L'immagine visiva che ne esce è molto suggestiva e interessante.
Per quanto riguarda il "ci" se venisse tolto il senso che ora ha quel verso cambierebbe drasticamente.
"ci sei" = Esserci; non sei più tu che stai qui con me a ridere di ciò.
"sei" = Essere. Non è più la stessa persona di prima che ora è qui con me che ride.
Quindi credo che la questione non sia tanto di metrica ma di significato e probabilmente se quel "ci" è lì avrà le sue buone ragioni.
Ribadendo, ciò che mi provoca visivamente è molto interessante.
14 anni e 10 mesi fa
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Prometeo con "un carcere a vita" non intendo una stasi in cui nulla può succedere. In questa prigione, come la definisco io, accadono cose fantastiche che senza la situazione di "prigioniero", magari,non avverrebbero. Sono concorde con te nel dire che ci aiuta ad aprire quelle porte sconosciute sulla vita, ma comunque si è in quella situazione, una situazione che ha dei vantaggi(come quelli da te citati) e degli svantaggi (che a mio modo di vedere sono l'impossibilità di uscire da quella solitudine).
Grazie per il commento! =)
14 anni e 6 mesi fa
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Devo dire che la trovo un po' sul chi va là. Mi spiego: è vero che noi siamo un unione di caratteristiche che ci rendono unici, ma queste sono proprio i pregi e i difetti di cui ( forse e non in tutti i casi) non dobbiamo vergognarci. I nostri difetti e i nostri pregi ci costituiscono e ci rendono tali, senza di essi potremmo essere in grado di definirci ciò che siamo? Io non credo.
Penso, piuttosto, che rinnegare ciò sia una forma di fuga dai giudizi altrui. Chi non teme di non piacere a qualcuno? Certo è vero che possiamo sopportare qualche dissenso nei nostri confronti, ma siamo sempre alla ricerca di conferme nelle (o delle) nostre tesi, consapevolmente o no. Se poi aggiungiamo che tutto ( Maledetto sia Copernico = Einstein) è relativo e quindi anche ciò che è pregio può essere difetto e viceversa, chi può dire cosa sia l'unicità?
14 anni e 10 mesi fa
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ma farò scivolare comunque l'unghia sul filetto argentato.
Per quanto riguarda il "ci" se venisse tolto il senso che ora ha quel verso cambierebbe drasticamente.
"ci sei" = Esserci; non sei più tu che stai qui con me a ridere di ciò.
"sei" = Essere. Non è più la stessa persona di prima che ora è qui con me che ride.
Quindi credo che la questione non sia tanto di metrica ma di significato e probabilmente se quel "ci" è lì avrà le sue buone ragioni.
Ribadendo, ciò che mi provoca visivamente è molto interessante.
Grazie per il commento! =)
Penso, piuttosto, che rinnegare ciò sia una forma di fuga dai giudizi altrui. Chi non teme di non piacere a qualcuno? Certo è vero che possiamo sopportare qualche dissenso nei nostri confronti, ma siamo sempre alla ricerca di conferme nelle (o delle) nostre tesi, consapevolmente o no. Se poi aggiungiamo che tutto ( Maledetto sia Copernico = Einstein) è relativo e quindi anche ciò che è pregio può essere difetto e viceversa, chi può dire cosa sia l'unicità?