienze individuali. Coscienza comune che non comprenda, semmai, il solo genere umano, ma l'intero universo, l'intera REALTA', costituita non di entità materiali produttive di psichismo, ma, all'inverso, di uno psichismo dal quale di tempo in tempo emergono realtà materiali che poi alla fonte comune ritornano. Ove si entri in questa prospettiva, il "cielo" cessa di essere qualcosa situato al di fuori di noi, cui rivolgerci e nel quale sperare chiedendogli aiuto, per divenire un qualcosa che è dentro di noi: la nostra matrice, la NOSTRA realtà sepolta dentro di noi, alla quale dobbiamo ricongiungerci superando il senso di estraneità istintivamente avvertito nei confronti della natura e degli altri. - Lascio qui questa idea come spunto di meditazione... come una sorta di specchio, o semmai di microscopio, attraverso il quale esaminare se stessi e la realtà. Si tratta, peraltro, di una visuale che non è un ipotetico sogno, ma qualcosa di più, per cui vedi il link http://www.fisicaquantistica.it/scienza-di-confine/coscienza-globale-un-esperimento-ne-conferma-finalmente-l-esistenza.  Conclusione: il cielo e la speranza sono veri, concreti, reali: ma sono dentro, non fuori di ciascuno di noi. Questo li rende molto meno ipotetici  e misteriosi di quanto appaia, e anche molto più facili da raggiungere. In questo senso, ma solo in questo senso, la nostra mente " (...) è di gran lunga più grande più misteriosa e forse addirittura migliore di tutto ciò  che guarda", come diceva Mirtillo. Rinnovo il saluto. : )
8 anni e 5 mesi fa
Risposte successive (al momento 6) di altri utenti.
Nella frase "La tua vita è la tua vita. Non lasciare che le..." di Charles Bukowski
Vicié... Pigliate 'na pastiglia siente a mmé.
13 anni e 4 mesi fa
Risposte successive (al momento 10) di altri utenti.