Mauro Lanari

Nella pagina del Film Cosa mi lasci di te di Andrew Erwin
M'ha offerto lo spunto per una riflessione particolare. I fenomeni taumaturgici (termine più preciso e rigoroso di prodigio o miracolo) suscitano sistematicamente una reazione fideistica o un fideismo di segno diametralment'opposto, intendo dire di miscredenza altrettanto incrollabile. In questo caso invece è mostrato il decorso di gran lunga più frequente di tali fenomeni: eventi taboritici, provvisori, effimeri e transitori, alla fine dei quali si precipita dal monte della Trasfigurazione per trovarsi "in hac lacrimarum valle" com'e peggio di prima. Nessuno sa perché, ma soprattutto non conosco chi si ponga una domanda di questo tipo.
4 anni e 8 mesi fa
Nella pagina del Film The Farewell - Una bugia buona di Lulu Wang
Nonna petulante tutt'il tempo, la nipote con broncio e gobba anche lei per tutta la durata, in mezzo a queste due protagoniste monodimensionali un dilemma etico mediocre grondant'a profusione retorica melodrammatica.
4 anni e 8 mesi fa
Nella pagina del Film Bombshell - La voce dello scandalo di Jay Roach
Kayla Pospisil s'addormenta ubriaca con Jess Carr e, quando si svegliano, scopre che la collega di "Fox News" è una liberal con due poster d'Hillary Clinton nell'appartamento. Il film è ambientato nel 2016, mentr'il sexgate fra il Presidente Bill e Monica Lewinsky è del 1998. La ragione per cui il movimento #metoo è diventato virale solo con Harvey Weinstein nel 2017 non m'è affatto chiaro: erano necessar'i social network e i loro hashtag? Premesso ciò, "Bombshell" ha un ritmo confuso, convulso, oserei dire "isterico", che tend'a offuscare la correità carrieristica delle vittime.
4 anni e 8 mesi fa
Nella pagina del Film Pinocchio (2019) di Matteo Garrone
Calligrafico, stucchevole, netflixiano, più legnoso del suo protagonista, un susseguirsi di tableaux vivants macchiaioli con un bestiario rubato alla Rowling e programmaticamente spoglio di pathos o commozione trann'il potente incipit col Geppetto di Benigni, uno struggente cameo a sé in un film sull'anarchica esigenza d'emanciparsi dal proprio demiurgo: figura cristica in conflitto col padre putativo, rivolta pigmalionesca, ribellione filiale, immaturità civile, IA e così via.
4 anni e 8 mesi fa
Nella pagina del Film Tornare a vincere di Gavin O'Connor
"Ite missa est": come se all'improvviso Gavin O'Connor fosse diventato il 3° dei fratelli Kendrick e addirittura il più imbranato (zoomate, ralenti, effetti di regia dello scorso millennio), e con una redenzione di Ben Affleck che vorrebb'essere presa alla lettera, fra tonache e preghiere. L'omonimo film di Weir d'un decennio fa suscita nostalgia. S'il futuro del cinema è una fotocopia serializzata, m'auguro un suo lockdown ad infinitum.
4 anni e 8 mesi fa
Nella pagina del Film Attraverso i miei occhi di Simon Curtis
Una miriade di tragedie commentate dalla sapienza d'un cane in un film per animalisti animisti. Uno scherzo? Purtroppo no.
4 anni e 9 mesi fa
Nella pagina del Film Frida di Julie Taymor
I membri della stampa messicana son'inorriditi per le libertà prese nel ritrarre la vita traumatica della Kahlo. Il film mostra Frida com'una sorta di superdonna molto lontana dalla vera pittrice ch'era storpia e paralitica, inoltre è stato girato in una tavolozza di colori luminosi, scintillanti e travolgenti ch'offre immagini stereotipate del Messico rivolte ai turisti "gringo" (fonte: Screen Daily). Se però la Taymor avesse diretto tutto il biopic come l'ultimo quarto d'ora, il livello artistico sarebbe stato all'altezza della sua protagonista.
