In quest'ultimo contesto (analisi del particolare), è ad esempio indicativo che il definire "ateo" Galimberti possa essere da quest'ultimo percepito come un atto di prepotenza... Questa particolare sensibilità, questa sorta di nervo scoperto di un intelletto pur non disprezzabile, da cosa deriva? Dalla prepotenza altrui, o non forse anche da una sorta di "filtro" di prepotenza che un certo tipo di mentalità, di cultura e di psicologia porta dinanzi alle sinapsi del proprio cervello, filtro tale da rendere "prepotente" qualsiasi atteggiamento altrui, e perfino una innocua (e peraltro anche ben costruita etimologicamente) parola in uso nel linguaggio comune?
Questi "filtri", per quello che ho potuto spesso constatare, sono spesso generati dalla paura. Paura dell'altro, paura del diverso, paura di chi non la pensa come te... Altre volte, invece, appaiono generati da una caratteristica, una sorta di "atmosfera" in cui è immersa la personalità, sino al punto da ravvisare all'esterno, come proveniente da altri, ciò che si trova invece nella propria sfera psicologica...
In un mozzicone di sigaretta può esservi, e anzi sicuramente vi è, la soluzione di tutti i problemi del genere umano, compreso il problema di Dio. Tutto sta a chinarsi, raccattare quel mozzicone, e studiarselo, e pensare, e sentire, e riuscire ad ascoltare noi stessi.
Ecco: ho trovato la soluzione.
Dai, Flavia: più sintesi di così... : )))
11 anni fa
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Impossibile eliminarli: sono i guardiani della normalità, i depositari dell'ovvio e del condiviso, i naturali padroni del mondo attuale. A stento li si può solo contraddire, a proprio rischio e pericolo.
11 anni fa
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Con riferimento al commento 6 di Violetta, vorrei far notare che non esiste la realistica possibilità che il nero venga sostituito dal bianco, perché il bianco e il nero non esistono di per sé nella natura delle cose umane (salvo casi eccezionalissimi); il problema è invece far sì che la tonalità di grigio scuro attuale possa essere sostituita da una tonalità grigio chiaro, o, almeno, più chiaro dell'attuale (a produrre il che non credo ci voglia poi molto).
I giovani, dunque, per quanto possano venire contagiati dall'andazzo, non costituiscono problema, giacché daranno sempre luogo ad una tonalità di grigio più chiara dell'attuale, fosse anche solo a motivo della loro inesperienza. Il vero problema che io vedo risiede nei MANDANTI. Nell'ideologo (tanto per non far nomi). Nello "staff". E' lì che astrattamente può celarsi, come dicevo, il vero rischio dell'operazione. Il rischio, cioè, di un grigio ancora più scuro, se non addirittura tendente al nero nel tempo. Ma in ogni caso bisogna andare avanti, voltare la carta, e soprattutto non estraniarsi, PARTECIPARE (cosa che non abbiamo mai fatto), e anche dissentire dalle direttive dell'ideologo, ove occorra.
Per ottenere questo, ritengo indispensabile che forti strutture popolari già esistenti si liberino delle abitudini mentali clientelari e settarie che avvolgono le loro ormai logore e colluse cariatidi, e l'aria nuova cominci a spirare anche nel loro ambito. Questo processo sembra già iniziato, ma una volta che si sarà rafforzato e compiuto mi sentirò molto, molto più tranquillo. Perché nessuno deve avere l'esclusiva dell'onestà (sia pure non bianca ma grigio chiaro) e della "rivoluzione", altrimenti la cosa potrebbe finire molto, ma molto, ma davvero molto male.
11 anni e 8 mesi fa
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Le parole del Dalai Lama "guardano male il cielo" stanno proprio ad indicare coloro che riconducono la propria esistenza esclusivamente al susseguirsi di cause ed effetti di ordine materiale e casuale, senza vedere nelle cose motivazioni più profonde, attinenti alla propria reale identità ed alle cause e finalità remote di se stessi e dell'intera natura.
