In fondo ai titoli di coda si legge ch'«il Film [con la "F" maiuscola] è liberamente ispirato a "C'eravamo tanto amati" di Ettore Scola». Manca solo il barelliere per poter ammetter'il remake o il reboot. Non che l'originale del '74 fosse sgombro da pecche manichee, però 'sta versione alla Virzì con l'epilog'ottimista è buonismo gratuito: "smile", e l'inventiva registica cercatel'altrove.
Si può citare Hugo ancora oggi poiché i problemi sociali si sono dimostrati irrisolvibili, forse per la possibilità ch'essi derivino da radici più profonde, antropologiche o metafisiche. A quel livello sarebbero sanabili? Non si sa, non ci sta provando più nessuno, e allora ecco l'indignazione da salotto per qualcosa destinato a proporsi di nuovo e di nuovo "in saecùla saecùlorum" ("La Haine", Kassovitz 1995; "City of God", Meirelles 2002, "Snowpiercer" e "Parasite", Bong Joon-ho 2013 e 2019, oppur'a ritroso vers'il neorealismo: Spike Lee, Ken Loach, "Ladri di biciclette", De Sica 1948).
L'assurdo e il nonsenso che cessano d'essere denunciati (Ferreri, Van Sant) per venire semplicement'esposti, reduplicati, rispecchiati son'utili solo ai folli com'il regista e il protagonista. "Gradevole, coinvolgente, divertente": dove, quando, perché? E se il cinema è ridotto così, la pandemia ci libera da questa pseudartistica demenza.
"Stantio, affrettato e privo di qualsiasi perspicace profondità emotiva, 'Radioactive' è uno sguardo noioso in tutto, fallendo nel suo tentativo di catturare sia il significato delle scoperte di Curie che le sue lotte personali." Quando leggo simili recensioni mi domando s'ho visto lo stesso film. La struttura diegetica non lineare è decisiva per fornir'il senso di caos incalcolabile nelle conseguenze d'ogni attività, umana e non, scientifica o meno.
Il genio italiota aveva precors'il report dell'Ocse già il 27 gennaio 2015 con 4 anni d'anticipo:
Analfabetismo [dis]funzionale
"La difficoltà d'interpretare il nesso fra global'e generale, fra universal'e particolare, è quella su cui si sono concentrat'i ricercatori dell'Ocse negli studi sull'analfabetismo funzionale: l'indagine realizzata nel 2019 registra com'il 28%, oltr'un quarto degl'italiani, legge ma non comprend'affatto il significato d'articoli di giornali, bollette d’utenze, avvisi, avvertenze di medicinali; inoltre non sa fare calcoli semplici*, non sa usare strument'informatici e ha una conoscenza superficial’e approssimativa di vicende storiche. A questa fetta di soggett'impermeabili alla conoscenza s'aggiunge un'altra fetta rilevante (quasi il 40%) con competenze solo di poco migliori. Soltanto una percentuale ampiamente minoritaria degl’italiani, secondo l'Ocse, presenta capacità d'interpretazione idonea per affrontare seriamente la realtà."
*Essendo il nostro un codice comunicativo alfanumerico, sarebbe più corretto distinguer'e aggiungere "acalculia funzionale".
Fonte: ilsole24ore, 4 luglio 2020.
"Spielberg sembra preoccupato più che altro di rispettar'i dialoghi originali (coi giochi linguistici del "gobblefunk") e il lavoro dei tecnici, a scapito del ritmo e della qualità dell'invenzioni. Stavolta capita perfino d'annoiarsi. C'è più mestiere che meraviglia. O per dirla in un altro modo, c'è più il produttore ch'il regista. Anche se poi ci si ritrova alla corte della regina d'Inghilterra e la storia e il film prendono finalmente quota con una sostanziosa iniezione d'ironia." Yep. Ormai l'amicizia tra due orfani ognun'a modo suo non è la poetica di Spielberg ma il suo tormentone, il 1° sussult'emotivo giunge coll'espediente del "leap of faith", peraltro già usato dallo stesso Spielberg nel penultim'episodio della tetralogia d'"Indiana Jones" (1989), il brio arriva con la location spostat'a Buckingham Palace se non fosse ch'il cineasta ha il flop garantito quando si cimenta con la commedia. Non so come mai il GGG/BFG assomigli più a un LaBeouf canuto ch'a Ryalance.
Violenz'e abusi domestici s'una donna + vittima vendicativ'alla riscossa: s'il tema non v'ha spossato, la recitazione della Moss e lo script di Whannell rendono intollerabile questo remake a chiunque abbi'ancora un neurone funzionante: gl'utenti recensori su IMDb si sono rivoltati (https://www.imdb.com/title/tt1051906/reviews) ed è l'unico segno positivo d'una farsa sopravvalutata come poche. Il politicamente corretto uccide.
Metter'assieme Hitchcock, Dario Argento, "[Fellìni] Satyricon", "The Others", "The Sixth Sense", il Sofocle dell'"Edipo re", Eros e Thanatos forse sarebbe stato possibile a un regista che però non fosse stat'Ozpetek, il quale affastella temi, registri, tram'e sottotracce ma non sa com'amalgamarli. Drama, mystery, romance, thriller, noir, melò disaggregati, "spaesati e vagabondi".
"Cambio Tutto!" dovrebb'essere il titolo della biografia del regista, che da un decennio ha trasformato il suo cinema engagé in una monotona e maldestra campagna neofemminista: argomento meritorio però affrontato con tono da commedia italiana démodé e televisivo nella soundtrack (la Colorado Film strikes again), inoltre orribile nel proporre come percorso salvifico un olismo winnicottiano. Proprio un secolo fa veniva pubblicato "Jenseits des Lustprinzip": sarebbe meglio ripartire da lì e provare a metterlo in discussione.
Se hai un budget irrisorio e vuoi (ri)fare "Incontri ravvicinati", esordisci con un film come "The Blair Witch Project", aggiungi monologhi da atto unico teatral'e piani sequenza fissi o dinamici, spend'i pochi soldi per un sol'effetto speciale conclusivo. Lasciate perdere i confronti con Spielberg, Kelly o Nolan, grazie.
Analfabetismo [dis]funzionale
"La difficoltà d'interpretare il nesso fra global'e generale, fra universal'e particolare, è quella su cui si sono concentrat'i ricercatori dell'Ocse negli studi sull'analfabetismo funzionale: l'indagine realizzata nel 2019 registra com'il 28%, oltr'un quarto degl'italiani, legge ma non comprend'affatto il significato d'articoli di giornali, bollette d’utenze, avvisi, avvertenze di medicinali; inoltre non sa fare calcoli semplici*, non sa usare strument'informatici e ha una conoscenza superficial’e approssimativa di vicende storiche. A questa fetta di soggett'impermeabili alla conoscenza s'aggiunge un'altra fetta rilevante (quasi il 40%) con competenze solo di poco migliori. Soltanto una percentuale ampiamente minoritaria degl’italiani, secondo l'Ocse, presenta capacità d'interpretazione idonea per affrontare seriamente la realtà."
*Essendo il nostro un codice comunicativo alfanumerico, sarebbe più corretto distinguer'e aggiungere "acalculia funzionale".
Fonte: ilsole24ore, 4 luglio 2020.