Sono in linea di massima concorde con ciò che dici, ma c'è un punto sul quale vorrei si soffermasse la tua attenzione, ed è la libertà (che è anche necessità di natura) che ciascuno si formi la sua opinione.
Se consideri le cose sotto quest'angolo visuale, vedrai che è perfettamente lecito che ciascuno, su ogni problema, ma massimamente nei territori in cui la scienza sospende il giudizio, abbia il pieno diritto (e direi anche il dovere) di formarsi la sua visione del mondo e della sua posizione nel mondo.
Questa visione (anche quella di chi per ipotesi creda solo alla scienza, e quindi sospenda il giudizio quanto ai territori inesplorati) non potrà essere che filosofica. Anche semmai di filosofia spicciola; ma pur sempre filosofica.
Vedendo le cose sotto questa luce, mi pare che l'attribuire i fenomeni di natura ad origini divine rappresenti un'opinione lecita; anche perché si tratta di ipotesi che non incidono solo sui territori inesplorati di cui parlavo. Anche infatti quanto ai fenomeni perfettamente conosciuti e spiegati dalla scienza, quest'ultima ci dice come e per via di quali cause materiali avviene il fenomeno, ma non è in grado né di porsi né di risolvere un eventuale problema dei fini.
Esiste uno scopo, nella natura? La scienza non può che tacere al riguardo: il problema è filosofico, ed entrambe le risposte hanno pari dignità razionale.
Il problema della divinità mi pare quindi al di fuori sia delle possibilità della scienza, sia del suo campo di indagine.
Quanto agli alieni, no. C'è solo da indagare seriamente i fatti,e prima o poi si arriverà a conclusioni serie sul punto.
11 anni fa
Risposte successive (al momento 28) di altri utenti.
- Innanzitutto, liberiamo il campo da un pre*concetto: l'augurio di Natale non è detto che debba essere per forza rivolto ad altri. Agli altri sono rivolti i semplici auguri di cortesia, della serie: "Buon Natale e felice anno nuovo"; ma un augurio "letterario" per il Natale DEVE essere qualcosa di più: deve essere una speranza, un voto augurale dotato di una qualche profondità, e semmai anche - perché no - indirizzato a se stessi.
11 anni fa
Risposte successive (al momento 37) di altri utenti.
Se consideri le cose sotto quest'angolo visuale, vedrai che è perfettamente lecito che ciascuno, su ogni problema, ma massimamente nei territori in cui la scienza sospende il giudizio, abbia il pieno diritto (e direi anche il dovere) di formarsi la sua visione del mondo e della sua posizione nel mondo.
Questa visione (anche quella di chi per ipotesi creda solo alla scienza, e quindi sospenda il giudizio quanto ai territori inesplorati) non potrà essere che filosofica. Anche semmai di filosofia spicciola; ma pur sempre filosofica.
Vedendo le cose sotto questa luce, mi pare che l'attribuire i fenomeni di natura ad origini divine rappresenti un'opinione lecita; anche perché si tratta di ipotesi che non incidono solo sui territori inesplorati di cui parlavo. Anche infatti quanto ai fenomeni perfettamente conosciuti e spiegati dalla scienza, quest'ultima ci dice come e per via di quali cause materiali avviene il fenomeno, ma non è in grado né di porsi né di risolvere un eventuale problema dei fini.
Esiste uno scopo, nella natura? La scienza non può che tacere al riguardo: il problema è filosofico, ed entrambe le risposte hanno pari dignità razionale.
Il problema della divinità mi pare quindi al di fuori sia delle possibilità della scienza, sia del suo campo di indagine.
Quanto agli alieni, no. C'è solo da indagare seriamente i fatti,e prima o poi si arriverà a conclusioni serie sul punto.