Le cose giuste possono essere dette (ma sopra tutto fatte) senza far uso dell'arte retorica. L'onestà e la logica sono più che sufficienti. Ne abbiamo avuto un esempio fulgido, qui in Italia, in Sandro Pertini: uomo dai modi semplici e ruvidi, del tutto scevri dall'intento di convincere alcuno, che ciò malgrado si è posto e si pone, nel cuore degli italiani, infinitamente al di sopra dei suoi successori.
Un altro grande esempio di onestà e di logica sono le scoperte scientifiche (quelle confermate dall'esperienza, non le mere teorie scientifiche prive di riscontro sperimentale): convincono tutti senza bisogno di sofistica o retorica alcuna.
D'altra parte, i fini sono propri di chi li persegue, e nessuno può, dalle parole di altri, comprendere se il fine di lui sia o meno onesto. Chi osserva dall'esterno può solo giudicare se il mezzo utilizzato sia onesto o disonesto. Orbene, a mio avviso tutti i mezzi che, per produrre il convincimento, sollecitano l'emotività e non la razionalità delle persone, sono in sé disonesti. E, a dispetto di quanto ne pensasse Machiavelli, un eventuale fine onesto non giustifica mezzi disonesti.
Viviamo purtroppo, però, in un'epoca di "persuasori", che innanzi tutto tendono a persuaderci di essere persone oneste; salvo poi ritrovarci a scoprire, ricorrentemente ed immancabilmente, le loro squallide magagne.
11 anni e 1 mese fa
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Guarda che non era Peppone, bensì "Baffone", leggiadro nome d'arte che, a motivo dei monumentali baffi, i napoletani avevano a suo tempo affibbiato a Stalin (che di nome di battesimo faceva, per l'appunto, non Giuseppe, perché non battezzato, ma Baffone, come battezzato nelle feste di Piedigrotta anni 50).
11 anni e 2 mesi fa
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Un altro grande esempio di onestà e di logica sono le scoperte scientifiche (quelle confermate dall'esperienza, non le mere teorie scientifiche prive di riscontro sperimentale): convincono tutti senza bisogno di sofistica o retorica alcuna.
D'altra parte, i fini sono propri di chi li persegue, e nessuno può, dalle parole di altri, comprendere se il fine di lui sia o meno onesto. Chi osserva dall'esterno può solo giudicare se il mezzo utilizzato sia onesto o disonesto. Orbene, a mio avviso tutti i mezzi che, per produrre il convincimento, sollecitano l'emotività e non la razionalità delle persone, sono in sé disonesti. E, a dispetto di quanto ne pensasse Machiavelli, un eventuale fine onesto non giustifica mezzi disonesti.
Viviamo purtroppo, però, in un'epoca di "persuasori", che innanzi tutto tendono a persuaderci di essere persone oneste; salvo poi ritrovarci a scoprire, ricorrentemente ed immancabilmente, le loro squallide magagne.