Vorrei inoltre fare una precisazione circa i termini "reincarnazione" e "metempsicosi". Quest'ultima idea, la metempsicosi, come opinata sia in oriente che in occidente (es: misteri eleusini, Pitagorici), contempla la possibilità per l'uomo di "trasmigrare" anche in corpi animali; la "reincarnazione", invece, come riferita dallo spiritismo Kardeciano dell'800, implica un concetto evolutivo, per cui lo spirito è in continua evoluzione, e al massimo può rimanere su tale via stazionario, ma mai regredire.
Entrambe le idee appaiono peraltro riduttive, implicando il concetto di una "catena", di un "meccanismo", che appare con ogni probabilità connesso ad un certo modo "scientifico", "scientista" o comunque sistematico di concepire l'approccio con ogni genere di problematica attinente sia alla natura che alle cose umane. E' al riguardo mia ferma opinione che la realtà sia molto più grandiosa e variegata, e mal si presti ad ogni tipo di inquadramento in processi o categorie che sono solo il portato dei nostri limiti di comprensione dell'universo.
11 anni e 1 mese fa
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Questi "filtri", per quello che ho potuto spesso constatare, sono spesso generati dalla paura. Paura dell'altro, paura del diverso, paura di chi non la pensa come te... Altre volte, invece, appaiono generati da una caratteristica, una sorta di "atmosfera" in cui è immersa la personalità, sino al punto da ravvisare all'esterno, come proveniente da altri, ciò che si trova invece nella propria sfera psicologica...
In un mozzicone di sigaretta può esservi, e anzi sicuramente vi è, la soluzione di tutti i problemi del genere umano, compreso il problema di Dio. Tutto sta a chinarsi, raccattare quel mozzicone, e studiarselo, e pensare, e sentire, e riuscire ad ascoltare noi stessi.
Ecco: ho trovato la soluzione.
Dai, Flavia: più sintesi di così... : )))
I giovani, dunque, per quanto possano venire contagiati dall'andazzo, non costituiscono problema, giacché daranno sempre luogo ad una tonalità di grigio più chiara dell'attuale, fosse anche solo a motivo della loro inesperienza. Il vero problema che io vedo risiede nei MANDANTI. Nell'ideologo (tanto per non far nomi). Nello "staff". E' lì che astrattamente può celarsi, come dicevo, il vero rischio dell'operazione. Il rischio, cioè, di un grigio ancora più scuro, se non addirittura tendente al nero nel tempo. Ma in ogni caso bisogna andare avanti, voltare la carta, e soprattutto non estraniarsi, PARTECIPARE (cosa che non abbiamo mai fatto), e anche dissentire dalle direttive dell'ideologo, ove occorra.
Per ottenere questo, ritengo indispensabile che forti strutture popolari già esistenti si liberino delle abitudini mentali clientelari e settarie che avvolgono le loro ormai logore e colluse cariatidi, e l'aria nuova cominci a spirare anche nel loro ambito. Questo processo sembra già iniziato, ma una volta che si sarà rafforzato e compiuto mi sentirò molto, molto più tranquillo. Perché nessuno deve avere l'esclusiva dell'onestà (sia pure non bianca ma grigio chiaro) e della "rivoluzione", altrimenti la cosa potrebbe finire molto, ma molto, ma davvero molto male.
Vorrei inoltre fare una precisazione circa i termini "reincarnazione" e "metempsicosi". Quest'ultima idea, la metempsicosi, come opinata sia in oriente che in occidente (es: misteri eleusini, Pitagorici), contempla la possibilità per l'uomo di "trasmigrare" anche in corpi animali; la "reincarnazione", invece, come riferita dallo spiritismo Kardeciano dell'800, implica un concetto evolutivo, per cui lo spirito è in continua evoluzione, e al massimo può rimanere su tale via stazionario, ma mai regredire.
Entrambe le idee appaiono peraltro riduttive, implicando il concetto di una "catena", di un "meccanismo", che appare con ogni probabilità connesso ad un certo modo "scientifico", "scientista" o comunque sistematico di concepire l'approccio con ogni genere di problematica attinente sia alla natura che alle cose umane. E' al riguardo mia ferma opinione che la realtà sia molto più grandiosa e variegata, e mal si presti ad ogni tipo di inquadramento in processi o categorie che sono solo il portato dei nostri limiti di comprensione dell'universo.