Mauro Lanari
Nella frase "Nessuno sacrifica la sua vita per amore, a..." di Michelle Cuoreribelle
Ci si può sacrificare per amore d'un'idea? Il Camus de "La peste" (1947) scind'in due il concetto e scrive: "lei è capace di morire per un'idea, è visibile a occhio nudo. Ebbene, io ne ho abbastanza delle persone che muoiono per un'idea. Non credo all'eroismo, so che è facile e ho imparato ch'era omicida. Quello che m'interessa è che si viva e che si muoia di quello che si ama" (vous êtes capable de mourir pour une idée, c'est visible à l'œil nu. Eh bien, moi, j'en ai assez des gens qui meurent pour une idée. Je ne crois pas à l'héroïsme, je sais que c'est facile et j'ai appris c'était meurtrier. Ce qui m'intéresse, c'est qu'on vive et qu'on meure de ce qu'on aime). Eppure 5 anni prima ne "Il mito di Sisifo" la risposta è assai diversa: "C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suic.idio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia" (Iln'y a qu'un problème philosophique vraiment sérieux: c'est le suic.ide. Juger que lavie vaut ou ne vaut pas la peine d'être vécue, c'estré pondre à laquestion fondamentale de la philosophie). Non ho trovato commentatore che non abbia mess'in dubbio la validità d'una simil'argomentazione: l'esser disposti a morire per un'idea non è indicativo del valore di tale idea.
7 anni e 10 mesi fa
Risposte successive (al momento 19) di altri utenti.Vedi opera
Nella frase "Ogni lacrima è un frammento di coraggio." di Anonimo
Non colgo la ragione di tant'accanimento. Né coraggio né viltà: semplic'espression'emotiva. O all'oltreuomo ciò non è permesso?
7 anni e 10 mesi fa
Risposte successive (al momento 5) di altri utenti.Vedi opera
Nella frase "Vi è solamente un problema filosofico..." di Albert Camus
Ci si può sacrificare per amore d'un'idea? Second'il Camus de "Il mito di Sisifo" (1942) la risposta è affermativa: "C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suic.idio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia" (Iln'y a qu'un problème philosophique vraiment sérieux: c'est le suic.ide. Juger que lavie vaut ou ne vaut pas la peine d'être vécue, c'estré pondre à laquestion fondamentale de la philosophie). Però 5 anni dopo ne "La peste" scind'in due il concetto e scrive: "lei è capace di morire per un'idea, è visibile a occhio nudo. Ebbene, io ne ho abbastanza delle persone che muoiono per un'idea. Non credo all'eroismo, so che è facile e ho imparato ch'era omicida. Quello che m'interessa è che si viva e che si muoia di quello che si ama" (vous êtes capable de mourir pour une idée, c'est visible à l'œil nu. Eh bien, moi, j'en ai assez des gens qui meurent pour une idée. Je ne crois pas à l'héroïsme, je sais que c'est facile et j'ai appris c'était meurtrier. Ce qui m'intéresse, c'est qu'on vive et qu'on meure de ce qu'on aime). Non ho trovato commentatore che non abbia mess'in dubbio la validità d'una simil'argomentazione: l'esser disposti a morire per un'idea non è indicativo del valore di tale idea.
7 anni e 10 mesi fa
Vedi opera
Nella frase "Ogni attimo è un intreccio di passato e di..." di Klara Erzsebet Bujtor
Davide, prima di demonizzare il "carpe diem" e quant'altro di similare nell'attuale reflusso postmoderno al neoepicureismo latino, un paio di dubbi vorrei sottoporteli. Ma se non vuoi mi fermo qui.
7 anni e 11 mesi fa
Risposte successive (al momento 8) di altri utenti.Vedi opera
Nella pagina del Film Passengers di Morten Tyldum
M'aspettavo di peggio. Stroncato dalla critica (Rotten Tomatoes: 5/10; Metacritic: 41%: AllMovie: 1.5/5), in effetti è un chick flick alla "Titanic" e per questo apprezzato dal pubblico (IMDb: 7.1/10), è l'opera cinematografica peggiore di Tyldum, regista ch'appena due anni fa s'era fatt'ammirare per "The Imitation Game", ed è una storia che sembra girar'attorno a una decision'etica poi spazzata via quanto l'alzata di spalle da parte di Fishburne. Però in almen'un paio di scene gl'effett'in CGI hanno lo spessore d'un coprotagonista, altrimenti si sarebbe patita l'angustia del "dramma da camera", il vituperato "tinellismo" di troppo cinem'italiano. Fuoco di fila citazionista: "La bella addormentata nel bosco", "Cast Away", "Lost in Space", "Sunshine", il Kubrick di "2001" ibridato coi problemi di coppia alla "EWS" e ancor prima "Shining" (il barman dell'Overlook Hotel), il valzer del "Danubio blu" (qui la "suite Vienna") che stavolta si conclude con un lieto fine (cioè: per morire muoiono, però da comuni mortali e alla gente tanto basta). La Lawrence s'atteggia da sex symbol ed è l'aspetto più fantascientifico del film: gl'occhi truccati pure dentro la capsula d'ibernazione e ai piedi zeppe o tacco 12. Eppure scorre tranquillo, poche reali pretese (lo script incluso nella Black List del 2007 è stato definito da Tyldum "uno script popolare") e l'obiettivo d'intrattenere senz'impegno viene centrato.
7 anni e 11 mesi fa
Vedi opera
Nella frase "Non si troverà mai la pace interiore fino a..." di George Michael
Sta spuntando l'ipotesi di morte per overdose.
7 anni e 11 mesi fa
Risposte successive (al momento 3) di altri utenti.Vedi opera