4 anni e 9 mesi fa
Nella pagina del Film Climax di Gaspar Noé
Non capisco Noé quando si convince dell'inconciliabilità fra vena narrativa e sperimentazione che riduc'il film a pretesto per un'esperienza sensorial'e ipnotica. Un gruppo di ballo prov'una coreografia ripresa in piano sequenza: armoniosa e solidale coralità. Fine della prova e stacco. Segue il montaggio serrato d'una serie di siparietti immobili in cui i ragazzi esprimono isolatamente le loro intimità contrastanti e conflittuali. Iniziass'e terminasse qui, "Climax" potrebb'essere interpretato com'una confutazione audiovisiva della tesi freudiana di "Psicologia delle masse e analisi dell'Io" (1921): l'unione/coesione determinerebbe la forza morale mentre la "singletudine" condurrebbe alla devastazione sociale. Ma ci sono anch'un prologo e un lungo epilogo (la seconda metà del film). Il cappello introduttivo non produce alcuna empatia verso i personaggi tant'è focalizzato sull'ostentazione metacinematografica dei referenti culturali del regista, e la sangria drogata avvia un sabba demoniaco e apocalittico, una catabas'infernale, dov'anarchia e caos stanno più nelle sole 5 pagine della sceneggiatura che negl'eventi mostrati. Alcuni momenti come l'inquadrature ribaltate in una fotografia cromaticamente cruenta sono migliori della pedante trasposizione trieriana di Dante, ma l'ostacolo a stringer'un legame affettivo coi protagonisti crea un macigno insopportabile. Eppure Noé ci dice d'esser certo che l'unico paradiso possibile consista proprio nello stile lisergico del suo sguardo (la conclusione con le gocce psicotrope nell'occhio). Tzk.
4 anni e 9 mesi fa
Nella pagina del Film Sicko di Michael Moore
https://www.youtube.com/watch?v=JsfvuBStZJY
Al netto dei noti difetti del documentarista Moore, in questo caso c'è la sorpresa sia d'un maggior equilibrio politico (l'attacco frontale alla falsa liberal Hillary Clinton), sia d'un'incredibile scarsa lungimiranza: 14 anni dopo, non è che gli yankees abbiano ripensato il modello socioeconomico della famigérata Scuola di Chicàgo, bensì è il resto dell'Occidente (soltanto?) che n'è stato contagiato. Il risultato è adesso sotto gl'occhi del mondo intero: il Covid-19 ha infettat'oltre 350mila persone e ne ha uccìse quasi 16mila (https://www.worldometers.info/coronavirus/), ma fra i morti non si registra alcun vip, il quale fruisce di forme d'assistenza sanitaria (pure preventiva) inaccessibili a qualunque cittadino ordinario (Gregotti aveva 92 anni, Lucia Bosè 89, ecc.). Il danno e la beffa: i veri furbetti che rivolgono tale accusa agl'altri. Proprio oggi un quotidiano rinomatamente sinistrorso come MF ("Milano Finanza") ha pubblicato l'analisi di Gordon Lichfield, direttore dell'"MIT Technology Review": "Come al solito, il vero costo [della pandemia] sarà sostenuto dai più poveri e dai più deboli... come per tutti i cambiamenti, ci saranno alcuni che ci perderanno più degli altri, e saranno quelli che hanno già perso troppo. Il meglio che possiamo sperare è che la profondità di questa crisi costringa finalmente i Paesi e gli Stati Uniti in particolare, a porre rimedio alle palesi ingiustizie sociali che rendono così intensamente vulnerabili ampie fasce della loro popolazione" (https://www.milanofinanza.it/news/non-torneremo-piu-alla-normalita-ecco-come-sara-la-vita-dopo-la-pandemia-202003181729195935). Uah uah uah. Su YT era stata uppata un'intervista con toni ancor più aspri (e documentati). Ecco la fine che le hanno fatto fare: https://www.youtube.com/watch?v=G-Rlc8kTl6Q. Conclusione: quant'era illuso Totò con la sua "A' livella" (https://www.youtube.com/watch?v=kh-DtTmQb5E). Non c'è uguaglianza manco davanti alla mòrte.
4 anni e 9 mesi fa
Nella pagina del Film L’Ufficiale e la spia di Roman Polanski
Ho smesso d'apprezzare Polański dal 1999 ("La nona porta"), reputàndo ch'i suoi successivi lavori d'impianto teatrale non fossero consoni alla trasposizione cinematografica. Stavolta il film c'è ma, a differenza de "I duellanti", l'esordio di Scott Sr. nel 1977, invece d'una storia ch'allude alla Storia ho ricevuto l'impressione contraria d'una vicenda sfruttata per interesse personale, d'un malcelato autobiopic più che d'un biopic, d'un'ininterrotta "excusatio non petita, accusatio manifesta". Immancabile l'appesantita moglie Seigner, imprevedibile Luca Barbareschi come co-produttore e attor'in un cameo, viceversa ho gradito la componente più hollywoodiana, quella da legal-drama col processo a Émile Zola.
4 anni e 9 mesi fa